Kingmaker

EUROPEAN PREMIERE

Kingmaker
t.l. Il kingmaker
킹메이커 (King-me-yi-keo) 

South Korea, 2022, 123’, Korean
Directed by: Byun Sung-hyun
Screenplay: Byun Sung-hyun, Kim Min-soo
Photography (color): Jo Hyeong-rae
Art Direction: Han A-reum
Costumes: Jo Hee-ran
Music: Kim Hong-jib, Lee Jin-hee
Producers: Lee Jin-hee, Park Jun-ho
Cast: Sul Kyung-gu (Kim Woon-bum), Lee Sun-kyun (Seo Chang-dae), Yu Jae-myeong (Kim Yeong-ho), Jo Woo-jin (Secretary Lee), Park In-hwan (Kang In-san), Lee Hae-young (Lee Han-sang)

Date of First Release in Territory: January 26th, 2022


Le elezioni presidenziali del 1971 hanno rappresentato un momento di svolta nella storia della Corea del Sud. Il presidente Park Chung-hee, che aveva preso il potere con un colpo di stato nel decennio precedente, si sentiva sicuro nella sua posizione e continuava a indire elezioni presidenziali dirette ma non aveva mai considerato seriamente la possibilità di perderle. Nella campagna per le elezioni del 1971, quando il Nuovo Partito Democratico, di opposizione, decise a sorpresa di nominare Kim Dae-jung, un portavoce carismatico della regione sudoccidentale del paese, si dava per scontato che la macchina politica di Park avrebbe affrontato la sfida senza difficoltà. Eppure alla fine Kim fu quasi sul punto di vincere le elezioni. Infastidito, nel giro di un anno Park introdusse la legge marziale e una nuova, draconiana costituzione che aboliva l’elezione presidenziale diretta a tempo indeterminato. 25 anni dopo, quando la Corea del Sud aveva già intrapreso il suo percorso verso la democratizzazione, Kim Dae-jung sarebbe stato finalmente eletto presidente.
Gli spettatori che vedono Kingmaker non sentiranno nominare Kim Dae-jung, anche se è lui uno dei due personaggi principali della storia. Il suo nome, e quello di altre figure note di quell’epoca, sono stati tutti cambiati (nella Corea di oggi è rischioso girare film utilizzando nomi reali). Nonostante ciò, il pubblico che conosce la storia coreana moderna riconoscerà facilmente i vari personaggi, dal momento che i dettagli storici coincidono tutti, e che persino le interpretazioni evocano i modi e il comportamento dei veri politici. 
Il secondo protagonista del film è un nome rimasto nell’ombra invece che sotto le luci della ribalta della storia. Eom Chang-rok era, nella vita reale, uno stratega elettorale che lavorava a stretto contatto con Kim Dae-jung, e che ha ispirato la creazione del personaggio di Seo Chang-dae (memorabilmente interpretato da Lee Sun-kyun, che ricordiamo in Parasite). Si sa poco di Eom e delle sue motivazioni, e questo forse ha permesso al regista Byun Sung-hyun e al suo co-sceneggiatore Kim Min-soo di immaginare Seo con maggiore libertà. Tuttavia, ciò che si conosce della vita di Eom costituisce la base del personaggio.  
Seo Chang-dae è un uomo che vuole, più di ogni altra cosa, cambiare il mondo, e quando si imbatte in Kim Woon-bum (ovvero Kim Dae-jung) agli inizi della sua carriera, riconosce in lui un politico con una visione e il potenziale necessari al cambiamento. Kim, però, in questa fase sta annaspando: ha perso sei elezioni locali di fila e non è riuscito ad ottenere un livello di potere significativo. Seo è convinto che ciò che ostacola il percorso di Kim siano i suoi ideali e la sua insistenza nel giocare pulito. Un approccio più aggressivo, o decisamente disonesto, alla campagna elettorale potrebbe dare a Kim il potere necessario a mettere finalmente in pratica i suoi ideali. 
A livello elementare, il conflitto che costituisce il cuore di Kingmaker è l’annosa domanda: il fine giustifica i mezzi? Kim Woon-bum (interpretato in modo brillante da Sul Kyung-gu, che era anche stato il protagonista del primo grande successo del regista Byun The Merciless) riconosce un fondamento di verità in quello che Seo gli sta dicendo e decide di far entrare lo stratega nella sua squadra. I successi elettorali arrivano subito, ma si percepisce anche una tensione crescente. Il cambiamento nel rapporto tra questi due uomini nel corso del tempo è il nucleo centrale del film. 
Kingmaker è un film ambizioso, e la sua scenografia e fotografia lo dimostrano. Lo spettatore segue la scalata al successo di Kim Woon-bum nel corso di un decennio, e i diversi spazi in cui lui si muove e le sfide che lui supera sono descritti nei minimi dettagli. La nomina di Kim al congresso del suo partito nel 1971 è quasi un film a sé, organizzato con un impressionante senso del dramma e della misura. Nel frattempo, e per tutto lo sviluppo della storia, il film continua a porre al suo pubblico domande sulla natura del potere e degli ideali. Kingmaker è un vivace affresco di un’epoca passata che ha anche molto da dire sulla politica e gli uomini politici del presente.


Byun Sung-hyun

Byun Sung-hyun è stato invitato ad alcuni importanti festival per il suo cortometraggio Real, del 2005, che ha preceduto la realizzazione della sua opera prima, il dramma a basso budget The Beat Goes On, nel 2010. L’importante casa di produzione CJ E&M ha successivamente finanziato il suo secondo film, Whatcha Wearin’, una commedia erotica che ha venduto 1,2 milioni di biglietti nel 2012. È stato però The Merciless, il suo terzo film, a farlo conoscere al grande pubblico; dopo l’anteprima al festival di Cannes del 2016 nelle Séances de Minuit è diventata una pellicola di culto in Corea. Kingmaker è il suo quarto lungometraggio. 

FILMOGRAFIA

2010 – The Beat Goes On
2012 – Whatcha Wearin’
2016 – The Merciless
2022 – Kingmaker
Darcy Paquet
FEFF: 2022
Regia: BYUN Sung-hyun
Anno: 2022
Durata: 123'
Stato: South Korea

Photogallery