Nella cultura del Sud-est asiatico la krasue è uno spirito femminile divoratore di carne, uno spettro semi-umano la cui storia è stata raccontata innumerevoli volte nei film e nei media popolari. Durante il giorno, la krasue vive come qualsiasi donna normale, può persino lavorare, come l’insegnante in Ghost of Valentine di Yuthlert Sippapak (2006). La notte però diventa malvagia: la testa le si stacca dal corpo e fluttua tutt’intorno alla ricerca di carne e sangue da consumare. Ora una nuova interpretazione della krasue è riproposta dalla creazione del regista Sittisiri Mongkolsiri e dello sceneggiatore Chookiat Sakveerakul (lui stesso acclamato regista di 13 Beloved and Love of Siam). Questa volta si tratta di un mostro più sensibile, il cui destino è spiegato attraverso l’interazione di amore e amicizia.
All’epoca della seconda guerra mondiale, gli abitanti di un villaggio in una remota regione della Thailandia vivono nel terrore di una krasue che ogni notte divora il loro bestiame. All’inizio si difendono rimuovendo dalle loro abitazioni qualsiasi elemento che possa attirarvi lo spirito. Quando però un neonato viene rapito e una ragazza diventa accidentalmente un fantasma, decidono di passare all’azione. Nel villaggio arriva anche un gruppo di forestieri, che dichiarano di essere cacciatori di krasue, per condurre la propria crociata. Ma questa volta la krasue è un’adolescente, Sai, legatissima agli amici e ai genitori, e di conseguenza il gioco della caccia e della fuga, tra mostro e umano, vicini di casa e forestieri, è anche una battaglia tra amore e maledizione.
Gli elementi fondamentali della leggenda ci sono tutti: l’ereditarietà della maledizione, la trasformazione e la caccia. Ma ci sono anche elementi nuovi, tra i quali la possibilità di una medicina che potrebbe curare la “malattia” della krasue. Lo sceneggiatore Sakveerakul è riuscito a sviluppare la sceneggiatura in un modo unico, creando per lo spettro una storia plausibile per spiegarne le origini. La krasue non è solo uno spirito affamato alla ricerca di carne fresca, ma è anche la vittima dell’amore e della vendetta maschili. Se alcuni uomini si dedicano anima e corpo alle loro donne, altri le ingannano e si impegnano in direzioni opposte. Non importa come va a finire un triangolo amoroso, entrambi i sessi soffrono.
Partendo da queste regole del gioco, il regista Sittisiri ha realizzato questa storia di caccia ai fantasmi con accuratezza e compassione. Il tema è sviluppato con delicatezza attraverso tutto il film: l’amore tra ragazzi e ragazze, tra padri e figlie, tra amici. Anche il mostro malvagio ha un cuore, sebbene sviluppi le sue emozioni in una direzione terrificante. E se c’è un mostro femmina, perché non dovrebbe esserci anche un mostro maschio? Tutto sommato, questo racconto di spettri tra gli esseri umani è di alta qualità: un approccio nuovo a una storia horror antica, un po’ come se Edward mani di forbice di Tim Burton incontrasse Titanic di James Cameron.
Anchalee Chaiworaporn