Bridge to the Sun
Ponte verso il sole
France/US, 1961, 113’, English, Japanese
Directed by: Etienne Périer
Screenplay: Charles Kaufman, Gwendolen Terasaki
Photography (b/w): William J. Kelly, Kitsuke Seiichi, Marcel Weiss
Producer: Jacques Bar
Production Companies: Cité Films, Metro-Goldwyn-Mayer (MGM)
Cast: Carroll Baker, James Shigeta
Basato sul libro di memorie di Gwen Harold Terasaki, Bridge to the Sun racconta la vera storia d’amore tra Gwen (Carroll Baker), nata nel Tennessee, e il diplomatico giapponese Terry Terasaki, interpretato in maniera sincera e toccante da James Shigeta, appena due anni dopo il suo esordio in Il kimono scarlatto (1959). Considerato come la risposta di Hollywood all’imponente Hiroshima mon amour (1959), il film di Périer è un ritratto più realistico e drammatico di una relazione interrazziale tra una donna caucasica e un uomo asiatico.
Dopo essersi incontrati a un ricevimento diplomatico negli Stati Uniti negli anni Trenta, i due si innamorano, si sposano e si trasferiscono in Giappone, dove Gwen deve affrontare differenze culturali e pregiudizi sociali. Terry viene inviato di nuovo a Washington poco prima dell’attacco a Pearl Harbour. Con le due nazioni in guerra tra loro, la coppia è combattuta tra stare vicino ai propri cari e rimanere fedele alla propria nazione; questi dilemmi complicano un matrimonio interrazziale già impegnativo. Le differenze razziali e di genere sono spesso in primo piano nella narrativa.
In un finale emotivamente sovraccarico, Terry, infermo, è determinato a risparmiare a Gwen e alla loro figlia il dolore di assistere allo stillicidio della sua morte. Le saluta mentre salpano per l’America, e lui e Gwen si guardano disperatamente negli occhi il più a lungo possibile.
Se Hiroshima mon amour, Il kimono scarlatto e L’anno del dragone (1985) descrivono l’inizio bello e sensuale di una relazione interrazziale, Ponte verso il sole assume una posizione pragmatica, esaminando la realtà di una storia d’amore di questo tipo. Dopo il trasferimento di Gwen in Giappone, il film ricostruisce il suo venire a patti con l’ambiente domestico e le sue difficoltà per far fronte alle sensibilità e alle aspettative degli amici e dei parenti di Terry. La lotta è su due fronti: quando affronta il tema del patriarcato giapponese, che probabilmente non si sarebbe mai aspettata in suo marito, Terry la rimprovera per aver “dimenticato qual è il tuo posto in casa mia come moglie”, quando lei infrange il tabù esprimendo la sua opinione a tavola.
Sposa di guerra giapponese di King Vidor (1952) offre un parallelo interessante. Qui, un soldato americano torna a casa dalla guerra di Corea con la moglie giapponese (Shirley Yamaguchi) ed entrambi, in particolare la moglie, devono fare i conti con l’orgoglio e pregiudizio della famiglia e degli amici americani di lui. La moglie, docile e sottomessa, è tratteggiata come una figura piatta, è un “altro” esotico e attraente con caratteristiche che ben si adattano all’immagine popolare dell’Oriente. Nel film di Vidor le politiche razziali e di genere potrebbero essere considerate rappresentative dell’impulso ideologico dell’uomo bianco ad arginare gli asiatici e ad offrirne una visione stereotipata.
In risposta alla rabbia di Terry, Gwen sostiene fermamente di essere stanca di un posto in cui le donne vengono trattate come fossero dei mobili. Più tardi, Terry fa pace con Gwen e decide che non vuole una “moglie giapponese”. Se gli sforzi di Gwen per affermare la sua identità alla fine sono accettati, alla sposa di guerra giapponese non viene concesso lo stesso privilegio.
Gina Marchetti ha giustamente osservato l’ambiguità di questa riconciliazione nel suo libro Romance and the “Yellow Peril”: “L’accettazione di Terry […] porta con sé una ricca gamma di interpretazioni contraddittorie”; può essere vista come un’accettazione della posizione femminista di Gwen, ma anche come un’affermazione della “superiorità dei valori americani dell’individualismo”.
La possibilità di una lettura aperta rende Ponte verso il sole un testo di infinito interesse. È anche in questo senso che il film di Périer propone una visione progressista (in parte grazie alla realtà descritta nel libro di Gwen) di una storia d’amore interrazziale, in cui la soggettività di entrambe le parti è ugualmente riconosciuta, sottolineando nel contempo quanto il mondo sia impreparato a sentirsi a suo agio al riguardo.
Etienne Périer
Nato in Belgio nel 1931, Etienne Périer è stato uno sceneggiatore e regista, noto soprattutto per i due film che ha realizzato per la MGM: La congiura dei dieci (1962), un film di cappa e spada con Steward Granger, e Ponte verso il sole (1961), una storia d’amore interrazziale ispirato a una storia vera. Dal 1981 Périer ha lavorato principalmente per la televisione. È morto nel 2020.
FILMOGRAFIA SELEZIONATA
1960 – Murder at 45 R.P.M.
1961 – Bridge to the Sun
1962 – Swordsman of Siena
1971 – Zeppelin
1979 – Un si joli village...