Changfeng Town

Changfeng Town 
长风镇 (Chang Feng Zhen)

China, 2019, 125’, Mandarin 
Directed by: Wang Jing
Script: Wang Jing
Photography (color): Wang Zixuan
Editing: Wang Jing
Art Direction: Wang Dou
Costumes: Liu Yuan
Music: Yuan Sihan
Sound: Li Danfeng
Production Companies: Wormwood Films, Anzhu Films
Producer: Zhang Shiyi, Ding Xuetao, Tay Bee Pin
Cast: Song Daiwei (Scabby), Liu Xinrong (Four Eyes), Ban Majia (Redhead), Luo Wenqing (Cai Xia), Chen Gang (Xi Shan), Wei Xidi (Doctor Liu)

Date of First Release in Territory: TBA
Premiere status: Italian Premiere


La nostalgia è il tema del secondo lungometraggio scritto, diretto e montato da Wang Jing, giovane regista indipendente che si era già fatta notare alcuni anni fa con il suo primo film, Crossroad. Attraverso scorci di vita quotidiana a Changfeng Town, immaginaria cittadina della Cina meridionale, all’apparenza anonima ma piena di un senso magico della vita, il film rievoca lo stato d’animo di un Paese che in un passato recente, anche se non identificabile storicamente, si affacciava ad un futuro inquietante ma pieno di speranza, in cui tutto sembrava possibile. Suddiviso in cinque capitoli, il film è un’ode alla vita quotidiana, che attraverso un elemento di realismo magico fa apparire straordinarie esistenze potenzialmente anonime. 

Nonostante la storia coinvolga praticamente tutti gli abitanti di Changfeng Town in una dimensione corale – come in qualunque piccola comunità tutti si conoscono l’uno con l’altro e passano buona parte del tempo ad impicciarsi dei fatti altrui – la narrazione segue particolarmente alcuni adulti ed un gruppo di ragazzini che entrano ed escono dalle vite degli altri. La voce narrante che mette ordine al susseguirsi degli avvenimenti è quella di Scabby (così soprannominato per una leggera forma di alopecia) che assieme all’amico del cuore Four Eyes (il soprannome gli deriva dal fatto che porta gli occhiali) mostra l’innocenza mista a crudeltà tipica dell’adolescenza e si diverte a scapito degli elementi più deboli della comunità, come il vecchio muto che con un pappagallo sulle spalle si reca ogni giorno alla stazione, in attesa di qualcuno che non arriva mai. 

L’amico di Scabby e Four Eyes, Redhead – di qualche anno più grande di loro – è uno sbruffoncello che cerca di conquistare il cuore dell’imperturbabile Cai Xia, sorella maggiore di Four Eyes e figlia del gestore del cinema della città, la quale passa tutto il tempo a sognare ad occhi aperti mentre sta in biglietteria o in sala a guardare i film, e mastica continuamente semi di girasole. La sala cinematografica ricorda quella di Nuovo Cinema Paradiso: è il cuore della comunità, che attraverso film di tutti i generi e nazionalità che miracolosamente vi vengono proiettati si affaccia al mondo – metafora forse del rapporto della regista con l’arte cinematografica. 

La madre di Redhead è l’amante di un outsider che, arrivato improvvisamente a Changfeng Town con moglie e figlio, apre il primo ed unico studio dentistico, e quando la sorte gli diventa avversa si reinventa come gelataio. C’è poi il gestore del pub cittadino – un locale che sembra uscito da un film western, dove si beve, si gioca a biliardo e a carte, e si spettegola – e suo figlio che vuole diventare scrittore. Ed anche un meccanico claudicante che è benvoluto da tutti ma soffre di una solitudine incurabile. E a Changfeng Town avvengono cose strane: piante che parlano, oggetti misteriosi che scompaiono e poi riemergono dal nulla, una ragazza muta che arriva scombussolando l’equilibrio cittadino e poi scompare, la morte misteriosa di un cane, un’invasione di topi, un’alluvione purificatrice: la differenza tra animali ed umani, tra realtà e fantasia, tra vita e morte assume contorni vaghi.

Il collante che unisce le varie linee narrative è la straordinaria colonna sonora che attraverso un mix di musiche e ritmi di tutto il mondo trasmette la frenesia nascosta dietro l’apparenza di un luogo sonnolento e dà legittimità all’idea che esso nasconda una dimensione magica, dove tutto può accadere. È difficile lasciare Changfeng Town senza sentirne la nostalgia: come dice Scabby quando è costretto a partire per andare a studiare in città, felicità e tristezza accompagnano chi corre verso l’ignoto.  


Wang Jing (1981, Shanxi), diplomata alla Beijing Film Academy, ha debuttato nel 2007 con il film Crossroad che ha vinto il premio della giuria al China Independent Film Festival ed il gran premio ai Golden Words Award della Beijing Film Academy. Nel 2010 ha diretto uno dei segmenti del film omnibus Breakfast, Lunch, Dinner che ha partecipato a numerosi festival internazionali. È stata aiuto regista di Jia Zhangke nel film Mountains May Depart (2015). Changfeng Town è stato premiato dalla China Film Foundation – Wu Tianming Film Fund for Young Talents e dal FIRST International Film Festival di Xining. 

FILMOGRAFIA
2007 – Crossroad
2010 – Breakfast, Lunch, Dinner (omnibus)
2019 – Changfeng Town
Maria Barbieri
FEFF: 2020
Regia: Wang Jing
Anno: 2019
Durata: 125'
Stato: China

Photogallery