Negli ultimi anni sono state soprattutto storie d’amore e commedie a trainare l’industria cinematografica di Taiwan, ma il divertente e grintoso neo-noir The Scoundrels, opera prima del regista Hung Tzu-hsuan, è una bella sferzata di energia per il film di azione taiwanese.
Una volta Ray (JC Lin) era un giocatore di basket dal futuro radioso. Caduto in disgrazia in seguito a un incidente durante una partita, Ray lavora come modesto bigliettaio di un parcheggio e fa il galoppino per una banda specializzata in furti d’auto. Le cose gli vanno ancora peggio quando la sua automobile viene requisita da Bing (Wu Kang-ren), un ladro che ha all’attivo svariate rapine violente in banca. Quando, dopo l’ultimo colpo, Bing costringe Ray ad aiutarlo a sfuggire alla cattura, i due diventano improbabili complici.
Hung si è fatto notare con diversi cortometraggi d’azione realizzati durante gli studi universitari, tra cui System-A, caratterizzato da un incredibile inseguimento a piedi di quindici minuti che dà una dimostrazione dell’arte marziale russa Systema. Mentre System-A somiglia a un vero e proprio film di arti marziali, sulla falsariga dei film di guardie e ladri di Donnie Yen, The Scoundrels è un film noir rigoroso, non dissimile da Collateral di Michael Mann. Se il film di Mann era una rivoluzionaria lettera d’amore alla Los Angeles notturna, il film di Hung utilizza gli stretti vicoli di Kaohsiung, gli spazi industriali e i ristoranti malmessi per conferire alle sequenze d’azione un’atmosfera unica, che non sarebbe replicabile in altre città (il Dipartimento Affari Culturali della città ha contribuito al finanziamento del film).
Ispirandosi ai polizieschi hongkonghesi e al cinema d’azione coreano contemporaneo, Hung e il coreografo d’azione Scott Hung (non sono parenti) creano sequenze d’azione nelle quali sono più le volte in cui i personaggi atterrano su superfici dure che quelle in cui sferrano pugni, fatto ancor più notevole se si pensa che i due protagonisti hanno eseguito personalmente gran parte delle acrobazie. Sono colluttazioni dure e aspre, con poca grazia nei movimenti, ma Hung presenta questi combattimenti con un montaggio serrato e angoli di ripresa fantasiosi. The Scoundrels è il miglior film d’azione di Taiwan dai tempi della serie Black and White, sebbene sia stato realizzato con una minima parte del budget di Black and White.
JC Lin è piacevolissimo nei panni dell’eroe sfortunato, e Jack Kao lo spalleggia con grande efficacia nel ruolo del diffidente ufficiale delle forze dell’ordine che ricorda l’ispettore Javert, ma il protagonista assoluto è Wu Kang-ren. Raramente questo versatile attore drammatico, al suo primo ruolo d’azione, è stato raramente altrettanto carismatico, nei panni dello spietato malvagio. La natura sinistra di Bing è indubbia, ma Wu gli conferisce un fascino seducente da cattivo ragazzo che lo rende un personaggio difficile da odiare. In più, un colpo di scena finale arricchisce Bing di un’umanità e di uno spessore poco comuni in un tipico criminale da film noir.
The Scoundrels non reinventa il film d’azione ma lo rivitalizza. In effetti, è esattamente il tipo di revival che ci voleva per il cinema taiwanese. Nelle interviste, Hung spiega con orgoglio che le sequenze d’azione del film sono state realizzate interamente con una troupe locale, a dimostrazione di come ambisca a riportare in auge questo genere nel cinema di Taiwan. Nonostante gli incassi in patria abbiano lasciato piuttosto a desiderare, The Scoundrels è un eccellente biglietto da visita in grado di portare Hung verso progetti più grandi e importanti nel prossimo futuro.
Kevin Ma