Incantation

INTERNATIONAL PREMIERE

Incantation
t.l.
咒 (Zhou)

Taiwan, 2022, 110’, Mandarin and Taiwanese 
Directed by: Kevin Ko 
Screenplay: Chang Che-wei, Kevin Ko
Photography (color): Chen Ko-chin 
Editing: Kevin Ko 
Production Design: Party Art Design Studio, Otto Chen
Music: Rockid Lee
Producers: Push Yang, Kevin Ko, Chen Chun-lin
Cast: Tsai Hsuan-yen (Ruo-nan), Huang Sin-ting (Duo-duo), Kao Ying-hsuan (Chi-ming), Sean Lin (Dong), RQ (Yuan)
 
Date of First Release in Territory: March 18th, 2022

Nel 2022 dovrebbero uscire a Taiwan almeno otto film horror, un numero significativo per un’industria cinematografica che distribuisce solo dai 40 ai 50 titoli l’anno. Fortunatamente per gli appassionati degli horror taiwanesi, questo “anno del terrore” (così battezzato dai media locali) è iniziato alla grande con Incantation. Il ritorno del regista di Invitation Only Kevin Ko al genere con cui ha iniziato la sua carriera utilizza lo stile del found footage reso popolare da The Blair Witch Project – Il mistero della strega di Blair, [REC] e Paranormal Activity; e da quando è uscito il trailer, alla fine dello scorso anno, è stato pubblicizzato come il film più terrificante mai realizzato a Taiwan. Questa affermazione ha convinto i coraggiosi spettatori taiwanesi a fare di Incantation l’horror taiwanese di maggior successo commerciale dai tempi di Detention. Anche se non posso confermare se il film è all’altezza della sua promessa iperbolica, posso dire che Incantation è sicuramente uno dei film più spaventosi che chi scrive abbia visto da un po’ di tempo a questa parte.
Il motivo in parte risiede nell’abilità di Ko sia come regista che come narratore. Il film confeziona una storia semplice ma emotivamente efficace, seguendo sapientemente due delle regole più basilari del genere horror: 1) Il divertimento dei film horror sta nel vedere i personaggi puniti perché fanno quello che non dovrebbero fare; 2) È sempre più terrificante quello che non si vede nel buio.
Come una manovra temporale a tenaglia, Incantation utilizza due intrecci narrativi temporali paralleli per raddoppiare il terrore. Nella linea temporale attuale, Ruo-nan (Tsai Hsuan-yen) spera di tornare a una vita normale con la figlioletta Duo-duo dopo anni di cure psichiatriche dovute a una presunta maledizione ricevuta sei anni prima. Tuttavia, Ruo-nan si rende conto che la normalità non è nel suo destino quando riscontra nella figlia i segnali della stessa maledizione che l’ha quasi uccisa. Inframmezzato alle sequenze di Ruo-nan e della figlia sotto la minaccia della forza invisibile, vediamo il fatidico viaggio che Ruo-nan ha fatto in campagna sei anni prima e in che modo Ruo-nan si è trovata di fronte al male assoluto.
Il principale punto di forza della storia di Incantation è la motivazione semplice, ma emotivamente efficace di Ruo-nan. Sebbene l’alternanza di linee temporali parallele scelta da Ko per costruire un retroscena spaventoso per la forza malvagia invisibile sia a volte un po’ sciatta, Incantation è essenzialmente la storia relativamente semplice di una donna la cui unica motivazione è riscattare i suoi peccati passati in modo da proteggere dal male la figlia innocente. È una motivazione potente, che rende facile identificarsi nel viaggio di Ruo-nan e può persino commuovere.
Eppure, la tecnica che utilizza Ko dietro la macchina da presa è tutt’altro che semplice. Il regista imbroglia un po’ usando troppe inquadrature diverse per un film del genere  found footage (per non parlare dell’audio perfettamente mixato), ma sa sicuramente il fatto suo se si tratta di instillare il terrore nel pubblico. Anche quando gli spettatori sanno che sta arrivando uno spavento agghiacciante, Ko indugia efficacemente su ogni elemento, abbastanza a lungo da creare una tensione palpabile. Proprio come preconizza l’autore nel raccapricciante prologo del film sul potere della suggestione sulla mente, il film usa la prospettiva soggettiva, il buio e il terrore di un nemico potente e invisibile per farci vivere lo spavento dei personaggi in tempo reale. È difficile definire “piacevole” per gli spettatori occasionali un’opera implacabilmente spaventosa come Incantation, ma i fan dell’horror lo apprezzeranno sicuramente e si divertiranno da pazzi con i paurosi trucchetti di Ko il quale, nel bene e nel male, ha fissato un livello molto alto per l’“anno del terrore” di Taiwan e un nuovo standard di riferimento per l’horror taiwanese.


Kevin Ko

Kevin Ko, dopo avere realizzato vari acclamati cortometraggi, ha esordito alla regia di lungometraggi con il sanguinoso thriller Invitation Only (2009). Dopo la commedia rosa Dude’s Manual (2018) e il romantico fantasy di supereroi  A-Choo (2020), Ko è tornato al genere horror con il suo quarto lungometraggio, Incantation (2022). Oltre a lavorare nel mondo del cinema, il regista ha diretto cortometraggi per concerti pop, pubblicità e video musicali. 

FILMOGRAFIA

2009 – Invitation Only 
2018 – Dude’s Manual 
2020 – A-Choo 
2022 – Incantation
Kevin Ma
FEFF: 2022
Regia: Kevin KO
Anno: 2022
Durata: 111'
Stato: Taiwan

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