Escape from Mogadishu

Escape from Mogadishu
t.l. Fuga da Mogadiscio
모가디슈 (Mogadishu)

South Korea, 2021, 121’, Korean, English, Somali
Directed by: Ryoo Seung-wan
Screenplay: Lee Ki-cheol, Ryoo Seung-wan 
Photography (color): Choi Young-hwan
Editing: Lee Gang-hee
Art Direction: Ki Hye-in
Music: Bang Jun-seok
Producers: Kang Hye-jeong, Kim Yong-hwa, Kim Dong-sik
Cast: Kim Yun-seok (Ambassador Han), Zo In-sung (Counselor Kang), Huh Joon-ho (Ambassador Rim), Koo Kyo-hwan (Counselor Tae), Kim So-jin (Kim Myung-hee), Jung Man-sik (Secretary Gong)

Date of First Release in Territory: July 28th, 2021


Nel Ventesimo secolo la Corea del Nord e la Corea del Sud si sono affrontate in molte furiose battaglie diplomatiche, ma nei primi anni Novanta uno dei principali elementi di contesa riguardava il seggio alle Nazioni Unite. La Corea del Sud voleva disperatamente diventare uno stato membro dell’ONU, mentre la Corea del Nord si opponeva obiettando che nessuno dei due paesi dovesse esservi ammesso finché non fosse avvenuta la riunificazione. Alla fine la questione sarebbe stata decisa dal voto dei paesi membri e per questa ragione la Corea del Sud avviò un’aggressiva campagna per aprire quante più ambasciate possibile in Africa, in modo da far pressioni per ottenere il sostegno di quei governi.  
Escape from Mogadishu, tratto da una storia vera, è ambientato in Somalia alla fine del 1991, quando l’ambasciatore Han Shin-sung e il suo ristretto staff dell’ambasciata sudcoreana stanno freneticamente cercando di conquistarsi l’appoggio del corrotto regime di Siad Barre, facendo del loro meglio con le poche risorse a disposizione. I loro acerrimi nemici dell’ambasciata nordcoreana, che sono attivi in Africa da decenni, sono però in grado di anticipare e bloccare agevolmente ogni loro mossa. 
Tuttavia, un giorno di dicembre le forze ribelli prendono d’assalto la città. Mentre il panico si diffonde, i funzionari governativi garantiscono ai diplomatici che l’ordine sarà presto ristabilito. Invece iniziano a scoppiare pesanti rivolte per le strade e la città diventa un campo di battaglia. Così, quando i ribelli prendono il sopravvento, la situazione diventa particolarmente pericolosa per le ambasciate che vengono considerate alleate del regime che sta crollando. L’ambasciatore Han comincia a organizzare una fuga dalla città insieme al suo staff, ma improvvisamente si sentono delle grida fuori dai cancelli dell’ambasciata: sono i diplomatici nordcoreani disperati e in cerca di aiuto. 
Nessun altro regista coreano ha una simile istintiva capacità di mettere in scena uno spettacolo su larga scala come Ryoo Seung-wan. In Escape from Mogadishu Ryoo lavora su un quadro particolarmente ampio, catturando la disintegrazione di un’intera città insieme alla tensione e al dramma derivanti dalla situazione dei protagonisti. Interamente girato in Marocco nei mesi che hanno preceduto l’inizio della pandemia, il film è sorprendentemente realistico e presenta parecchie sequenze stupefacenti che sono rimaste famose dopo la sua uscita in sala, come la scena di un inseguimento che coinvolge auto rivestite di libri attaccati con lo scotch in un tentativo improvvisato di proteggersi dalle pallottole. 
Eppure, per quanto sia spettacolare l’aspetto visivo, i personaggi ben tratteggiati e l’eccellente cast corale hanno le stesse possibilità di lasciare il segno nel pubblico. In particolare, gli attori che interpretano i due ambasciatori (Kim Yun-seok nei panni del sudcoreano Han e Huh Joon-ho in quelli del nordcoreano Rim) conferiscono un rilievo e delle sfumature ai loro rispettivi ruoli, tali da costituire un punto di riferimento per l’intero film. La popolare star Zo In-sung e l’attore emergente Koo Kyo-hwan ritraggono in modo convincente gli irruenti consiglieri appartenenti ai rispettivi servizi di intelligence, e anche i personaggi minori dello staff dell’ambasciata sono memorabili. 
In tempi normali, Escape from Mogadishu avrebbe sicuramente venduto almeno dieci milioni di biglietti al botteghino coreano; il suo insieme di spettacolo e dramma è esattamente il mix che attira fortemente gli spettatori locali di tutte le età. Purtroppo la pandemia ci ha messo lo zampino, ma nonostante ciò i 3,6 milioni di biglietti venduti per questo film lo hanno fatto diventare la migliore pellicola coreana in termini di incassi del 2021. Per molti versi, Escape from Mogadishu è stato il film dell’anno. 


Ryoo Seung-wan

Ryoo Seung-wan (n. 1973) ha esordito come regista con Die Bad (2000). Nel ventennio successivo, Ryoo si è affermato come un regista che trasmette grande energia e creatività al cinema di genere. I suoi film sono stati presentati in sezioni collaterali ai festival di Cannes (Crying Fist), Venezia (The City of Violence) e Berlino (The Unjust). I suoi film più recenti, The Berlin File, The Battleship Island e Escape from Mogadishu, hanno aumentato lo standard in termini di spettacolo di cassetta, e il suo film del 2014 Veteran si è collocato al quinto posto tra i campioni di incasso coreani di tutti i tempi, con 13,4 milioni di biglietti venduti. 


FILMOGRAFIA

2000 – Die Bad
2002 – No Blood, No Tears
2004 – Arahan
2005 – Crying Fist
2006 – The City of Violence
2008 – Dachimawa Lee
2010 – The Unjust
2013 – The Berlin File
2014 – Veteran
2017 – The Battleship Island
2021 – Escape from Mogadishu
Darcy Paquet
FEFF: 2022
Regia: RYOO Seung-wan
Anno: 2021
Durata: 121'
Stato: South Korea

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