A Cool Fish

Il 2018 è stato un anno di novità per il cinema cinese, in particolare per l’enorme successo di piccoli film che pur raccontando storie drammatiche sono molto divertenti – ma non propriamente classificabili come black comedies. Sono film non particolarmente spettacolari o di grande budget, diretti da cineasti giovani, e raccontano storie che pur avendo delle specificità cinesi trattano problemi etici condivisi da tutte le società contemporanee, quindi non identificabili direttamente come film di denuncia di un sistema politico. Tra questi film, quello di cui si è parlato di più è stato Dying to Survive, sul contrabbando di medicinali a basso prezzo – tratto peraltro da un fatto di cronaca, mentre A Cool Fish tratta di un gruppo di individui che vivono ai margini della società, le cui vite si incrociano a causa di coincidenze che sembrano inizialmente complicate ed improbabili, poi diventano comiche e quasi assurde ed alla fine si dimostrano dettate dal destino.

La storia si svolge a Qiaocheng, una città del Guizhou – provincia natale di Rao Xiaozhi regista del film – e i personaggi coinvolti sono: Ma Xianyong, ex-poliziotto radiato dall’albo per aver causato un incidente stradale mentre era ubriaco, il quale è diventato guardia del corpo di un tycoon dell’edilizia ma vuole disperatamente essere riammesso nei ranghi della polizia ed è alla ricerca di un fucile che gli è stato sottratto; sua figlia Ma Yiyi, una studentessa che lo detesta; sua sorella Ma Jiaqi, una giovane che è rimasta paralizzata nell’incidente causato dal fratello e che ha perso la gioia di vivere; Cobra e Big Head, due giovani scapestrati che vengono dalla provincia e derubano un negozio di telefonia brandendo il fucile di Ma Xiayong per poi scoprire di aver fatto un buco nell’acqua perché i cellulari rubati non sono commerciabili; Gao Ming, il tycoon per cui lavora Ma Xiaoyong, il quale è in fuga con i soldi sottratti ad un progetto, ma ha un’amante che lo incoraggia a costituirsi; suo figlio Gao Xiang che vuole riscattare l’onore del padre; Zhenzhen, una giovane massaggiatrice romantica, fidanzata di Big Head. 

La storia inizia con il furto dei cellulari e l’intrusione dei due ladri nell’appartamento di Ma Jiaqi – che, per nulla intimidita dalla loro baldanza, li provoca ed umilia nella speranza che i due l’aiutino a mettere fine alla sua vita – ed è apparentemente complicata, ma in sostanza ruota attorno ad un concetto semplice: un furto andato a male mette in contatto forzato persone che hanno priorità, desideri e sensibilità molto diversi l’una dall’altra e faticano a comunicare, fin quando l’intensità della situazione non li costringe a superare i pregiudizi ed a guardare se stessi, e gli altri, con occhi diversi. A metà della storia il film passa dalla commedia al dramma senza soluzione di continuità, in modo quasi impercettibile, e raggiunge momenti genuinamente commoventi, aiutato da interpretazioni molto convincenti, in particolare quella di Ren Suxi nel difficile ruolo di una donna fisicamente debole ma con una grande forza interiore.

Il regista Rao Xiaozhi ha cominciato la sua carriera in teatro ed ha scritto la sceneggiatura assieme al drammaturgo Li Zhilong, con il quale aveva scritto anche quella del suo precedente film The Insanity, una black comedy surreale. Gli attori che hanno partecipato a questo film d’ensemble hanno tutti esperienza di teatro e sono riusciti a creare l’alchimia tipica del lavoro teatrale, infondendo un senso di realtà – aiutati anche dall’uso del dialetto del Guizhou – in personaggi che sono sopra le righe. Il messaggio di A Cool Fish viene distillato in una frase che Big Head pronuncia a proposito della sua amata Zhenzhen: “Non mi importa cosa era lei prima, mi importa chi sarà domani”: cambiare è possibile, ognuno è artefice del proprio destino.
Maria Barbieri
FEFF: 2019
Regia: RAO Xiaozhi
Anno: 2018
Durata: 109'
Stato: China

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