Heaven's Waiting

Heaven’s Waiting è l’adattamento intelligente e divertente di una breve pièce teatrale di Juan Miguel Severo, che ci ricorda, a un livello più modesto, grandi classici del cinema come Il cielo può attendere di Ernst Lubitsch (1943). È una storia – apparentemente artificiosa ma molto avvincente – sulle conseguenze oltre la vita di una passione giovanile tra due persone che, inaspettatamente, si incontrano di nuovo in purgatorio dopo la morte. Può succedere solo in un paese ultra-cattolico come le Filippine, dove la maggior parte della gente crede ancora nel Paradiso e nell’Inferno – e quindi nel Purgatorio!

Ambientato in un hotel vintage, dall’arredamento all’antica amorevolmente disegnato, questo film è un racconto di colpa e redenzione, come solo i filippini sanno fare. Magnifiche le interpretazioni di due tra i migliori attori filippini, soprattutto di Eddie Garcia, ancora sorprendentemente brillante alla sua età. Una versione filippina di Marcello Mastroianni?

Lisang (Gina Pareño) è morta da due anni, eppure non è ancora stata chiamata in paradiso a causa del suo comportamento disobbediente. Alla fine però arriva anche il suo momento ed è nel gruppo di quelli che possono salire. Invece Manolo (Eddie Garcia) è appena arrivato in purgatorio. Ma dal momento che la sua stanza è ancora in manutenzione e il purgatorio è congestionato da tutte le anime in entrata, deve condividere la camera con Lisang, che è la sua ex fidanzata.

Come a tutti quelli che sono appena morti, a Manolo sono state date tre chiavi che può usare per sperimentare per l’ultima volta i vizi e i piaceri di cui aveva goduto mentre era ancora in vita. Tuttavia, non è ancora pronto a lasciare la vita terrena: vorrebbe stare ancora con la figlia che si è lasciato alle spalle. Lisang allora stringe un patto con Manolo, in base al quale, se lei lo aiuta ad adattarsi alla sua nuova vita in purgatorio, lui la scorterà in tutti i vari luoghi del purgatorio in cui può accedere solo lui con le sue chiavi.

Durante la loro breve permanenza in purgatorio, finiscono per rivangare il loro passato sentimentale. Scopriremo perché si sono innamorati e poi disamorati, e se si amano ancora. Detto questo, anche Lisang nasconde un segreto...

Parlando del suo film il regista Dan Villegas ha dichiarato:
“La domanda che ci si potrebbe porre è: ‘Perché trasformare quest’opera teatrale in un film?’ La risposta del mondo dello spettacolo potrebbe essere ‘Perché no?’, ma la risposta autentica ed egoista sarebbe: ‘Non voglio che nessuno lo faccia tranne me’. Come mai? Perché ho amato lo spettacolo teatrale quando l’ho visto per la prima volta durante il Virgin Labfest nel 2015.

La trasposizione dal palcoscenico allo schermo è molto impegnativa. Il concetto stesso di un’opera ambientata in purgatorio è abbastanza complesso da realizzare, ma che dire della prospettiva di realizzare un film in costume che sia allo stesso tempo un fantasy? Penso che qualsiasi regista coglierebbe al balzo l’occasione di raccontare una bella storia ambientata in questo mondo.

Infine, questa è anche una storia d’amore, un genere al quale sono particolarmente legato non solo perché è il mio lavoro (raccontare vicende amorose per vivere), ma perché è proprio il tipo di storia che mi piace raccontare (oltre all’horror puro e duro, ma quello forse un’altra volta).

Quindi questa è una dichiarazione del regista molto egoista. In poche parole, ho adorato il materiale di partenza e non volevo che lo facesse qualcun altro”.
Max Tessier
FEFF: 2019
Regia: Dan VILLEGAS
Anno: 2018
Durata: 90'
Stato: The Philippines

Photogallery