Romance Doll
t.l. La bambola dell’amore
ロマンスドール (Romansu Doru)
Japan, 2020, 123’, Japanese
Directed by: Tanada Yuki
Script: Tanada Yuki
Photography (color): Otsuka Ryo
Editing: Miyajima Ryuji
Music: Sebu Hiroko
Producers: Nagata Yoshihiro, Minatoya Yasushi, Komeyama Kanako
Cast: Takahashi Issey, Koseki Yasuhiro, Pierre Taki, Aoi Yu
Date of First Release in Territory: January 24th, 2020
Premiere status: European Premiere
La storia di Romance Doll, il film di Tanada Yuki tratto dal romanzo da lei scritto, inizia in un laboratorio in cui si producono bambole gonfiabili, e già questo contesto ci fa divertire, com’è prevedibile, ma a differenza della comicità martellante tipica delle commedie commerciali giapponesi, in questo film l’umorismo è buffo e carico di empatia.
A un certo punto, inoltre, la storia assume contorni più seri, attraverso una transizione basata sull’osservazione della vita reale invece che su oziosi stereotipi, e quando si avventura nell’insidioso territorio della catastrofe sanitaria, pur meritandosi momenti di commozione, non si trasforma in un film strappalacrime. Inoltre, nel trasformare il protagonista in una sorta di professor Higgins che lavora su una Eliza Doolittle inanimata, il film avrebbe potuto scadere nel ridicolo, mentre invece diventa commovente, inquietante, illuminante. E non è necessario spiegare il perché.
Il nostro protagonista è Tetsuo (Takahashi Issey), un timido laureato che accetta un lavoro come designer nel laboratorio solo per denaro. Ben presto, però, viene trascinato dall’ambizione del suo superiore, un agitato signore di mezza età soprannominato Kin-kin (Koseki Yasuhiro, meglio conosciuto come Kitaro), che vuole realizzare la bambola gonfiabile perfetta. Il primo tentativo di Tetsuo viene accolto con disprezzo dal massiccio capo del laboratorio (Pierre Taki), che, palpando la creazione di Tetsuo, dichiara: “È uno schifo! Le tette non sembrano vere”. Poi Kin-kin ha un colpo di genio: realizzare un calco del seno di una donna vera.
A questo punto entra in scena Sonoko (Aoi Yu), che accetta di fare la modella per il calco pensando che il laboratorio realizzi protesi mammarie, e crede ingenuamente che offrendo il suo seno alle cure di Tetsuo aiuterà altre donne.
Tetsuo non la disillude, neanche dopo che si sono innamorati e sposati, neanche quando la bambola modellata su Sonoko fa successo e lui si getta a capofitto in una frenesia lavorativa che dura per quattro anni.
Intanto il progresso avanza e un nuovo materiale, l’elastomero, minaccia la supremazia del silicone, preferito da Tetsuo. Più significativamente, emergono alcune verità che spingono Tetsuo e Sonoko sull’orlo di una rottura.
Potrebbe sembrare troppo per un film su un tizio il cui obiettivo nella vita è migliorare gli strumenti di ausilio alla masturbazione, ma Tanada, anche autrice della sceneggiatura, si serve di una premessa anticonvenzionale per analizzare questioni umane fondamentali con un approccio acuto ed empatico, preciso e poetico.
In definitiva, Tetsuo e Kin-kin sono artigiani in linea con la lunga e orgogliosa tradizione giapponese, anche se nella gerarchia culturale locale si collocano ai ranghi più bassi. Nel laboratorio, poi, lavorano persone generose e bravissime, anche se il film ammette che non sempre si tratta di cittadini modello o impeccabili modelli di comportamento.
In Romance Doll comunque è la maestria artigianale giapponese a trionfare, com’è giusto che sia, anche se questi artigiani non verranno mai invitati a una festa in un giardino imperiale.
Nata a Kitakyushu, nella prefettura di Fukuoka, Tanada ha studiato cinematografia a Tokyo. Stava per rinunciare al sogno di diventare una regista quando ha trovato l’ispirazione per continuare in Toto le héros – Un eroe di fine millennio (1991) di Jaco Van Dormael. Nel 2001 ha sceneggiato, diretto e interpretato il suo primo film, Moru. Nel 2008 il suo road movie One Million Yen Girl è stato presentato al FEFF di Udine. Dopo quattro anni di pausa per scrivere e dirigere per la tv, nel 2012 Tanada è tornata al grande schermo con il dramma di formazione The Cowards Who Looked to the Sky. Da allora alterna produzioni cinematografiche e televisive.
FILMOGRAFIA SELEZIONATA
2001 – Moru
2004 – Moon and Cherry
2008 – One Million Yen Girl
2012 – The Cowards Who Looked to the Sky
2013 – Mourning Recipe
2015 – Round-trip Heart
2016 – My Dad and Mr. Ito
2020 – Romance Doll
Mark Schilling