Le aspiranti rock e pop star sono da parecchio tempo uno degli elementi centrali dei film musicali giapponesi. Uno degli esempi più amati di questo genere è Linda Linda Linda, il film di Yamashita Nobuhiro del 2005 su una band formata da quattro ragazze adolescenti – una coreana e tre giapponesi – che debuttano con grande successo al festival culturale della loro scuola interpretando la canzone del gruppo Blue Hearts che dà il titolo al film.
Linda Linda Linda, che è stato un successo in Giappone e uno dei film prediletti dal pubblico del FEFF e di altri festival, ha generato in patria pochi successori, essenzialmente per un motivo: le vere adolescenti hanno voglia piuttosto di vedere film dove sono degli ikemen (“ragazzi carini”) a infiammare il palco.
Tratto da una sceneggiatura originale di Tanimoto Kaori e diretto da Muguruma Shunji, JK Rock mescola abilmente una storia su dei rockettari ikemen con una band simile a quella di Linda Linda Linda (la sigla “JK” del titolo si riferisce a joshikosei, ovvero “ragazze del liceo”).
Gran parte dell’entusiasmo musicale viene fornito da queste ultime, il trio femminile Drop Doll, le cui componenti iniziano la loro carriera, nel film, più o meno da principianti, ma siccome imparano velocemente diventano delle musiciste esperte. Inoltre, la band di ikemen, i Jokers, in concerto si intravede soltanto.
Gli scettici potrebbero chiedersi quanto “esperta” può essere una band che posa per le foto pubblicitarie in uniforme scolastica. La risposta per questi scettici è stata “molto”, anche se le sequenze del film in cui il gruppo si esercita, che ricordano quelle terribilmente estenuanti di Whiplash, forse c’entravano qualcosa. Che indossino le gonnelline a pieghe o no, le ragazze che imparano sulla propria pelle come nel film meritano rispetto – e lo ottengono dal loro pubblico, composto principalmente da maschi.
La storia, comunque, inizia con la rottura tra i componenti dei Jokers proprio quando stanno per sfondare. Uno dei membri della band, il malinconico “Joe” Kodukai (Yamamoto Ryosuke), va a cercare fama e fortuna negli Stati Uniti. Un altro, l’infantile ma intenso “Joe” Kaieda (Fukuyama Shodai), abbandona la musica per studiare giurisprudenza all’università e scorrazzare con una Lamborghini rosso sgargiante (come si sia potuto permettere un’automobile simile non viene spiegato, anche se probabilmente tutti quei fan sfegatati dei Jokers c’entrano qualcosa).
Intanto due ex Jokers (Kobayashi Ryota e Kumagai Kaito) vogliono che Joe ritorni a suonare. Il loro piano, che è stato ideato con l’aiuto dell’amichevole proprietario di un rock café (Nishimura Masahiko), è quello di convincerlo a fare da mentore a una promettente band femminile dal nome Drop Doll. In un primo momento Joe si scontra con Sakura (Hayama Chihiro), l’impetuosa batterista del gruppo che odia essere comandata da chiunque, anche se è biondo e bello.
Ma Sakura è anche fieramente talentuosa e determinata: una combinazione che alla fine vince ogni resistenza di Joe a riprendere in mano una chitarra. Il loro rovente duetto nella sala prove del café vale da solo il prezzo del biglietto. E, successivamente, il rapporto di Joe con la band rimane strettamente professionale, anche quando Sakura si prende una cotta da scolaretta per lui.
Nella storia c’è molto di più, compreso il momento drammatico del ricongiungimento dei due Joe e la prevedibile crisi prima che le Drop Doll affrontino la loro prima grande prova a un concerto. Ma il cuore del film rimangono gli ostinati tentativi di Sakura e delle sue colleghe Mao (Yuina) e Rina (Miyake Yukino) per diventare delle vere musiciste rock.
Si entra al cinema per il magnifico Fukuyama, si esce da fan devoti delle Drop Doll.
Mark Schilling