People's Republic of Desire

In un universo digitale dove i live streamers possono guadagnare fino a 200.000 dollari al mese, le relazioni virtuali possono rimpiazzare i rapporti umani? Incontriamo due star di Internet che fanno esattamente questo – salendo dall’isolamento alla fama e alla fortuna. Accoppiati in una serie di bizzarre competizioni, i due scoprono che la felicità nel loro mondo virtuale può essere altrettanto elusiva che nel mondo reale.

People’s Republic of Desire, vincitore nella sezione documentari al SXSW Film Festival 2018 nonché del Grand Prize allo Hawaii International Film Festival, esamina l’intera catena alimentare che si nutre di questo fenomeno degli idol in streaming. Le star presentate sono Shen Man, una disponibile ex infermiera che canta a gran voce motivi pop, e Big Li, un baldanzoso comico pazzo dall’aria di un Alex Jones cinese. Sono supportati da alcuni ricchi donatori che trovano uno scopo nel riversare stupefacenti ammonti di yuan nelle competizioni fra idol. Sul fondo stanno i fan veri e propri, chiamati diaosi (“sfigati”): in larga parte, lavoratori salariati solitari che seguono ossessivamente i loro idol favoriti sui loro smartphone. Mentre ci apriamo la strada attraverso questo maligno ecosistema e impariamo cosa muove questi partecipanti, il film identifica il solo vincitore: YY, la piattaforma di streaming che produce straordinari profitti dalla massiccia audience delle star e da sostanziose percentuali che trae dalle donazioni.

Il precedente film del regista Hao Wu, The Road to Fame, è stato presentato al FEFF 2014, proprio l’anno inaugurale della rassegna collaterale del festival dedicata ai documentari. Wu ha un background complicato. Laureato in biologia presso università cinesi e statunitensi, e con un ulteriore Master in Business Administration presso l’università del Michigan, Wu è uno scienziato diventato cineasta, con residenza americana. Famoso come blogger sotto il nome Tian Yi, Wu è rimasto in stato di arresto per ordine delle autorità cinesi per circa cinque mesi all’inizio del 2006. I commenti giornalistici all’epoca della sua detenzione puntualizzavano che Hu non era affatto un dissidente e anzi aveva spesso difeso il governo cinese. Può essere, invece, che sia stato incarcerato in relazione al fatto che preparava un documentario sul cristianesimo clandestino in Cina.

A parte questo, la sua produzione come cineasta – e in particolare un cineasta che getta uno sguardo sulle numerose subculture della Cina moderna – gli ha guadagnato molti elogi, nonché l’attenzione di Hollywood, portando alla scelta della Creative Artists Agency di rappresentare il regista sia a Pechino che negli Stati Uniti. Con People’s Republic of Desire, Wu fotografa il quadro cupamente divertente di un’intera nazione agganciata da un intrattenimento innaturale, e offre un’anticipazione da incubo di cosa potrebbe essere in serbo per noi.
Anderson Le
FEFF: 2019
Regia: WU Hao
Anno: 2018
Durata: 95'
Stato: China

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