RESTORED VERSION 2022 - WORLD PREMIERE
RESTORED CLASSICS - HONG KONG
Initial D
頭文字D (Tau mahn jih D)
Hong Kong, 2005, 109’, Cantonese
Directed by: Andrew Lau, Alan Mak
Screenplay: Felix Chong
Photography (color): Andrew Lau, Lai Yiu-fai, Ng Man-ching
Art Direction: Silver Cheung
Editing: Wong Hoi
Music: Chan Kwong-wing
Producer: Andrew Lau
Cast: Jay Chou (Fujiwara Takumi), Anne Suzuki (Mogi Natsuki), Edison Chen (Takahashi Ryousuke), Anthony Wong (Fujiwara Bunta), Shawn Yue (Nakazato Takeshi), Chapman To (Tachibana Itsuki), Jordan Chan (Sudou Kyouichi), Kenny Bee (Tachibana Yuuichi)
Date of First Release in Territory: June 23rd, 2005
Initial D era molto atteso, come tutti i film di Hong Kong, ma l’attesa si era fatta febbrile ben prima che uscisse in sala, nell’estate 2005. Oltre ad essere l’adattamento di un popolarissimo manga giapponese sulle corse clandestine, Initial D rappresentava anche la prima collaborazione dei registi Andrew Lau e Alan Mak dopo i fondamentali film della serie Infernal Affairs. Come protagonista è stato scritturato il cantante taiwanese Jay Chou, nel suo primo ruolo di star, mentre come comprimari sono stati scelti gli idoli del momento Edison Chen e Shawn Yue.
Inoltre, l’adattamento animato giapponese di Initial D, con le sue corse clandestine dalla meticolosa messa in scena e la fragorosa colonna sonora di Eurobeat, aveva conquistato l’Asia, suscitando la curiosità del pubblico per la versione in live-action. All’epoca i manga e gli anime erano ancora serializzati e anche le versioni di giochi arcade ispirati a Initial D facevano affari d’oro, per cui la versione cinematografica avrebbe cavalcato un’onda mediatica mostruosa. Qualsiasi risultato che non fosse stato un successo sensazionale sarebbe stata una grande delusione.
Per fortuna, il film ha mantenuto le promesse. Il Giappone non è stato altrettanto ben disposto nei confronti di un adattamento hongkonghese con attori cinesi che interpretano personaggi giapponesi, ma a Hong Kong Initial D è stato un successo al botteghino e ha continuato a mietere consensi e a fare incetta di premi a livello locale. Initial D di Lau e Mak è un film sulle corse e una storia di formazione, divertente, elegante e tecnicamente superiore. La trama del manga è compressa per adattarsi a un film di due ore e alcuni personaggi vengono omessi, ma la premessa e i momenti principali della storia di Initial D sono rappresentati fedelmente.
Il richiamo di Initial D è irresistibile. Le auto e le corse sono perfetti per alimentare la storia, ma ciò che contraddistingue Initial D è il modo in cui il protagonista, il modesto adolescente Fujiwara Takumi, diventa involontariamente un maestro delle corse in derapata per via della sua attività notturna: la consegna di tofu con la Toyota AE86 del padre. Tornando a casa ogni sera lungo le tortuose strade in discesa del Monte Akina, Takumi ha imparato a derapare perché voleva tornare a casa più in fretta possibile per dormire un po’, e anche perché suo padre (interpretato dal grande Anthony Wong) ha gestito astutamente la sua educazione alla guida. L’ingresso di Takumi nel mondo delle corse su strada non avviene perché lui lo voglia, ma perché casualmente si fa vedere dai piloti durante il suo lavoro part-time.
La premessa è assurda, ma funziona straordinariamente bene con qualsiasi mezzo espressivo per il suo incrocio di cliché. Takumi non è differente da molti protagonisti dei manga shonen giapponesi, in quanto ha un talento straordinario ma per il resto è nella media, e l’evoluzione del suo personaggio è, fondamentalmente, la classica storia da zero a eroe. Tuttavia, Takumi ricorda anche gli insospettabili maestri delle arti marziali del cinema di Hong Kong: un sapiente che si nasconde in piena vista, a cui non interessa combattere perché sa che vincerebbe comunque. Inoltre, è sempre molto divertente vedere dei bulli dalla testa calda tenuti a bada da un adolescente imbranato, e la versione cinematografica di Initial D coglie quel divertimento in modo formidabile.
Alla fine Takumi perde – sia nelle corse che nella vita – e mentre alcuni di questi conflitti vengono risolti, il film lascia la porta aperta a un eventuale sequel. Tuttavia, a causa di una varietà di fattori, il sequel non è mai stato realizzato e Initial D rimane unico, con una storia che sembra in qualche modo incompiuta. Ci sarebbe stato ancora molto da raccontare (il manga è finito soltanto nel 2013), ma gli autori non sono mai riusciti a farlo e per molti anni hanno lasciato che fossero manga, anime e videogiochi a definire Initial D. L’adattamento cinematografico unico di Andrew Lau e Alan Mak si conclude più come una tappa che come una vittoria decisiva per la proprietà di Initial D, e questo probabilmente non è quello che tutti avevano in mente quando hanno messo per la prima volta Jay Chou al volante di una Toyota AE86. Però, quanto alla corsa, ne valeva la pena.
Andrew Lau
La carriera da regista di Andrew Lau (1960) è decollata con la serie Young and Dangerous (1996-2000). Lau è poi diventato il regista hongkonghese di riferimento per i suoi fantasy ricchi di CGI. Lau è conosciuto in tutto il mondo per la trilogia di Infernal Affairs (2002-03), co-diretta con Alan Mak.
FILMOGRAFIA SELEZIONATA
1996 – Young and Dangerous
1998 – The Storm Riders
2002 – Infernal Affairs (co-director)
2003 – Infernal Affairs II (co-director)
2003 – Infernal Affairs III (co-director)
2005 – Initial D (co-director)
2006 – Confession of Pain (co-director)
2010 – Legend of the Fist: The Return of Chen Zhen (2010)
2012 – The Guillotines (2012)
2019 – The Captain (2019)
Alan Mak
Alan Mak (nato nel 1965) ha esordito alla regia nel 1998 con il thriller Nude Fear. La sua carriera come regista è decollata nel 2002-2003 quando ha diretto, insieme a Andrew Lau, la trilogia di Infernal Affairs.
FILMOGRAFIA SELEZIONATA
2002 – Infernal Affairs (co-director)
2003 – Infernal Affairs II (co-director)
2003 – Infernal Affairs III (co-director)
2005 – Initial D (co-director)
2005 – Moonlight in Tokyo
2006 – Confession of Pain
2009 – Overheard (co-director)
2011 – The Lost Bladesman (co-director)
2012 – The Silent War
2019 – Integrity