International Festival Premiere
White Mulberry Award for First Time Director Nominee
Gatao: The Last Stray
t.l. Gatao: l’ultimo randagio
角頭-浪流連 (Jiao Tou – Lang Liu Lian)
Taiwan, 2021, 120’, Mandarin, Taiwanese
Directed by: Ray Jiang
Script: Shane Chang, Ray Jiang, Mojo Chang
Photography (color): Ming Lee
Editing: Soma Chen, Stone Ho
Production Designer: Yao Kuo-chen
Music: Armo Huang
Producers: Shane Chang, Red Chang, Jennifer Jao, Simon Chang, Michael Chang
Cast: Cheng Jen-shuo (Qing), Hsieh Hsin-ying (Chi), Ko Shu-yuan (Ren), Justin Sheng (Skai), Tseng Wan-ting (Senator Hsi), Huang Shang-ho (Chao), Gary Tang (Pretty-Pan), Chang Zhang-xing (Po), Panda Wu (Panda), Samuel K (Toby), Oscar Lin (Doy), Bamboo Chen (Officer Ho), Jack Kao (Boss Gui), Lung Shao-hua (Bart), Tai Bo (Hada)
Date of First Release in Territory: February 5th, 2021
Dopo il successo al botteghino di Gatao 2: Rise of the King, il produttore Red Chang dichiarò ai media locali che realizzare un sequel del film era una bazzecola. Tuttavia, visto che troppi personaggi chiave erano morti in Gatao 2, era necessario espandere ulteriormente l’universo di Gatao prima di procedere con ulteriori storie. Il risultato di questa operazione è Gatao: The Last Stray, un prequel “spin-off” ufficiale ambientato sei anni prima del suo predecessore. Anche se The Last Stray presenta molti dei personaggi già apparsi prima nella serie (o dopo, se consideriamo l’ordine cronologico), la sua natura di prequel permette ai neofiti dell’universo di Gatao di trovare il film perfettamente accessibile.
The Last Stray è ancora una volta incentrato sulle avventure della banda North Fort, guidata dal boss Gui (Jack Kao) e dal suo vice Ren (Ko Shu-yuan, in un ruolo che in Gatao 2 apparteneva a Wang Shih-hsien). Malgrado una lunga e rispettata tregua tra Gui e il capo della banda South Pit, Bart (Lung Shao-hua), l’ambizioso genero di Bart, Skai (Justin Sheng) innesca un piano diabolico che coinvolge una pericolosa droga e minaccia di interrompere gli accordi di pace.
Anche se The Last Stray è trainato dagli stessi doppi giochi e rivalità ad alto tasso di testosterone che alimentavano i precedenti film della serie, il cuore della storia qui è Qing, uno degli uomini più fidati di Ren nonché membro delle Cinque Tigri della North Fort, che aveva già rubato la scena in Gatao 2. Interpretato ancora una volta dal carismatico Cheng Jen-shuo, Qing stavolta è stato promosso da spalla a protagonista: la trama è incentrata sulla storia d’amore che sboccia tra lui e Chi (Hsieh Hsin-ying), una fotografa che lui incontra nella scena di apertura del film. Lo sguardo di una persona estranea alla malavita sulla pericolosa vita dei criminali consente agli sceneggiatori di introdurre osservazioni critiche sul fatto di condurre un’esistenza fuorilegge. La storia d’amore, inoltre, fornisce momenti di respiro rispetto alla profonda violenza e alle complesse rivalità fra bande.
“Gli squali non smettono mai di nuotare; possono solo continuare a muoversi anche se non hanno più fiato”, afferma Chi in una toccante osservazione sul destino di Qing. Sebbene l’amore gli dia l’opportunità di condurre una vita normale, Qing è un personaggio tragico perché gli è praticamente impossibile lasciare la North Fort, che è l’unica famiglia che egli abbia mai conosciuto.
Avendo lavorato con un budget inferiore a quello del film precedente, il regista e co-sceneggiatore Ray Jiang – già assistente alla regia del primo episodio della serie Gatao e co-sceneggiatore del secondo film – stavolta ha dovuto tenere a freno le proprie ambizioni per quanto riguarda l’azione. Tuttavia, le numerose sequenze d’azione del film, coreografate da Hung Shih-hao (The Scoundrels), sono ben realizzate, e l’uso ambizioso di campi lunghi (curati dal direttore della fotografia Ming Lee) in diverse sequenze è particolarmente suggestivo.
Il titolo cinese del film si può tradurre come “Le ondate erranti”, un riferimento alla tragedia di coloro che rimangono intrappolati nella via del crimine. Per quanto i personaggi dell’universo di Gatao cerchino faticosamente di attenersi ai codici d’onore cui sono vincolati, essi sono anche prigionieri di un inesauribile ciclo di violenze a causa di chi questi codici li viola. Ricalibrare la serie Gatao nell’ottica di una misurata disamina della vita da fuorilegge ha contribuito a fare di The Last Stray l’episodio di maggiore incasso di tutta la serie. Con un altro film della serie Gatao e con una serie televisiva già in cantiere, è rassicurante vedere The Last Stray stabilire la giusta direzione per trasformare questa franchise sulla malavita nello Young and Dangerous del cinema taiwanese.
Ray Jiang
Ray Jiang ha iniziato la sua carriera nel cinema come assistente alla regia e production planner. Ha cominciato a dirigere spot pubblicitari nel 2011 e serie televisive nel 2015. Nel 2018 ha vinto il premio per la miglior regia di serie televisive ai Golden Bell Awards per Age of Rebellion (2018). È stato assistente alla regia di Gatao (2015), co-sceneggiatore e aiuto regista di Gatao 2: Rise of the King (2018). Gatao: The Last Stray (2021), del quale è anche co-sceneggiatore, è il suo primo lungometraggio da regista.
FILMOGRAFIA SELEZIONATA
2021 – Gatao: The Last Stray