Neomanila
The Philippines, 2017, 101’, Filipino with English
Directed by: Mikhail Red
Screenplay: Mikhail Red, Rae Red, Zig Dulay
Photography (color): Mycko David
Editing: Jeffrey Loreno, Mikhail Red
Production Design: Daniel Red
Music: Paul Sigua, Myka Magsaysay
Producers: Nicole Runi, Sara Santiago
Executive Producers: Katrina C. Ponce Enrile, Sally Ponce Enrile, E.A. Rocha, Fernando Ortigas
Cast: Eula Valdes (Irma), Timothy Castillo (Toto), Rocky Salumbides (Raul), Jess Mendoza (Dugo), Angeli Bayani (Irene), Angeline Andoy (Gina)
Date of First Release in Territory: October 20th, 2017
Tra i vari film più recenti che tratteggiano un ritratto cupo della Manila odierna, Neomanila di Mikhail Red è uno dei più eloquenti. Scritto da Mikhail Red, Rae Red e Zig Dulay (un altro bravo regista indipendente: Paglipay, Bagahe), il film è stato girato nel 2017, all’inizio della “guerra totale contro la droga” del presidente Duterte, che ha provocato migliaia di morti, per lo più tra i più poveri, per “dare un esempio” e proteggere i pezzi grossi coinvolti nel traffico.
Neomanila racconta la vita frenetica di Toto (Timothy Castillo), un orfano di strada che cerca di raggranellare il denaro necessario per far uscire di prigione il fratello Kiko, e che teme di essere ammazzato dalle bande di narcotrafficanti che sono sulle tracce sue e del fratello. Toto incontra Irma (Eula Valdez), una killer di professione, che gli racconta di essere stata amica della madre morta, con la quale aveva lavorato nel contrabbando di merci illegali, molto diffuso nelle zone più frequentate di Manila, come Quiapo o Recto.
In realtà è uno degli agenti di polizia corrotti, “Sarge”, a indicare a Irma gli obiettivi umani da abbattere. Irma prende Toto sotto la sua protezione e lo addestra a diventare lui stesso un sicario, in un mondo in cui o si uccide o si viene uccisi. Toto vede Irma come la propria madre surrogata, in sostituzione di quella vera. Com’è prevedibile, una fine tragica suggella i destini di quei personaggi dannati nel mondo della sopravvivenza.
Neomanila, che è solo il terzo film di M. Red (dopo Rekorder e Birdshot), dimostra il suo rinnovato interesse per la vita miserabile di personaggi che esistono davvero in una Manila che gli stranieri visitano raramente. L’atmosfera del film deve molto anche alla straordinaria fotografia di Mycko David, che è quasi espressionista nel rivelare le ombre di un mondo appena sfiorato dalla luce. Mikhail Red (figlio del famoso regista indipendente Raymond Red) ama esprimere un forte commento sociale all’interno di film di genere, allo scopo di raggiungere più facilmente il pubblico.
Neomanila ha molto in comune con altri film che hanno un approccio similare, come Slingshot (Tirador) di Brillante Mendoza, anch’esso in programma al FEFF.
Mikhail Red
Mikhail Red è uno dei più interessanti cineasti filippini della sua generazione. Ha iniziato la sua carriera con Rekorder, vincitore del premio come miglior regista al Festival di Vancouver nel 2014. Ma è il suo secondo film, Birdshot, che ha stabilito la sua caratteristica di regista dalla notevole efficienza tecnica. Birdshot, un “western ambientale” nelle Filippine del Sud, è stato candidato per le Filippine alla 90° edizione degli Oscar. Il film di Red sugli zombie Block Z (2019) è stato il primo film filippino per Netflix. Nel 2021 Red ha diretto Arisaka, un western sul tema della vendetta che ha avuto la sua prima al 34° Tokyo International Film Festival.
FILMOGRAFIA
2013 – Rekorder
2016 – Birdshot
2017 – Neomanila
2019 – Eerie
2019 – Dead Kids
2020 – Block Z
2021 – Arisaka
Max Tessier