Limbo

Italian Premiere

Limbo
智齒 (Ji Chi)

Hong Kong, 2021, 118’, Cantonese
Directed by: Soi Cheang
Script: Au Kin-yee, Shum Kwan-sin (based on a novel by Lei Mi)
Photography (b&w): Cheng Siu-keung
Editing: David Richardson
Art Direction: Kenneth Mak 
Music: Kenji Kawai
Producers: Wilson Yip. Paco Wong
Cast: Lam Ka-tung (Cham Lau), Cya Liu (Wong To), Mason Lee (Will Ren), Ikeuchi Hiroyuki (Yamada Akira), Fish Liew (Coco), Hugo Ng (Chief), Sammy Sum (Spark), Hanna Tam (Will’s wife), Iris Lam (Cham’s wife)

Date of First Release in Territory: TBA


Convulso e decisamente squallido, Limbo prende il thriller hongkonghese e lo ridisegna in un inferno urbano abbandonato al degrado e disseminato di spazzatura. Il regista Soi Cheang ci aveva già abituati a un cinema oltraggiosamente sudicio in passato – il killer selvaggio del suo Dog Bite Dog (2006) trova casa in una discarica – che però non è nemmeno paragonabile alla parata di mostruosità sfoggiate in questa occasione.

In questo film in bianco e nero, un omicidio misterioso è annunciato dal ritrovamento di una mano, in una collina. Come nel caso di un’analoga macabra scoperta avvenuta un paio di settimane prima, si tratta della mano sinistra di una donna, avvolta in un giornale di due anni prima. Cham Lau (Lam Ka-tung), spigoloso e rancoroso funzionario della squadra anticrimine, riconosce sull’arto reciso lo stesso fetido odore di spazzatura, ma c’è poco altro a cui appigliarsi. Quando si scopre che si tratta della mano di una prostituta, mentre la prima è stata tagliata via da una ex detenuta scomparsa, Cham si mette a pattugliare le strade per indagare, con il suo scrupoloso nuovo collega Will Ren (Mason Lee) al seguito.

Dopo aver scavato tra mucchi di rifiuti in un vicolo, Cham si imbatte per caso nella giovane Wong To (Cya Liu) in un ufficio della previdenza sociale. Appena uscita di prigione, in passato Wong aveva investito la moglie di Cham, lasciandola in gravi condizioni e uccidendo il figlio di Cham che aveva in grembo, e il poliziotto è ancora furioso. Quando Wong poi ruba un’automobile e la consegna a una gang, Cham la vede e si mette a inseguirla come un pazzo. Più tardi, mentre lei cerca di ottenere il suo perdono per le perdite che gli ha causato, Cham in un primo momento la utilizza per identificare dei criminali in una stazione di polizia – mettendola di conseguenza in immenso pericolo – e poi fa in modo che la donna lo aiuti a trovare una pista per il caso delle mani mozzate, dopo che è saltata fuori una terza vittima.

Con Limbo, Cheang si riallaccia alla serie di film culminata in Dog Bite Dog, applicando la narrazione tesa e disciplinata mostrate nel suo successivo thriller Accident (2009). Lavorando ancora una volta con lo sceneggiatore Au Kin-yee, che aveva scritto il suo primo film Diamond Hill (2000), Cheang riprende un modo di fare cinema che unisce atmosfere opprimenti e una rigida propensione al cinema di genere, ma curiosamente suggerisce anche una speranza per la famiglia, con frequenti apparizioni di donne incinte.

Limbo si impegna a surclassare lo squallore di Dog Bite Dog fin dalle scene di apertura. Strade e vicoli sono ingombri di spazzatura e gli edifici intorno a loro sono decrepiti, il paesaggio urbano sembra in preda a un grande malessere. Come pura prodezza scenografica, il film è straordinario e le immagini monocromatiche, spesso caotiche – con un effetto di sdoppiamento visivo inserito nei momenti chiave – incrementano l’inesorabile sensazione di sfasamento. Anche se l’ambientazione non viene mai identificata come Hong Kong (Cham e i suoi colleghi lavorano per un’immaginaria forza di polizia del distretto orientale), vedere noti monumenti cittadini trasformati al di là di ogni possibile riconoscimento potrebbe comunque risultare  destabilizzante per gli spettatori di Hong Kong.

Non deve essere stato tanto facile per gli attori di Cheang recitare la loro parte, sia che si muovessero a fatica in luoghi ingombri di rifiuti portati a camionate, sia che fossero fradici per un drammatico climax sotto la tempesta. Lam Ka-tung rafforza la sua interpretazione tratteggiando un ritratto intenso del poliziotto, ma è Cya Liu che colpisce nel modo più doloroso, nei panni di una donna in cerca di redenzione che in cambio viene orribilmente torturata e abusata. Mentre Limbo sfreccia verso la fine con un’estenuante sequenza di brutale violenza, le loro interpretazioni e le devastanti immagini di sudiciume e di ferocia proposte da Cheang potrebbero lasciare storditi e svuotati anche gli amanti dei thriller più incalliti.  

 

 

Soi Cheang

Soi Cheang ha lavorato come assistente alla regia per registi del calibro di Ringo Lam, Andrew Lau e Wilson Yip prima di esordire alla regia, nel 1999.  Ha girato i suoi primi film in Digital Video, prima di passare alla pellicola in 35mm con Diamond Hill nel 2000. Da allora ha si è fatto un nome nel cinema horror (Horror Hotline... Big Head Monster, New Blood), nei thriller (Love Battlefield, Dog Bite Dog, Accident) e nell’epica fantasy (The Monkey King). Cheang è attivo anche come produttore.

FILMOGRAFIA SELEZIONATA

1999 – Our Last Day 
2000 – Diamond Hill 
2001 – Horror Hotline... Big Head Monster 
2002 – New Blood 
2004 – Love Battlefield 
2006 – Dog Bite Dog 
2009 – Accident 
2012 – Motorway 
2014 – The Monkey King 
2021 – Limbo

Tim Youngs
FEFF: 2021
Regia: Soi CHEANG
Anno: 2021
Durata: 118'
Stato: Hong Kong

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