Rabid

INTERNATIONAL PREMIERE

Rabid
t.l. Rabbiosi

The Philippines, 2021, 110’, Filipino
Directed by: Erik Matti
Screenplay: Michiko Yamamoto (story, screenplay Iba Pa Rin Ang Karne and HM?), Michiko
Yamamoto and Mary Rose Colindres (screenplay, Kami lang ba Pwedeng Malasin) Michiko
Yamamoto and Leovic Arceta (screenplay, Shit Happens)
Photography (color, b/w): Neil Derrick Bion
Editing: Mica Roca
Production Design: Shiel Calde
Music: Mikey Amistoso
Sound Design: Lamberto Casas Jr. and Pietro Marco Javier
Executive Producers: Ronald “Dondon” Monteverde, Roselle Monteverde, Erik Matti
Cast: Ameera Johara (Lizzie), Ayeesha Cervantes (Becky), Brace Arquiza (Walter), Chesca Diaz (Mayette), Chrome Cosio (Sam), Donna Cariaga (Princess), Jake Macapagal (Carlo), Jay Glorioso (Lola), Kent Gonzales (Dexter), Pam Gonzales (Jane), Lola Ube (Luzviminda), Ricci Rivero (Reggie), Ynigo Delen (Nico), Vance Larena (Melvin)

Date of First Release in Territory: November 12th, 2021


Rabid capovolge la narrazione di kawanggawa (tradotto approssimativamente come atti di carità incondizionati, specialmente verso i vicini o i bisognosi) sulla pandemia. Matti è particolarmente abile nel regno dell’horror, ma eccelle in particolare nel condensare il terrore in forma breve: si pensi all’empio Vesuvius (2012), al viscerale I Is for Invincible, contenuto nel film antologico The ABCs of Death 2 (2014) o a un episodio ammaliante della serie horror asiatica Folklore (2021). In Rabid, Matti scatena le ansie e la furia represse nei lunghi mesi in cui siamo rimasti tutti rinchiusi nelle nostre case, lontani l’uno dall’altro, vedendo il mondo solo attraverso i nostri telefonini e la televisione. Nel corso di un’intervista, Matti ha affermato di avere creato Rabid “per evocare quella sensazione di impotenza che rasenta la follia”. Ma perché si dovrebbe guardare un horror sui tanti orrori che abbiamo già vissuto e che stiamo ancora vivendo, nel caso delle Filippine (dove la risposta alla pandemia sembra essere inventata volta per volta dal governo)? Rabid propone una risposta a questi tempi terrificanti attraverso il prisma dell’orrore.
I quattro episodi che compongono Rabid prendono in esame la nostra inquietudine collettiva nei primi tempi del lockdown. In Kami lang ba ang Pwedeng Malasin? (“Siamo gli unici sfortunati?”), il virus assume la forma di una strega malvagia che infesta una casa. In Iba par rin ang Karne (“Non c’è niente di meglio della carne”), la realtà della morte viene trasposta e prolungata. In Shit Happens (“Le disgrazie capitano”), una sfortunata infermiera viene catapultata in un mortale mondo parallelo, proprio come tutti quelli che sono in prima linea nelle Filippine, dove i benefici devono essere pretesi dal governo invece che solo elargiti. In HM? (abbreviazione di “how much?”, quanto?, comunemente usata nelle pagine di compravendita sui social media) – forse il cortometraggio più apertamente politico dei quattro, in quanto ispirato a un fatto realmente accaduto che ha suscitato tante polemiche durante la pandemia, quando il Parlamento filippino ha negato la concessione al gigante dei media ABS-CBN – una madre disperata fa un patto con una forza oscura solo per guadagnarsi da vivere e sfamare suo figlio. 
I cortometraggi presentano molti degli elementi caratteristici dello stile horror di Matti, come l’umorismo nero, la sofferenza delle donne anziane e il nichilismo. La sua visione del mondo è cristallizzata in queste storie, specialmente in quanto personaggio pubblico critico nei confronti dell’inettitudine del governo. È difficile non scindere queste storie dal contesto generale della pandemia nelle Filippine: la disumanità e la cattiveria che pervadono Rabid hanno una controparte diretta nella vita quotidiana dei filippini. Rabid è il nostro passato, il presente e il futuro.


Erik Matti

vedi p. per On the Job The Missing 8
Don Jaucian
FEFF: 2022
Regia: Erik MATTI
Anno: 2021
Durata: 110'
Stato: The Philippines

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