White Building
t.l. L’edificio bianco
ប៊ូឌីញ ស
Cambodia/France/China/Qatar, 2021, 90’, Khmer
Directed by: Kavich Neang
Screenplay: Kavich Neang, Daniel Mattes
Photography (color): Douglas Seok
Editing: Félix Rehm and Kavich Neang
Art Direction: Kanitha Tith
Music: Jean-Charles Bastion
Producers: Davy Chou, Marine Arrighi de Casanova
Co-Producer: Jia Zhang-ke
Cast: Piseth Chhun (Samnang), Sithan Hout (Father), Sokha Uk (Mother), Chinnaro Soem (Ah Kha), Sovann Tho (Tol), Jany Min (Kanha), Chandalin Y (Samphors)
Date of First Release in Territory: April 7th, 2022
Una famiglia si trova a dover affrontare uno sfratto e altri problemi quando il governo stabilisce di riqualificare la casa popolare in cui vivono, nel centro di Phnom Penh.
Il figlio ventenne Samnang (Piseth Chhun, premiato come miglior attore a Venezia nella sezione Orizzonti nel 2021) lavora come macellaio ma sogna di vincere un concorso di hip hop e si allena duramente con due amici. La sera i tre scorrazzano in moto per le strade affollate della città, cercando invano di rimorchiare ragazze (un’eco del precedente cortometraggio di Neang, New Land Broken Road, con lo stesso attore). Il padre di famiglia, uno scultore in pensione ex dipendente del Ministero della Cultura, è il rappresentante degli inquilini per negoziare con i funzionari governativi i termini dello sfratto, un compito ingrato che aggrava il suo diabete. Le visite occasionali di una figlia andata via di casa creano tensioni con la madre. Alla fine la famiglia si trasferisce in campagna dai parenti, ma il richiamo della città è forte e Samnang torna per assistere alla demolizione dell’Edificio Bianco dove vivevano.
La dice lunga sul film che il momento più carico di suspense sia quello in cui un personaggio si toglie la fasciatura dall’alluce: è il padre, la cui negligenza nei confronti del diabete ha determinato la cancrena e il rischio di amputazione del piede. Tanta attenzione per il particolare fa sì che il film di Neang sia quasi un compendio del recente cinema del sud-est asiatico con un appeal internazionale: lo sfollamento delle famiglie in nome del rinnovamento urbano nei paesi in via di sviluppo; il declino fisico che diventa barometro della nazione (come le pustole sul sedere di Coco Martin in Serbis di Brillante Mendoza, un altro film su un edificio in rovina, o il dente marcio di Raymond Bagatsing in The Criminal of Barrio Concepcion di Lav Diaz); una particolare attenzione per il tema delle cure mediche che ricorda gli ospedali e i medici ritratti da Apitchatpong Weerathasakul in film come Mysterious Object at Noon e Syndromes and a Century. Non mancano echi dei primi film di Jia Zhang-ke (uno dei produttori del film), nei ragazzi equivoci che attraversano la vita vagando su veicoli a due ruote, nelle esibizioni in bar e locali tristi e sgargianti, nella fredda luce della realtà.
Comunque il film d’esordio di Kavich Neang parla con voce potente e personalissima. White Building riprende il suo precedente documentario Last Night I Saw You Smiling, un ritratto degli abitanti dell’Edificio Bianco, dove Neang è cresciuto e dove ha vissuto con la sua famiglia. Nel film l’edificio assume una valenza simbolica: costruito all’inizio degli anni Sessanta per ospitare famiglie borghesi, rifletteva le aspirazioni del principe Sihanouk per la modernizzazione della nazione (nel film si fa riferimento al documentario di Sihanouk Kampuchea 1965). La costruzione ha resistito ai Khmer rossi e all’olocausto di Pol Pot degli anni Settanta e, nella sua ultima fase, alla riqualificazione urbana; diventato ormai un segno di degrado per la città è stato demolito nel 2017.
L’edificio è una testimonianza di tutti questi sviluppi, un ponte tra passato e presente nella storia recente e spesso tragica della Cambogia. Emana un’onnipresenza spettrale, dalla ripresa di apertura con il drone che mostra l’edificio dall’alto, a una breve scena più tardi in cui il padre di Samnang appare inspiegabilmente, vestito di tutto punto, nei corridoi deserti dell’edificio, come un fantasma del passato (quando era impiegato al ministero) e del futuro (dopo la sua morte).
Neang governa con grande abilità gli scarti narrativi. Il film inizia sotto il segno dell’esuberanza giovanile, con Samnang che aspira alla gloria dell’hip hop, ma i suoi sogni si infrangono contro la realtà dello sfratto incombente. In questa atmosfera di abbattimento, siamo più concentrati sul padre (interpretato magistralmente da Sithan Hout) e su come affronta la duplice crisi del destino dell’edificio e del deterioramento della sua salute. La capacità di Neang di trarre metafore complesse e articolate da immagini parallele è davvero di buon auspicio per il suo futuro come regista.
Kavich Neang
Kavich Neang (Phnom Penh, 1987) è regista, produttore e co-fondatore della società cinematografica indipendente Anti-Archive. Ha realizzato i suoi primi due cortometraggi documentari con l’aiuto di Rithy Panh, uno dei principali registi cambogiani. La sua prima opera di finzione è stato un cortometraggio inserito in un film antologico del Sud-est asiatico, nel 2018. Il suo lungometraggio documentario Last Night I Saw You Smiling (2019) ha vinto numerosi premi in tutto il mondo. The White Building è stato presentato in anteprima al festival di Venezia nella sezione Orizzonti, dove ha vinto il premio per il miglior attore, ed è stato il candidato ufficiale della Cambogia agli Oscar 2022.
FILMOGRAFIA
2011 – A Scale Boy (short)
2013 – Where I Go
2015 – Three Wheels (short)
2015 – Goodbye Phnom Penh (short)
2018 – New Land Broken Road (short)
2019 – Last Night I Saw You Smiling
2021 – The White Building