The Portrait

The Portrait (Ang Larawan), uno dei rari film musicali del cinema filippino contemporaneo, affronta il conflitto tra pragmatismo e arte, celebra la scomparsa del mondo della verità e della bellezza e plaude alla tenacia dello spirito nell’inevitabile ascesa di materialismo e consumismo.

The Portrait è l’adattamento di un musical del 1997 di Rolando Tino (testo) e Ryan Cayabyab (musica), tratto a sua volta da un’opera teatrale di Nick Joaquin Portrait of the Artist as a Filipino. Il film è ambientato nella vecchia Manila, alla vigilia del secondo conflitto mondiale. Il musical racconta la difficile situazione in cui si trovano Candida e Paula Marasigan, figlie del pittore Lorenzo “il Grande”, che non dipinge da parecchio tempo, esponendo così la famiglia a difficoltà finanziarie. Dopo anni di vita ritirata, il pittore crea il suo ultimo capolavoro per farne dono alle due sorelle; e il quadro suscita la curiosità dell’alta società di Manila dell’epoca. Candida e Paula però rifiutano tutte le offerte di acquisto per il famoso dipinto, perché si sentono davvero in colpa, in quanto il padre ha tentato il suicidio dopo avere ultimato il quadro...

Tuttavia, chi potrebbe riuscire a convincere le due sorelle è Tony, un “rozzo” ma affascinante pianista di varietà, che conosce un potenziale acquirente, un facoltoso americano. Alla fine, le sorelle sono costrette ad affrontare i propri timori e a confrontarsi con il proprio destino, con la reciproca dedizione, e con la disperata ostinazione a restare fedeli al loro vecchio stile di vita, al quale cercano disperatamente di aggrapparsi.

A proposito del suo film, Loy Arceñas dice: “La musica è profondamente radicata nell’animo filippino, ma in ambito cinematografico è un aspetto che raramente è stato esplorato a fondo. Inoltre, noi filippini come popolo tendiamo a negare e a dimenticare la nostra storia, per inseguire il presente: il che ci ha portato alle scelte cruciali che la nazione deve affrontare ora. Ho accettato la sfida di The Portrait perché mi sembrava che accennasse proprio a questi due aspetti, apparentemente opposti. Spero che il film contribuisca a far capire perché noi filippini siamo come siamo oggi, sia per noi stessi sia per il resto del mondo”.

Loy Arceñas

Prima di dedicarsi alla regia cinematografica, Loy Arceñas (n. 1953) è stato un affermato scenografo e regista a New York. Dopo vari anni dedicati al teatro, è tornato a Manila, dove ha continuato a lavorare in ambito teatrale, principalmente con le compagnie PETA (Arbol de fuego, tratto da Il giardino dei ciliegi di Čechov) e Tanghalang Filipino Company. Si è poi dedicato alla regia cinematografica: Niño (2011), ReQuieme (2012), The Portrait (Ang Larawan, 2017), che è stato presentato in anteprima al Tokyo International Film Festival e ha vinto il premio per il miglior film al Metro Manila Film Festival. Attualmente Loy Arceñas sta completando il suo quarto lungometraggio, Mirador (2018), un dramma incentrato sull’ossessione di una donna.  

FILMOGRAFIA

2011 – Niño 
2012 – ReQuieme 
2017 – The Portrait

Max Tessier
FEFF: 2018
Regia: Loy ARCENAS
Anno: 2017
Durata: 124'
Stato: The Philippines

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