I'm Really Good

I’m Really Good
t.l. Sono proprio brava
わたしは元気 (Watashiwa Genki) 

Japan, 2020, 62’, Japanese
Directed by: Watanabe Hirobumi
Script: Watanabe Hirobumi
Photography (color/b&w): Watanabe Hirobumi
Editing: Watanabe Hirobumi
Music: Watanabe Yuji
Producers: Watanabe Akemi, Watanabe Hideki
Executive Producers: Watanabe Hirobumi, Watanabe Yuji 
Production Company: Foolish Piggies Films 
Cast: Watanabe Hirobumi, Hisatsugu Riko, Sudo Nanaka, Hisatsugu Keita

Date of First Release in Territory: TBA
Premiere status: World Premiere


I’m Really Good di Watanabe Hirobumi è il suo film più recente – che il FEFF di Udine presenta in anteprima mondiale – ma anche il suo primo film incentrato sull’infanzia. Riko, la protagonista, è una bambina che frequenta la quarta elementare in una scuola dove si trovano anche suo fratello maggiore, Keita, e la sua migliore amica, Nanaka. Tutti e tre gli interpreti sono non professionisti che usano il proprio nome, e tutti e tre danno poco o per nulla l’impressione di recitare. È come se Watanabe, che è anche lo sceneggiatore, permettesse loro di improvvisare in parte o del tutto le loro battute.
Si potrebbe fare un paragone con Kore-eda Hirokazu, che in film come Nessuno lo sa e I Wish ha ottenuto da attori bambini interpretazioni che hanno avuto ampi riconoscimenti. Ma laddove Kore-eda ambiva a risultati altamente drammatici, Watanabe ottiene una commedia realistica dalla vita quotidiana di bambini normali. 

Come al solito, non c’è molto come trama. È la storia di una giornata qualunque della vita di Riko, che inizia e si conclude nella sua cameretta piena di peluche. Tuttavia, come in Poolside Man (il film di Watanabe del 2016 su un tipo solitario e disturbato che è ossessionato dalle notizie dal Medio Oriente), mentre Riko si prepara per andare a scuola ascoltiamo in sottofondo un programma in cui il primo ministro Abe Shinzo viene interrogato in Parlamento in merito allo sfascio del sistema previdenziale giapponese. È un elemento che verrà riproposto anche in seguito. In altri termini, il film suggerisce delle spaccature nascoste sotto la tranquilla superficie della vita quotidiana della classe media. 

Ad ogni modo, per la maggior parte del film osserviamo semplicemente Riko e Nanaka fare le tipiche cose che fanno i bambini: calciare una palla, fare giochi di parole o lamentarsi del cibo della mensa scolastica mentre camminano vivacemente per strada. La fotografia concisa e fluida in bianco e nero, con Watanabe stesso dietro la macchina da presa, fa percepire anche una semplice passeggiata verso scuola come un momento che, seppur non fondamentale, ha una certa rilevanza, e per le bambine questo è indubbiamente vero.

Tale sensazione viene sottolineata dal vento che attraversa ululando un paesaggio spoglio e ondulato, ma anche dal semplice e lamentoso sottofondo pianistico di Watanabe Yuji, fratello minore del regista nonché compositore delle colonne sonore di tutti i suoi film. Guardando Riko camminare a grandi passi lungo un sentiero in mezzo alle risaie con la cinepresa che la inquadra da dietro, è facile immaginare che lei non stia solo andando a restituire all’amica un libro di esercizi, ma che sia impegnata in una specie di missione. 

Buona parte di questo sottotesto visuale è comunque divertente. Quando Riko scopre che Nanaka non è a casa, rifà il percorso esattamente nella stessa sequenza di inquadrature, ma a ritroso: una sorta di scherzo visivo che sarebbe potuto venire in mente a un altro maestro dell’understatement comico, Buster Keaton. 
Lo stesso Watanabe suscita grande ilarità nei panni di Jinguji Kamekichi, un venditore porta a porta dalla parlantina irrefrenabile che cerca di rifilare a Riko dei testi scolastici quando la trova a casa da sola. Nel momento in cui sta per concludere la vendita, la bambina lo informa che il suo papà, al momento non in casa, è un poliziotto, al che l’uomo interrompe all’istante il suo discorso da imbonitore, la prega di non raccontare nulla e batte in veloce ritirata. Al fratello Keita, Riko riferisce: “Stava solo raccontando frottole”.

Nella parte della protagonista, Hisatsugu Riko che lavora abitualmente con Watanabe, è un vulcano in miniatura. Nella prima scena del film, girata a colori (una novità per Watanabe), la bambina si esibisce in una sorta di rap comico di fronte alla macchina da presa con un’energia che deborda dall’inquadratura e la mantiene, anche se con un’intensità inferiore, dall’inizio alla fine.
A differenza del tipico film giapponese interpretato da attori bambini, dove solitamente l’azione è incentrata su un adulto e i bambini fanno solo da decoro di sfondo, I’m Really Good li mantiene in primo piano, facendo loro dire e fare ciò che i bambini dicono e fanno sempre e dovunque. In questo film affascinante è appianata qualsiasi barriera culturale. 


Nato nel 1982 a Otawara, nella prefettura di Tochigi, Watanabe Hirobumi si è laureato in letteratura giapponese e, dopo la laurea, è entrato alla Japan Academy of Moving Images. Il suo progetto di diploma, il film di 41 minuti The Light Pig of August (Hachigatsu no Karui Buta), ha ricevuto il Grand Prix al Fuji Film Lovers Festa, oltre ad altri riconoscimenti. 
Nel 2013, insieme al fratello Yuji, compositore di musica per film, ha creato la Foolish Piggies Films nella sua città natale di Otawara. La loro prima produzione è stata anche l’esordio nel lungometraggio di Watanabe, And the Mud Ship Sails Away..., che è stato presentato alla 26a edizione del Tokyo International Film Festival ed ha avuto diverse proiezioni fuori dal Giappone. Il film è uscito nelle sale giapponesi nel dicembre 2014. 

Il suo secondo film, 7 Days, ha vinto il premio come miglior film nella sezione Japanese Cinema Splash del 28° Tokyo International Film Festival. È stato invitato a diversi altri festival e ha vinto il Nippon Vision Jury Award alla 17a edizione del festival Nippon Connection. In seguito Watanabe ha girato almeno un film all’anno, sempre con il fratello Watanabe Yuji come autore della colonna sonora e Bang Woo-hyun come direttore della fotografia. 

Tuttavia, per il suo film più recente, I’m Really Good (2020), Watanabe ha fatto anche da cameraman. Questo è anche il suo primo titolo nel quale non appare sua nonna, deceduta lo scorso anno all’età di 102 anni. Dopo quasi un decennio di coerenza, più o meno con le stesse persone davanti e dietro la cinepresa, la carriera di Watanabe sembra essere arrivata a una svolta. 

FILMOGRAFIA SELEZIONATA 
2013 – And the Mud Ship Sails Away...
2015 – 7 Days
2016 – Poolside Man
2018 – Party ‘Round the Globe
2018 – Life Finds a Way
2019 – Cry
2020 – Kamata Prelude (segment)
2020 – I’m Really Good
Mark Schilling
FEFF: 2020
Regia: Watanabe Hirobumi
Anno: 2020
Durata: 62'
Stato: Japan

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