Quando è uscito Vampire Cleanup Department, nel 2017, gli allora esordienti registi Yan Pak-wing e Chiu Sin-hang hanno dimostrato di avere un’autentica capacità di creare divertenti regressioni al cinema soprannaturale hongkonghese vecchio stile. Ora Yan ci riprova con Hotel Soul Good, una leggera commedia romantica mista a dramma, che attinge alle stesse tradizioni cinematografiche.
Il film si apre con Katy Chow (Chrissie Chau) che gestisce un vistoso hotel ed è sempre insopportabile quando esercita il suo potere, ma sta per capitarle un enorme rovescio di fortuna. Una sera, guidando verso casa, si ferma perché un’anziana mistica taoista (Helena Law) raccoglie dei granchi caduti per strada. Quando ne segue un incidente e Katy ha un’esperienza di premorte, un terzo occhio si apre, dandole la possibilità di vedere i fantasmi.
Una volta guarita dalle ferite, Katy trova una situazione diversa in ufficio e viene licenziata. Disoccupata e depressa a casa, viene affiancata da tre spiriti vagabondi (Richard Ng, Maggie Shiu ed Eric Kot) che sono bloccati nel limbo tra l’inferno e la reincarnazione. Hanno tutti e tre delle questioni in sospeso di cui occuparsi e assoldano Katy per trovare una persona yin (in opposizione a yang) che loro possano possedere per realizzare i loro desideri. Il corpo che individuano appartiene al venditore di offerte funebri Jason Cheung (Louis Cheung), disperato per amore, e una volta coinvolto nella faccenda, lui e Katy si ritrovano ad affrontare eventi inaspettati, tra cui la gestione di una strana pensione e il confronto faccia a faccia con i guardiani dell’oltretomba.
Mentre la storia procede, Yan e la sua squadra introducono delicatamente aspetti del vecchio cinema hongkonghese di fantasmi, nonché tradizioni locali e mitologia legate alla morte. La veterana del genere Helena Law è pronta a interpretare una vecchia signora esperta in tutte le faccende spettrali, e vari oggetti di scena si riferiscono a funerali e doni per i morti. Quando, per esempio, gli amichevoli fantasmi contribuiscono per rilevare un piccolo albergo, accumulano banconote infernali bruciate per i morti, e altri oggetti demoniaci provengono dalle offerte fatte di carta. In tutto questo, l’atmosfera rimane leggera e giocosa, mentre il tocco rétro e l’approccio di genere richiamano le atmosfere del cinema di Hong Kong degli Ottanta e Novanta.
Hotel Soul Good è stato girato con un budget modesto, e questo può spiegare perché alcune scene sembrino piuttosto povere – un problema che era già emerso in Vampire Cleanup Department. Il film ha anche un approccio più rilassato rispetto al suo incalzante predecessore. Gli autori, però, compensano con uno spirito allegro e molta sensibilità nello sviluppo dei personaggi. Un cast gradevole veicola particolarmente bene gli stati d’animo. Partendo dagli ottimi risultati raggiunti recentemente in film di qualità, la star Chrissie Chau si fa avanti per affrontare una gamma recitativa molto ampia, che spazia dalla gelida cattiveria alla commedia eccentrica e al dramma emotivo. Al suo fianco Louis Cheung offre un’interpretazione gradevole, mentre Richard Ng, Maggie Shiu, Eric Kot e altri veterani sono deliziosi sul versante allegro e nostalgico del film.
Nel cinema hongkonghese le storie di fantasmi sono andate scemando nell’ultimo decennio o giù di lì, dato il blocco sul soprannaturale nelle co-produzioni imposto dalla censura della Cina continentale e il rischio di disinteresse del pubblico in patria. Tuttavia Yan e il suo gruppo sembrano aver mantenuto alto l’entusiasmo nel creare il loro mix di spavento tradizionale e cinema commovente e piacevole. Anche se a dirla tutta Hotel Soul Good è uscito in poche sale a Hong Kong, rappresenta una buona mossa per mantenere la specificità del cinema locale.
Tim Youngs