One Night

One Night 
t.l. Una notte
ひとよ (Hitoyo) 

Japan, 2019, 123’, Japanese
Directed by: Shiraishi Kazuya 
Script: Takahashi Izumi
Photography (color): Nabeshima Atsuhiro 
Editing: Kato Hitomi
Production Designer: Imamura Tsutomu 
Producers: Takahashi Shinichi, Hasegawa Haruhiko, Yasuda Kunihiro
Cast: Satoh Takeru, Suzuki Ryohei, Matsuoka Mayu, Sasaki Kuranosuke, Tanaka Yuko, Otoo Takuma, Tsutsui Mariko, Asari Yosuke, Kan Hanae, Megumi 

Date of First Release in Territory: November 8th, 2019  
Premiere status: European Premiere


Il dramma familiare è, da sempre nel cinema giapponese, un genere di grande rilevanza in cui si sono cimentati praticamente tutti i registi del Paese del Sol Levante. Shiraishi Kazuya lo ha sperimentato dopo aver raccolto un grande pubblico di appassionati con pellicole su personaggi ai margini della società o fuorilegge, a partire dal suo film d’esordio The Devil’s Path, del 2013,  fino a The Blood of Wolves, un thriller poliziesco del 2018, entrambi presentati al Far East Film Festival. 
Il suo dramma familiare One Night è ispirato a un’opera teatrale del 2011 del noto sceneggiatore e drammaturgo Kuwabara Yuko, su una madre che ritorna dai suoi tre figli, ormai grandi, quindici anni dopo aver ucciso il padre. Non è certo una storia che Ozu Yasujiro, il maestro del dramma familiare, avrebbe girato, ma il fatto che fosse incentrata su casi umani estremi la rendeva perfetta per Shiraishi.     

Il film che ne è uscito, sceneggiato dal suo collaboratore abituale Takahashi Izumi, non si concentra solo sulle disgrazie di una famiglia; come era già accaduto nei suoi film precedenti, One Night affronta questioni morali e sociali più ampie, compreso il diritto di una donna di difendere se stessa e i propri figli da un partner estremamente violento, anche senza un messaggio esplicito, ma complicando invece una vicenda che inizia a svilupparsi senza mezze sfumature: marito cattivo contro moglie buona. 
Il contesto è quello di una piccola compagnia di taxi in una città di provincia. Una notte, sotto una pioggia battente, alla guida del suo taxi la moglie Koharu (Tanaka Yuko) investe nel piazzale suo marito e lo uccide. Subito dopo annuncia ai tre figli adolescenti Daiki, Yuji e Sonoko che andrà a costituirsi e promette loro che ritornerà tra quindici anni, una volta uscita di prigione. “Vivete come meglio vi pare”, dice loro, “siete liberi”.   

La loro però è una libertà che diventa emarginazione. Dopo essere stati esclusi dalla comunità locale in quanto figli di un’assassina, Sonoko (Matsuoka Mayu) diventa una squillo, Yuji (Satoh Takeru) si mette a scrivere per un volgare tabloid di Tokyo e Daiki (Suzuki Ryohei) è responsabile di un piccolo negozio di elettrodomestici e ha una moglie (Megumi) che vuole il divorzio. Tutti e tre sono segnati emotivamente: Daiki balbetta, Sonoko beve e Yuji odia sua madre e gran parte del resto dell’umanità. 
Poi, come promesso, Koharu ritorna e decide di rimanere. I dipendenti della compagnia di taxi, compreso un nuovo autista entusiasta di nome Doushita (Sasaki Kuranosuke), le danno il benvenuto, ma le reazioni dei suoi figli sono contrastanti. Sonoko la ritiene una vittima che merita compassione mentre Yuji la vede come un elemento distruttivo che ha rovinato le loro vite. Nel frattempo, Daiki, sull’orlo di un esaurimento nervoso perché sua moglie gli ha chiesto il divorzio, le inveisce contro con una violenza che ricorda quella di suo padre. 

Shiraishi riprende queste vicende con l’incisività e la capacità di osservare le verità nascoste che lo contraddistinguono, ma aggiunge anche tocchi di schietto umorismo che smussano gli sviluppi talvolta cupi. Il regista è anche coadiuvato da un cast eccellente dove spicca Tanaka Yuko che interpreta l’anziana Koharu come una donna maltrattata ma indomita. “Ho fatto la cosa giusta”, dichiara a uno scettico Yuji. E noi le crediamo.   


Shiraishi Kazuya è nato in Hokkaido nel 1974. Nel 2009 ha esordito nel lungometraggio con  Lost Paradise in Tokyo. Il suo thriller poliziesco The Devil’s Path (2013) è stato un successo di critica e di pubblico. Nel 2017 il dramma sui rapporti umani Birds Without Names ha ottenuto diversi riconoscimenti in patria. Nel 2018 escono The Blood of Wolves, con Yakusho Koji nei panni di un poliziotto veterano che sembra attivo da entrambe le parti della legge, e Dare to Stop Us, ambientato nella cerchia del regista ribelle Wakamatsu Koji negli anni Sessanta e Settanta. Il suo ultimo film, il cupo dramma familiare One Night, è uscito in Giappone nel novembre 2019.
 
FILMOGRAFIA
2009 – Lost Paradise in Tokyo
2013 – The Devil’s Path 
2016 – Twisted Justice 
2017 – Dawn of the Felines 
2017 – Birds Without Names 
2018 – Sunny/32 
2018 – The Blood of Wolves 
2018 – Dare to Stop Us
2019 – One Night

Mark Schilling
FEFF: 2020
Regia: Shiraishi Kazuya
Anno: 2020
Durata: 123'
Stato: Japan

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