Yocho (Foreboding)

In una Hollywood sempre più ossessionata dai blockbuster di supereroi, è sul piccolo schermo che in questo periodo si possono vedere molti acclamati registi. In Giappone, invece, l’emittente Wowow sta producendo già da un po’ di tempo drammi originali di autori nipponici.

Uno di questi è Kurosawa Kiyoshi, la cui serie di fantascienza in cinque episodi trasmessa da Wowow è stata ridotta alle dimensioni di lungometraggio per il cinema dal titolo Yocho (Foreboding). È un’opera parallela a Before We Vanish, sempre dello stesso regista e uscito in sala lo scorso settembre: e
ntrambi i film sono tratti da una pièce teatrale di Maekawa Tomohiro su un’insolita invasione aliena. 
Invece di riciclare materiale del film precedente, Yocho è una storia molto diversa per trama e toni. A differenza delle scene iniziali di Before We Vanish, in cui una suscettibile moglie (Nagasawa Masami) si infuria comicamente con il suo confuso maritino (Matsuda Ryuhei), Yocho è più cupo e spaventoso dall’inizio alla fine e possiede anche un cattivo più interessante, Higashide Masahiro nel ruolo del dottor Makabe, fisicamente intimidatorio e particolarmente spietato.

La protagonista è Etsuko (l’attrice Kaho), operaia in una fabbrica che sin da subito sente che qualcosa non va quando la sua amica e collega Miyuki le racconta che la sua casa è infestata da un fantasma.  Quando si scopre che in realtà il “fantasma” è il padre di Miyuki ed Etsuko, preoccupata, porta Miyuki in ospedale, il dottore fa una diagnosi destabilizzante: Miyuki non comprende più il concetto di “famiglia”. 
Nel frattempo il marito di Etsuko, Tatsuo (Sometani Shota), che lavora in ospedale come custode, incontra Makabe, un nuovo medico dall’aspetto inquietante. Si tratta di un alieno che si è impossessato del corpo di un essere umano e ora sta cercando una “guida” in grado di aiutarlo a comprendere l’umanità in vista di un’invasione aliena. Il vigliacco Tatsuo diventa quella guida e aiuta Makabe a spogliare le sue vittime di ogni concetto di passato, futuro, paura, quando non della vita stessa, facendoli diventare meno umani – o facendoli morire.

Quando Etsuko scopre la verità su Makabe e Tatsuo, ne rimane sconvolta, ma quando Makabe cerca di prendere la sua mente, o piuttosto di distruggere la sua anima, lei lo sconfigge senza neppure saperlo. 
Chi si aspetta un film su un’invasione aliena con sorprendenti effetti di computer grafica resterà deluso: quando Makabe manomette la mente di qualcuno, allunga semplicemente l’indice verso la fronte della sua vittima, anche se è capace di far collassare drammaticamente gli essere umani semplicemente passando loro accanto, come un angelo della morte in camice bianco.

Il film procura molti dei suoi terrori utilizzando gli stessi elementi terrestri che sono da tanto tempo il marchio di fabbrica di Kurosawa: un misterioso rimbombo di qua, un inquietante fruscio di tenda di là, ma l’elemento di gran lunga più terrorizzante è Higashide. Questo ex modello ha ampliato la sua gamma interpretativa da quando è stato il protagonista in Crows Explode (2014) di Toyoda Toshiaki, dove interpretava un agguerrito combattente fra i ragazzi di un liceo. In Yocho, le sue movenze rigide e risolute, lo sguardo spento e il ghigno sprezzante vi faranno correre i brividi lungo la schiena e non sconfineranno mai nel caricaturale.

La Etsuko dell’interprete Kaho mi ha invece ricordato la Wendy interpretata da Shelley Duvall in Shining: è fuori di sé dallo spavento ma sorprendentemente piena di risorse. Etsuko però possiede una sorta di superpotere (o forse solo una anomalia genetica?) che a Wendy mancava. Da dove arriva? E come fa questo potere a sventare un’invasione aliena? Yocho: Season 2 (che deve ancora essere messo in cantiere) potrebbe contenere le risposte.

Kurosawa Kiyoshi

Kurosawa Kiyoshi (1955) ha raggiunto notorietà internazionale con l’horror Cure (Kyua, 1997). Film come Charisma, Séance, License to Live, Pulse e Doppelganger hanno ulteriormente accresciuto la sua reputazione come maestro dell’horror ma anche della fantascienza apocalittica. Con Tokyo Sonata (2008) Kurosawa con un cambiamento radicale è passato a un dramma su una famiglia disfunzionale, e ha vinto il premio della giuria nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes. Dopo questo trionfo, Kurosawa ha proseguito con Real (2013), un ritorno alla fantascienza, Journey to the Shore (2015) e Creepy (FEFF2016). Lo scorso anno Kurosawa ha lanciato Before We Vanish e Yocho (Foreboding), tratti entrambi da un’opera teatrale su un’invasione aliena.

FILMOGRAFIA

1997 – Cure
1999 – License to Live
2000 – Charisma
2001 – Pulse
2003 – Doppelganger
2008 – Tokyo Sonata
2013 – Real
2015 – Journey to the Shore
2016 – Creepy
2017 – Before We Vanish 
2017 – Yocho (Foreboding)
Mark Schilling
FEFF: 2018
Regia: KUROSAWA Kiyoshi
Anno: 2017
Durata: 140'
Stato: Japan

Photogallery