Wonder Boy

Se siete appassionati del Cantopop (musica popolare cantonese) degli anni Novanta, è probabile che abbiate già sentito parlare di Dick Lee. Il carismatico cantautore ha scritto canzoni per star del pop come Leslie Cheung, Sandy Lam, Jacky Cheung, Sally Yeh e Kit Chan. È stato anche premiato per due volte agli Hong Kong Film Awards per la miglior canzone originale (con He’s a Woman, She’s a Man e City of Glass). Lee è anche un’icona pop nel suo paese, Singapore, e ha scritto vari musical, fondato un suo marchio di moda ed è stato direttore artistico di parecchie parate del giorno della Festa Nazionale di Singapore. 

L’anno scorso, Lee ha aggiunto un’altra voce nella sua lunga lista di talenti, debuttando come regista con Wonder Boy. Diretto a quattro mani con Daniel Yam, Wonder Boy è il racconto, perlopiù di finzione, degli anni di formazione del regista, e copre il breve periodo che va dai suoi turbolenti anni adolescenziali, quando aspirava a diventare musicista nel suo liceo, fino alla svolta del 1974, quando a diciotto anni è diventato una popstar.

Wonder Boy è un film musicale biografico abbastanza nella norma, e traccia l’ascesa di Lee come musicista in una band del liceo, il momento in cui ha ceduto alle tentazioni e alla fine il suo ritorno alla musica. I cliché del genere ci sono tutti: i genitori conservatori, il successo al talent show scolastico, lo scioglimento della band e l’iniziazione di Lee all’uso delle droghe (un po’ edulcorato nel film, probabilmente a causa della censura). Anche se gran parte del film è una versione romanzata della stessa storia, Lee affronta la sua giovinezza con sorprendente onestà, senza temere di dipingere se stesso da giovane come un personaggio non privo di difetti, che era anche ingenuo, egoista e talvolta eccessivamente arrogante riguardo al proprio talento musicale. Ha aiutato anche il fatto che Lee nel film è interpretato da Benjamin Kheng, membro della band locale The Sam Willows, un musicista perfettamente in grado di cantare i primi successi di Lee sullo schermo.

Dopo la fioritura della scena musicale singaporiana negli anni Sessanta, l’entrata in vigore del servizio militare obbligatorio decisa nel 1970 dal governo conservatore di Singapore ammazzò completamente l’industria musicale locale. Inoltre, all’epoca, vennero banditi la musica rock e i capelli lunghi, perché ritenuti in grado di incoraggiare l’uso di droghe, e le emittenti radiofoniche dovettero smettere di mandare in onda musica in un inglese imperfetto. Se viene visto tenendo bene a mente quel periodo storico, Wonder Boy presenta anche un’interessante scorcio della scena musicale di Singapore dell’epoca, e mostra come i giovani musicisti si affidassero ai talent show scolastici per mantenere vivi i loro sogni. Il film riguarda innanzitutto la storia di Lee, ma può essere anche un interessante complemento non ufficiale al documentario locale The Songs We Sang, sull’ascesa della musica popolare in mandarino di Singapore negli anni Ottanta come risposta alla promozione governativa dell’uso dell’inglese durante il decennio precedente. 

Wonder Boy inoltre getta un fascio di luce sulla musica pop singaporiana nel suo complesso. Il paese ospita grandi divi dell’industria musicale di Taiwan e Hong Kong, ma la sua musica pop nazionale – sia in inglese che in mandarino – ha difficilmente superato i suoi confini. Wonder Boy, che presenta alcuni dei primi successi di Lee, fra cui Life Story e Fried Rice Paradise (talmente orecchiabile da creare dipendenza), è una fantastica vetrina dei talenti musicali di un paese che è stato ampiamente trascurato dal mondo del pop asiatico. Nel suo genere, il film sarà anche tutt’altro che rivoluzionario ma la musica già da sola lo rende degno di attenzione. 
 
Dick Lee

Dick Lee ha iniziato la carriera musicale a 15 anni, esibendosi in vari talent con il suo gruppo, gli Harmony, e in una band insieme ai suoi fratelli. Ha firmato il suo primo contratto discografico all’età di diciotto anni, nel 1974. Negli anni Novanta ha lavorato nell’industria musicale taiwanese e in quella di Hong Kong con alcuni tra i loro nomi più importanti. Nel 2005 ha ricevuto il Cultural Medallion, un premio conferito dal National Art Council di Singapore.  

Daniel Yam

Laureato al Ngee Ann Polytechnic, Daniel Yam lavora nel mondo dei media da oltre un decennio come regista di cortometraggi, spot pubblicitari e serie tv. Ha debuttato come regista nel film a episodi 4Love (2016). 
Kevin Ma
FEFF: 2018
Regia: Dick LEE & Daniel YAM
Anno: 2017
Durata: 97'
Stato: Singapore

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