Soul
t.l.: Anima
Roh
Malaysia, 2020, 83’, Malay
Directed by: Emir Ezwan
Script: Emir Ezwan, from a story by Emir Ezwan, Nazri M. Annuar, Amir Hafizi
Photography (color): Saifuddin Musa
Editing: Safwan Salleh
Production Design: Taufiq Kamal Abd Rahman
Music: Reinchez Ng
Producers: Elise Shick, Shizreen Saleh, Amir Muhammad
Cast: Farah Ahmad (the mother), Mhia Farhana (Along), Harith Haziq (Angah), June Lojong (Tok), Namron (the hunter), Putri Qaseh (the little girl)
Date of First Release in Territory: March 19th, 2020
Premiere status: European Premiere
Una casa malese tradizionale, in mezzo alla foresta. Una famiglia che vive lontana da tutto e da tutti, madre e due figlioletti, femmina e maschio. Un tempo indeterminato, sospeso in un passato arcaico, ma potrebbe pure essere un insolito presente lontano dagli orpelli della modernità. Un mattino, la coppia di bambini, nell’ispezionare una trappola per gli animali, s’imbatte in un misterioso, inquietante segno contro natura. Che fare? E poi, l’apparizione di una bambina in cenci, tutta annerita che li segue fino a casa.
Inizia così, dritto al punto di un mistero pauroso che è meglio non disvelare, Soul (Roh, “Anima”), il primo film diretto da Emir Ezwan. E siamo di fronte ad un’autentica rivelazione. Se difatti il cinema del terrore è territorio sovente praticato tra Malaysia e Indonesia e in generale nel Sud-Est asiatico, grazie ad un bacino folklorico di spaventose creature e racconti raggelanti, raramente da tale bacino è sgorgato un distillato filmico così raffinato. Lavorando in assoluta economia di mezzi e di racconto, Emir Ezwan firma un debutto che massimizza le proprie risorse tecniche e artistiche. E questo senza mai far pesare il suo budget limitato, ma facendo di necessità virtù e giocando la carta dell’essenzialità. A soli 83 minuti di durata, Soul gestisce egregiamente la tensione e soprattutto gioca con grande abilità la carta dell’ambiguità: chi è questa bambina? Perché ha fatto ciò che fatto e pronunciato quella tremenda profezia? Chi sono davvero la vecchia Tok e il cacciatore? Da che parte stanno il bene e il male? Interrogativi disseminati con perizia che instillano il dubbio e fomentano la tensione. Ma soprattutto e ovviamente, riusciranno i protagonisti a sottrarsi alla tremenda profezia?
Lavorando con soli sei personaggi, tutti ottimamente interpretati (cosa tutt’altro che scontata nella produzione di genere malese), dai bambini Mhia Farhana, Harith Haziq (i fratellini Along e Angah) e Putri Qaseh (la bambina maledetta) e dagli adulti Farah Ahmad, June Lojong e Namron (già al FEFF 2018 come regista di Crossroads: One Two Jaga) e con gli spazi della casa e della natura circostante, al contempo rigogliosa e minacciosa, Emir Ezwan imbastisce un racconto che sa di archetipo. Eppure, la sapiente e curata esecuzione, nella messa in scena, nella composizione del quadro, nel montaggio e nell’eccellente fotografia, eleva il racconto ad una contemporaneità del cinema che situa Soul a diverse spanne d’altezza da tutti i confratelli visti da molti anni a questa parte in Malaysia.
In tal senso, si tratta non solo della rivelazione del talento di un regista, ma anche di una scommessa vinta per il modello produttivo proposto da Kuman Pictures, la giovane etichetta di produzione dietro al film. Con Soul Kuman Pictures dimostra candidamente che si può lavorare sui topoi e le tradizioni, con budget contenuti, senza dover ricorrere a triti cascami e formule abusate, lavorando su una tensione crescente e congruente e non su colpi di scena gratuiti. Soul, insomma, dimostra che le qualità di scrittura, di messa in scena e di recitazione non sono in necessaria correlazione con il budget di un film. Speriamo che il pubblico della Malaysia possa presto godere di questo film in sala, una volta terminata l’emergenza Covid-19, che ne ha rimandato l’uscita. E invitiamo caldamente il pubblico del FEFF a scoprire il miglior horror malese sin qui presentato al festival!
Soul è il primo lungometraggio cinematografico di Emir Ezwan. In precedenza, aveva diretto il cortometraggio RM10 (2016) e supervisionato gli effetti speciali di Crossroads: One Two Jaga (2018) di Namron, presentato in prima mondiale al FEFF di Udine.
FILMOGRAFIA
2016 – RM10 (short)
2020 – Soul
Paolo Bertolin