Italian Premiere
Hold Me Back
t.l. Trattienimi
私をくいとめて (Watashi o Kuitomete)
Japan, 2020, 133’, Japanese
Directed by: Ohku Akiko
Script: Ohku Akiko
Original Story: Wataya Risa
Photography (color): Nakamura Natsuyo
Editing: Yoneda Hiroyuki
Music: Takano Masaki
Producers: Nagai Takuro, Nakajima Yusaku, Yano Yoshitaka
Executive Producer: Fukuya Yasutaka
Cast: Non, Hayashi Kento, Usuda Asami, Katagiri Hairi, Hashimoto Ai
Date of First Release in Territory: December 18th, 2020
Vincendo il premio del pubblico al Tokyo International Film Festival per le sue stravaganti e commoventi commedie romantiche Tremble All You Want e Hold Me Back, rispettivamente nel 2017 e nel 2020, Ohku Akiko ha dimostrato la sua abilità nel sintonizzarsi con il pubblico (e con chi scrive questa recensione). Il secondo riconoscimento è stato particolarmente rilevante in quanto unico premio conferito nella sezione Tokyo Premiere del festival dello scorso anno, alla quale partecipavano 32 film.
Hold Me Back, tratto da un romanzo di Wataya Risa e sceneggiato dalla regista, ha molto in comune con Tremble All You Want, il film che l’ha portata al successo. Entrambi hanno come protagonisti delle single goffe e stravaganti, interpretate da attrici come Matsuoka Mayu nel primo film e Non in quest’ultimo, che emanano un fascino naturale e un talento comico fuori dagli schemi.
Matsuoka ha successivamente interpretato ruoli più seri, come quello di una lavoratrice del sesso in Un affare di famiglia, la pellicola di Kore-eda Hirokazu vincitrice della Palma d’Oro a Cannes nel 2018. Non, invece, è sempre stata Non, vale a dire una combinazione unica di dolcezza e vulnerabilità che la fanno sembrare un’adulta ancora immatura – un po’ come una giovane Marilyn Monroe, che aveva il dono di far ridere senza il benché minimo sforzo, come accade ai bambini.
Ho sempre pensato che dirigere Non fosse come dirigere un cucciolo, e che bastasse puntare la macchina da presa verso di lei sperando che andasse tutto per il meglio. In Hold Me Back però, questa attrice dimostra di poter essere tanto l’“ingenua” che il pubblico ha imparato ad amare quanto un’esperta interprete in grado di sostenere un film.
Non interpreta Kuroda Mitsuko, un’impiegata trentunenne che chiacchiera con un consulente dentro la sua testa; lo ha chiamato A. Le sue conversazioni con lui la aiutano a gestire le proprie insicurezze, soprattutto in materia di sentimenti. E, come spesso lui le ricorda, A è proprio lei stessa, non un angelo custode che le sussurra all’orecchio.
Al lavoro Mitsuko ha un’alleata nella concreta Nozomi (Usuda Asami), e la sua boss (la sempre meravigliosa Katagiri Hairi) è un tipo comprensivo. La sua vita sentimentale invece è inesistente, ad eccezione di un tizio che lei chiama Tada-kun (Hayashi Kento), un timido rappresentante che viene in ufficio da lei, vive nel suo quartiere e sistematicamente si presenta sulla porta di casa di Mitsuko per ritirare qualche pietanza da lei cucinata, ma non mette mai piede in casa sua.
Sembra fin troppo prevedibile che Tada-kun a un certo punto attraverserà il genkan (soglia) ed entrerà nella sua vita, ma Mitsuko si fa problemi per la differenza d’età (Tada-kun è di due anni più giovane di lei) e si chiede se lui abbia già una ragazza. Inoltre, sogna di rivedere la sua compagna di scuola Satsuki (Hashimoto Ai), che ora vive a Roma con il marito italiano. Soprattutto, però, Mitsuko è terrorizzata che A, il quale può zittirsi senza alcun preavviso, la abbandoni completamente.
Tutti questi problemi riconducono a una questione principale: Mitsuko è sola ma fatica a gestire le relazioni, e per questo cerca di autoconvincersi che stare per conto proprio sia la soluzione migliore. La tensione tra il suo ideale (di solitudine gioiosa) e la realtà (di angoscia esistenziale) alla fine esplode. E io, che mi aspettavo la solita fuffa da commedia romantica, ho assistito sul grande schermo a un collasso emotivo memorabile.
Se e in qual modo Mitsuko riveda la sua migliore amica a Roma non lo rivelerò; certo è che dentro di lei ha già un Etna di emozioni che ribollono. Il risultato è una coinvolgente eruzione di risate e lacrime intrattenibili.
Ohku Akiko
Ohku Akiko è nata a Yokohama nel 1968. Dopo un breve lavoro come segretaria per un’organizzazione governativa, si è iscritta alla School JCA, una scuola per aspiranti comici. Ha poi lavorato come attrice ed è diventata un volto noto del varietà televisivo. Dopo Igai to Shinanai (1999), il successo di critica e pubblico è arrivato con Tremble All You Want (2017). Il suo film successivo, Sweet Grappa Remedies (presentato al FEFF 2020) è una commedia drammatica sull’amicizia femminile il cui titolo prende ispirazione dal famoso distillato friulano. Il suo lavoro più recente è la commedia Hold Me Back, premio del pubblico all’ultimo Tokyo International Film Festival.
FILMOGRAFIA SELEZIONATA
1999 – Igai to Shinanai
2017 – Tremble All You Want
2020 – Sweet Grappa Remedies
2020 – Marriage Hunting Beauty
2020 – Hold Me Back