Wolf Warrior II occupa un posto importante nel panorama della produzione cinematografica del 2017, essendo il film che ha raggiunto il record assoluto di incassi nella storia del cinema cinese – ben 5,68 miliardi di CNY (yuan), equivalenti a 900 milioni di US$.
Il successo straordinario del film, dovuto non solo al suo messaggio patriottico ma anche alla qualità superba delle scene d’azione, ha portato alla ribalta internazionale anche il suo autore, regista ed interprete Wu Jing. Il suo film precedente Wolf Warrior (2015) trattava di un’audace operazione antidroga contro mercenari stranieri nella zona di confine del sud della Cina; in WWII l’azione si sposta in Africa, il tema diventa internazionale e la Cina acquista un ruolo nella gestione della pace nel mondo e nella difesa dei propri cittadini anche all’esterno dei confini nazionali.
Il protagonista del film è Leng Feng, ex membro del corpo speciale dell’esercito Wolf Warriors, che è stato espulso dal gruppo quando ha ucciso un uomo in uno scontro con criminali al servizio di speculatori edilizi. Durante la sua detenzione Long Xiaoyun, fidanzata di Leng nonché colonnello dei WW, viene uccisa durante una missione in Africa; finita la condanna, Leng torna nel continente africano intenzionato a trovare i responsabili della morte di Xiaoyun. In un Paese africano non identificato si presta a diversi lavori, si fa benvolere dalla popolazione locale, diventa il padrino di un bambino africano, e conosce commercianti cinesi disonesti ed opportunisti, che si appellano al patriottismo soltanto quando sono in pericolo. Ma il Paese è in preda ad un colpo di stato, ribelli affiancati da mercenari europei stanno seminando morte e distruzione e minacciano anche la vita di un rinomato medico cinese impegnato in un ospedale locale e di 47 operai di una fabbrica di proprietà cinese. L’ambasciata cinese cerca di proteggere i connazionali ma la marina militare cinese non può intervenire senza l’approvazione delle Nazioni Unite, e quindi Leng guidato dal suo motto “Once a Wolf Warrior, always a Wolf Warrior”, si offre di portare a compimento da solo il salvataggio dei connazionali.
Nelle incredibili avventure e scontri colossali che seguono, Leng viene affiancato da una giovane dottoressa cino-americana delusa dalla fuga dei rappresentanti americani dal Paese. Nella fabbrica cinese i due incontrano personaggi che rappresentano vari elementi della società cinese contemporanea: l’amministratore cinico e razzista che vuole proteggere soltanto gli operai cinesi ed abbandonare quelli africani nelle mani dei mercenari, il giovane figlio del proprietario della fabbrica, ragazzo viziato e presuntuoso che si atteggia a duro ma di fronte al pericolo si comporta come un bambino, ed un ex militare che invece nei combattimenti ritrova immediatamente lo spirito di corpo. Ma Leng Feng è il perno di tutta la storia: un uomo che ha istinto e reazioni quasi animalesche di fronte al pericolo e capacità quasi sovrumane – quando è uscito il film si è parlato molto del fatto che finalmente la Cina avesse trovato il suo Rambo. Sott’acqua in apnea riesce non solo a scansare un proiettile ed una coltellata ma addirittura a legare quattro uomini e trascinarli in cordata; respinge una granata utilizzando la rete di un letto; sopravvive ad un’infezione normalmente letale, e così via. Il conflitto super tecnologico con i ribelli alla fine si risolve con un classico corpo a corpo, durante il quale il mercenario dice a Leng “People like you will always be inferior to people like me” e lui risponde con un memorabile “That’s fucking history”, seguito da un finale che ricorda i classici dell’iconografia comunista.
Il film è stato percepito, soprattutto all’estero, come un’affermazione dello spirito nazionalistico della Cina diventata potenza mondiale anche se interessata alla pace. Ma Wu Jing lo ha spiegato invece come un incoraggiamento al pubblico cinese ad apprezzare il fatto che mentre il mondo sta attraversando un periodo turbolento la Cina sta vivendo un momento di grande sviluppo economico e di pace interna: “Facciamo tesoro del presente e non indulgiamo in pensieri negativi…”.
Wu Jing
Wu Jing (1974, Beijing). Mandato a studiare arti marziali alla Beijing Wushu Academy a sei anni d’età, poiché sia suo padre che suo nonno erano stati artisti di arti marziali, nel 1995 viene notato dal famoso coreografo di arti marziali Yuen Woo-Ping che si era recato all’accademia per cercare un attore per il film Tai Chi 2. Il film ha lanciato la carriera di Wu Jing come attore ad Hong Kong e nella Cina continentale. Wu ha debuttato come regista nel 2008 con il film Legendary Assassin co-diretto con Nicky Li. È apprezzato anche per il carattere estroverso, che lo porta a contribuire alla sceneggiatura e coreografia dei film in cui appare, ed anche per il suo lavoro di volontariato durante le opere di soccorso al terremoto del Sichuan nel 2008.
FILMOGRAFIA
2008 – Legendary Assassin
2015 – Wolf Warrior
2017 – Wolf Warrior II
Maria Barbieri