Executioners

RESTORED VERSION 2022 - EUROPEAN PREMIERE
RESTORED CLASSICS - HONG KONG

Executioners
t.l. I carnefici
現代豪俠傳 (Yihn doih houh hahp chyuhn)

Hong Kong, 1993, 97’, Cantonese
Directed by: Johnnie To, Ching Siu-tung
Screenplay: Susanne Chan, from a story by Sandy Shaw
Photography (color): Poon Hang-sang
Art Direction: Bruce Yu
Editing: Ah Jack Production
Music: Cacine Wong
Producers: Johnnie To, Ching Siu-tung
Cast: Michelle Yeoh (Ching, Invisible Woman), Anita Mui (Tung, Wonder Woman), Maggie Cheung (Chat, Thief Catcher), Damian Lau (Commissioner Lau), Anthony Wong (Mr. Kim), Kaneshiro Takeshi (Chung Hon), Lau Ching-wan (Tak), Kwan Shan, (President), Eddy Ko (President’s deputy)

Date of First Release in Territory: September 30th, 1993


Girato contemporaneamente a Heroic Trio, il sequel Executioners prende una piega ancora più cupa rispetto al suo predecessore, già piuttosto tetro. Mentre nel primo film l’ansia per il futuro è utilizzata solo come tema di fondo, il secondo è completamente pessimista e distopico, praticamente su tutti i fronti. È stato stranamente preveggente in questo.
Ambientato dopo che una guerra nucleare ha reso inabitabili alcune zone del pianeta, Executioners ipotizza una città in preda a disordini. L’acqua non contaminata è monopolizzata dalla Clean Water Corporation, gestita dal signor Kim (Anthony Wong), che è stato colpito da mutazioni dovute alle radiazioni, e la gente crede che il governo stia mentendo sulla carenza d’acqua potabile. Una pallottola vagante durante le proteste innesca una violenta reazione che coinvolge il popolo e le truppe governative. La rivolta però non è stata scatenata da nessuna delle due parti, ma da una terza fazione che vuole seminare il caos e prendere il potere. 
In tutto questo c’è anche il Trio Eroico, che ha però i suoi problemi da risolvere: Invisible Woman (la Donna Invisibile, Michelle Yeoh) e Thief Catcher (l’Acchiappaladri, Maggie Cheung) lavorano per parti opposte, mentre Wonder Woman (Anita Mui) si è ritirata e fa la mamma a tempo pieno. Alla fine Wonder Woman viene costretta a tornare in azione, non prima però che qualcuno spari al presidente e tenti un colpo di stato militare, Thief Catcher si reca nelle terre desolate alla ricerca di acqua potabile e il signor Kim si rivela un criminale pazzoide che raccoglie le teste mozzate dei suoi rivali. Insomma, chi più ne ha, più ne metta. 
Heroic Trio era un cupo fantasy di supereroi, esaltato da un’azione favolosa e dai cliché dell’amicizia, mentre Executioners è un dramma politico sovraccarico e caratterizzato da un pathos estremo. Il fatto che il film presenti aspiranti dittatori e aziende corrotte crea uno strano parallelo con il mondo di oggi, in cui numerose popolazioni si oppongono ai loro governi e le società sono accusate di lavorare contro gli interessi delle persone. Identificare il mondo di oggi con quello di Executioners rischia di portarci alla teoria del complotto – ma è proprio di questo che parla il film: una cospirazione assurda in cui la gente normale è vittima di entità potenti che cercano il potere assoluto. Il fatto che questi concetti emergano sia nella fiction che nella non-fiction mostra quanto il tema sia universale.
Executioners si discosta ulteriormente da Heroic Trio perché i buoni non sono così buoni come sembra. Il marito di Wonder Woman (Damian Lau) prima era un poliziotto onesto, ma stavolta partecipa a un tentativo di omicidio politico. Inoltre, il braccio destro del presidente (Eddy Ko) massacra dei medici in nome della sicurezza nazionale dopo che hanno salvato la vita al presidente. Questi episodi sono mostrati senza commenti, ma gli autori del film sanno chiaramente che i loro valori sono piuttosto dubbi. Gli eroi risultano sempre perlopiù benevoli; il Presidente cerca acqua potabile per il suo popolo e il Trio Eroico si riunisce di nuovo per amicizia. Ma la corruzione, il compromesso, la connivenza? Ce ne sono in abbondanza.  
Sebbene tematicamente più complesso, Executioners sembra meno legato a Hong Kong del suo predecessore e, dal punto di vista della trama, non si basa realmente su nulla di ciò che è accaduto prima. Niente faceva presagire l’ambientazione post-apocalittica o i percorsi dei protagonisti. Rimangono invece l’azione selvaggia, la sensibilità da B-movie raffinato e la volontà dei cineasti di toccare tutte le corde possibili del pubblico. Personaggi amati muoiono e l’amore viene negato, eppure a un certo punto, in mezzo a tanta cupezza, il cattivo viene sistemato per le feste da una squadra di donne forti e risolute a caccia di giustizia. In un mondo impazzito (e che a volte sembra stranamente simile al nostro), non è un bene che ci sia un Trio Eroico disposto a lottare per ciò che è giusto? 


Johnnie To

vedi  X (The Heroic Trio). 

Ching Siu-tung

Figlio del regista Cheng Kang, Ching Siu-tung ha lavorato nel cinema come stuntman negli anni Sessanta, prima di diventare coreografo di arti marziali nel decennio successivo, lavorando all’inizio per la televisione e per film come Le 14 amazzoni (1972), The Teahouse (1974) e The Sword (1980). La sua prima regia è stato il wuxia Duel to the Death (1983), seguito da una vasta gamma di film, tra cui sensazionali opere fantasy e di arti marziali come la serie Storia di fantasmi cinesi (1987-91) e Swordsman 2 (1992), lavorando inoltre come produttore e coreografo d’azione.

FILMOGRAFIA SELEZIONATA

1983 – Duel to the Death
1987 – A Chinese Ghost Story
1990 – A Chinese Ghost Story II 
1991 – The Raid        
1991 – A Chinese Ghost Story III        
1992 – Swordsman 2
1993 – Executioners (co-director)         
2000 – Conman in Tokyo
2008 – An Empress and the Warriors 
2011 – The Sorcerer and the White Snake

Ross Chen
FEFF: 2022
Regia: Johnnie TO, CHING Siu-tung
Anno: 1993
Durata: 97'
Stato: Hong Kong

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