Minori, on the Brink
t.l. Minori, al limite
お嬢ちゃん (Ojochan)
Japan, 2019, 130’, Japanese
Directed by: Ninomiya Ryutaro
Script: Ninomiya Ryutaro
Photography (color): Shinomiya Hidetoshi
Producer: Ishibashi Koji
Production Company: Enbu Seminar
Cast: Hagiwara Minori, Ito Keitoku, Terabayashi Koutatsu, Hirose Yuki, Dote Rieko
Date of First Release in Territory: September 30th, 2019
Premiere status: Italian Premiere
Si parla spesso del fatto che i giapponesi cercano di evitare i conflitti estremi e diretti, più comuni in Occidente. Di recente, un episodio di rabbia al volante ha fatto notizia in tutto il Giappone perché la sua violenza (una delle due parti coinvolte aveva sferrato un pugno in faccia all’altra attraverso il finestrino aperto di un’auto) è sembrata così inconsueta.
Cosa pensare, quindi, di Minori (Hagiwara Minori), la ragazza dallo sguardo come un laser che è protagonista del film Minori, on the Brink di Ninomiya Ryutaro? Nelle prime scene ci vengono presentati due loschi figuri, Kei (Ito Keitoku) e Chihiro (Terabayashi Koutatsu), che parlano di una recente konpa (festa), mentre una loro conoscente, la bionda e paffuta Hirose (Hirose Yuki), li ascolta. Poco dopo arrivano due ragazze una delle quali, Minori, è arrabbiatissima per il comportamento sessista che Kei ha avuto alla festa nei confronti della sua amica Rieko (Dote Rieko), la quale sorride nervosamente. Minori gli tira un calcio, lui la spintona, lei urla “stupro!” e noi ci rendiamo conto di non trovarci di fronte all’ennesimo film giapponese in cui le donne sopportano stoicamente le vessazioni degli uomini.
Scritto da Ninomiya e prodotto dalla Enbu Seminar, la scuola di recitazione e regia che ha realizzato anche la commedia horror di enorme successo One Cut of the Dead, Minori, on the Brink potrebbe essere il primo film nipponico dell’epoca #MeToo, perché riflette quella parte del movimento che ne ha abbastanza dei privilegi maschili e lo dimostra a gran voce e senza timore (la stessa parte che si espone pubblicamente e che fa causa a uomini famosi e potenti supera persino la formidabile Minori.)
Eppure Minori non è una solitaria combattente femminista, sempre aggressiva e indignata. È molto amica di Reiko, dal carattere schivo e perennemente apologetico; ha ventun anni, è diplomata, vive con l’accomodante nonna e lavora come cameriera in un grazioso ramen bar a Kamakura. È, per molti aspetti, una ragazza come tutte le altre.
Da dove proviene tutta questa rabbia? Uno dei motivi è che gli uomini ci provano continuamente con lei, che non ne può veramente più di tante indesiderate attenzioni. Però non ha un rifiuto totale verso gli uomini. Infatti, quando la sua collega Moe (Ueda Moe) le chiede qual è il suo tipo, Minori enigmaticamente risponde: “i ragazzi dall’aria solitaria”.
Mentre il film procede per episodi, con vicende che coinvolgono poco o per nulla Minori, iniziamo a cogliere un tema più ampio: quello della mancanza di significato o di obiettivi nella vita dei giovani adulti. Molti dei personaggi, Minori compresa, si trascinano tutto il giorno e molti, per noia, fanno stupidaggini, o peggio. Non che la visione sia sempre avvincente, dato che alcune scene sono poco più che un mero esercizio di recitazione (e in effetti il film proviene da un seminario della Enbu per aspiranti attori).
Tuttavia, l’intensità di Minori attrae l’attenzione esattamente quanto un magnete attrae il metallo, anche quando interroga, in modo educato ma puntuale, un amichevole frequentatore abituale del bar sul suo lavoro (è un giocatore professionista di pachinko) e sulla sua famiglia (moglie e figlioletta).
La sua schiettezza senza filtri può anche innescare reazioni; quando un aspirante corteggiatore le dichiara il suo amore per strada, la brusca risposta della ragazza (“Volevo solo far sesso”) gli suscita uno scoppio d’ira e di insulti. “Chiedi scusa”, gli intima Minori con una rabbia pari o addirittura superiore. C’è da esultare.
Nella sua performance, l’esordiente Hagiwara non trasmette solo uno sguardo che trafigge (o che riduce i maschi sessisti a sputar fuori rabbia), ma esprime anche il lato più tenero e insicuro del suo personaggio, senza per questo ridurne la forza: la sua Minori è un vero e proprio trionfo.
Nato nel 1986 a Kamakura, nella prefettura di Kanagawa, Ninomiya Ryutaro ha esordito come regista nel 2012 con The Charm of Others, storia di un gruppo di operai, che ha vinto il secondo premio al Pia Film Festival e ha partecipato a numerosi festival all’estero, tra i quali Vancouver e Rotterdam. Ha recitato in film di altri registi prima di sceneggiare, dirigere e interpretare nel ruolo di protagonista Sweating the Small Stuff, un dramma del 2017 incentrato su un uomo tranquillo che lavora in un’autofficina. Minori, on the Brink (2019) è il suo terzo film da regista.
FILMOGRAFIA
2012 – The Charm of Others
2017 – Sweating the Small Stuff
2019 – Minori, on the Brin
Mark Schilling