Detention
t.l. Detenzione
返校 (Fan Shiao)
Taiwan, 2019, 103’, Mandarin
Directed by: John Hsu
Script: John Hsu, Fu Kai-ling, Chien Shih-keng
Photography (color): Chou Yi-hsien
Editing: Shieh Meng-ju
Production Design: Wang Chih-cheng
Music: Lu Luming
Producers: Lee Lieh, Aileen Li
Cast: Gingle Wang (Fang Ray-shin), Tseng Ching-hua (Wei Zhong-ting), Fu Meng-po (Cheng Ming-hui), Cecilia Choi (Yin Tsui-han), Chu Hung-chang (Mr. Bai), Hsia Ching-ting (Ray-shin’s father), Jessica Chang (Ray-shin’s mother), Liu Shih-min (Gao)
Date of First Release in Territory: September 20th, 2019
Premiere status: Italian Premiere
I film horror tendono ad attrarre il pubblico più giovane, in cerca di brivido. In apparenza, Detention sembra accordarsi perfettamente con altri film della recente rinascita horror del cinema taiwanese, come la serie Tag-Along e The Rope Curse. Tuttavia, alla proiezione di Detention in un cinema di Taipei, ho visto tra il pubblico una coppia sulla sessantina. Per il target demografico del genere, Detention è solo un film horror come gli altri, ma per chiunque abbia più di sessant’anni, l’era del Terrore Bianco evocata nel film è un ricordo remoto ma vividamente terrorizzante.
Tra il 1947 e il 1987 a Taiwan il Kuomintang decretò la legge marziale, arrestando chiunque fosse sospettato di essere un dissidente politico (vale a dire chiunque fosse sospettato di simpatizzare con il comunismo). Come dice un personaggio all’inizio del film, in quell’epoca “parlare di libertà era un crimine e leggere libri vietati poteva costare la vita”.
In seguito, il governo si è scusato per le azioni del KMT e sono stati costruiti memoriali per ricordare le vittime di quel periodo.
Detention è basato su un popolarissimo videogioco, ispirato a sua volta a una serie di episodi reali dell’epoca, e ha una struttura non dissimile da un film horror convenzionale: siamo nel 1962 e due adolescenti – Ray-shin (Gingle Wang) e Zhong-ting (Tseng Ching-hua) – si svegliano nel cuore della notte all’interno del loro liceo. Non c’è elettricità, la via d’uscita che collega l’istituto con l’esterno è stata chiusa e nel buio iniziano ad aggirarsi figure inquietanti.
Ma prima di immergersi nell’atmosfera spaventosa della storia, il regista John Hsu e i suoi co-sceneggiatori scelgono di iniziare il film con uno scorcio di vita scolastica, soffermandosi su un club dei libri proibiti guidato da due insegnanti e sul minaccioso istruttore militare che sorveglia il liceo. Seguendo la struttura del gioco, il resto del film spazia tra il regno della fantasia – in cui Ray-shin e Zhong-ting scappano dai demoni e cercano indizi che spieghino la loro situazione – e flashback che mostrano le conseguenze subite da studenti e insegnanti quando le autorità hanno scoperto il club dei libri. La verità, alla fine, si rivela più spaventosa di qualsiasi mostro partorito dall’immaginazione dei personaggi.
Hsu, conosciuto per la commedia in VR di successo Your Spiritual Temple Sucks del 2017, dimostra di saper condurre con mano sicura il lato horror della storia, utilizzando un mix di arte cinematografica tradizionale ed effetti speciali per ricreare alcuni dei momenti più ricchi di suspense del videogioco originale. Le scene horror sono effettivamente agghiaccianti e realizzate con una visione registica forte (nonostante il budget sia solo una piccola parte di quello di un film dell’orrore standard della Blumhouse), ma le scene in flashback che mostrano l’opprimente atmosfera di sospetto e paranoia della vita reale costituiscono la parte emotivamente più potente del film.
Sebbene l’era del Terrore Bianco sia stata oggetto di film impegnati come City of Sadness di Hou Hsiao-hsien, A Brighter Summer Day di Edward Yang e Prince of Tears di Yonfan, Detention è il primo film di genere tradizionale ad affrontare il tema scottante.
La pellicola utilizza molti dei luoghi comuni tipici dei film dell’orrore, ma alla fine è una lezione di storia che fa riflettere e un ammonimento. È un racconto cupo e inquietante sul senso di colpa e sull’importanza della resilienza di fronte all’oppressione implacabile, il che lo rende un film importante in questi tempi politicamente scottanti. E se ci vuole una storia horror ambientata in una scuola infestata per stimolare il pubblico più giovane a riflettere sulle difficoltà e sulle sfide che Taiwan ha dovuto superare per raggiungere la democrazia, ben venga.
John Hsu ha attirato per la prima volta l’attenzione dell’industria dello spettacolo quando ha vinto il premio come miglior regista ai Golden Bell Awards nel 2005 per il suo film per la tv Real Online. Dopo una serie di cortometraggi, con il corto in VR Your Spiritual Temple Sucks del 2017 Hsu ha ottenuto premi in tutto il mondo e ha partecipato al Sundance Film Festival. Hsu è anche co-fondatore di AFK PL@YERS, il più grande produttore di machinima (machine animation) a Taiwan. Detention è il suo primo lungometraggio.
FILMOGRAFIA SELEZIONATA
2005 – Real Online (TV movie)
2017 – Your Spiritual Temple Sucks (VR short)
2019 – Detention
Kevin Ma