Eerie

Manila, Filippine, 1999. Ms. Pat (Bea Alonzo) lavora come consulente psicologico in un liceo cattolico per sole ragazze, molto conservatore. Pat segretamente è una chiaroveggente, e tutte le sere aspetta alla sua scrivania per sedute terapeutiche di mezzanotte il fantasma di Eri (Gillian Vicencio), una studentessa che si è tolta la vita all’interno dell’istituto più di dieci anni prima. La sua routine è sconvolta quando una studentessa viene trovata uccisa all’interno della struttura scolastica.

Dell’omicidio viene subito accusato il custode della scuola, l’unico impiegato maschile del campus, che ammette le sue responsabilità sebbene non ci sia un chiaro movente. Pat sospetta che la vera colpevole sia la temutissima Suor Alice (Charo Santos), la tirannica madre superiora della scuola. Julian (Jake Cuenca), un investigatore della polizia, chiede a Pat di aiutarlo a tirar fuori degli indizi dalle riservatissime studentesse. Suor Alice, soddisfatta delle prime conclusioni, procede con la commemorazione della vittima. In mancanza di testimoni viventi, Pat si rivolge all’unica sorvegliante della scuola: Eri…

Dichiara il regista Mikhail Red: “Come cineasta e come narratore sono cresciuto a Manila, la capitale di un paese prevalentemente cattolico. Io stesso ho studiato per otto anni molto formativi in una scuola cattolica maschile. L’ambiente scolastico è affascinante e costituisce un mondo parallelo della società adulta che viene dopo. Nella nostra scuola la fede e la preghiera fanno parte del curriculum e costituiscono il fondamento della nostra morale e dei nostri principi. La fede nell’aldilà era un ottimo terreno di coltura per l’accettazione del soprannaturale.

Un aiuto sostanziale per gli studenti che affrontano le difficoltà dell’adolescenza continua a mancare. Con il mio film credo di poter fare entrare in campo questi problemi cruciali e di poterli esporre attraverso la narrazione horror. La loro perfetta integrazione fa sì che possano essere assimilate molto più facilmente dai giovani cui il film è rivolto e da un pubblico molto più ampio. In definitiva, Eerie è la storia di persone intrappolate tra i fantasmi del soprannaturale e le fragilità naturali del mondo”.

Eerie segna la prima incursione di Mikhail Red nell’horror, il genere più popolare nel cinema filippino, insieme alle dolci commedie romantiche. I film precedenti del figlio del famoso regista indipendente Raymond Red, come Rekorder, Birdshot (su delle violente uccisioni extragiudiziarie nella provincia) o Neomanila, erano incentrati più sul lato oscuro della società filippina.

Eerie è un “esercizio di stile” molto acuto sul familiare tema di strani fenomeni che si verificano in una scuola (cattolica) femminile. Un certo numero di film recenti, riusciti e non, hanno utilizzato le medesime ambientazioni per creare un’atmosfera spaventosa in un ambiente cattolico. Tra i migliori ci sono soprattutto Seclusion di Erik Matti e Smaller and Smaller Circles di Raya Martin, entrambi presentati a Udine in anni recenti e molto apprezzati dal pubblico.

Intrappolato tra il mondo reale e quello soprannaturale, in un ambiente religioso e austero, il film si sposta costantemente avanti e indietro dalla realtà all’immaginario, in una proporzione attentamente bilanciata. In realtà, la vecchia storia è solo un pretesto per creare un’atmosfera scenica, attraverso la magia della regia e i trucchi visivi, come la scena in cui Pat cerca di accendere i fiammiferi al buio, uno dopo l’altro, con una suspense crescente.

Usando al meglio le caratteristiche delle attrici principali (Bea Alonzo come Pat e Charo Santos, in un raro ritorno sul grande schermo, come Suor Alice), e con un’elegante fotografia di Mycko David, Mikhail Red riesce a farci venire i brividi, e ci convince quasi a credere in una specie di inferno vicino. Amen.
Max Tessier
FEFF: 2019
Regia: Mikhail RED
Anno: 2019
Durata: 101'
Stato: The Philippines

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