Mad Fate

Making Waves – Navigators of Hong Kong Cinema
ITALIAN PREMIERE

Mad Fate

t.l. Destino folle
命案 (Mihng on)

Hong Kong, 2023, 108’, Cantonese
Directed by: Soi Cheang
Screenplay: Yau Nai-hoi, Melvin Li (story by Yau and Au Kin-yee)
Photography (color): Cheng Siu-keung
Editing: Allen Leung
Production Design: Bruce Yu 
Music: Chung Chi-wing, Ben Cheung
Producers: Johnnie To, Yau Nai-hoi, Elaine Chu
Cast: Lam Ka-tung (the master), Lokman Yeung (Siu Tung), Berg Ng (detective), Ng Wing-sze (Jo), Peter Chan (the murderer), Bonnie Wong (Siu Tung’s mother), Ko Tin-lung (Siu Tung’s father), Yuen Yee-man (Siu Tung’s sister), Birdy Wong (May), Pancy Chan (pregnant police officer)

Date of First Release in Territory: April 20th, 2023

Nel suo film del 2021 Limbo, Soi Cheang si era immerso ancora più a fondo nello squallore e nell’atmosfera punitiva, sviluppando strategie che aveva già applicato in una serie di cupe opere precedenti. Gli stessi eccessi si ritrovano nell’orrore e nell’umorismo sordido di Mad Fate, così come i sentimenti positivi che Cheang include anche nelle sue visioni più spaventose. 
La storia è incentrata su un indovino (Lam Ka-tung), accreditato solo come “il maestro”, che cerca di intromettersi nel destino del tormentato fattorino Siu Tung (Lokman Yeung). Il maestro crede nella possibilità di cambiare il destino di una persona, ed è proprio questo tentativo che apre il film. Quando, in un cimitero, il suo piano per impedire che si attenti alla vita di una prostituta va storto e lei torna di corsa al suo appartamento, il maestro la segue ma arriva troppo tardi. A quel punto, la donna ha già ricevuto la visita di un serial killer che sta dando la caccia alle prostitute. 
Durante l’assalto, in piedi fuori dalla porta c’è Siu Tung, stordito dalle grida di aiuto e chiaramente non del tutto a posto come salute mentale. Il maestro e Siu Tung vengono condotti alla stazione di polizia e si scopre che il giovane è noto ai poliziotti per la sua crudeltà verso i gatti e che ha un debole per i coltelli. Quando il maestro percepisce qualcosa di brutto nel futuro di Siu Tung, convince il giovane a farsi predire il futuro e, come volevasi dimostrare, viene fuori che Siu Tung è nato sotto una cattiva stella. “Una grave calamità sta per abbattersi su di te”, lo avverte il maestro, profetizzando anche che lo attendono 20 anni di carcere. Siu Tung non vuole finire dentro di nuovo, e gli chiede aiuto. 
Il primo intervento del maestro riguarda l’abitazione di Siu Tung e prevede l’installazione di una luce rosa sopra la porta d’ingresso, la rimozione di una gabbietta per uccelli (che simboleggia la prigione) e lo strategico posizionamento di un bicchiere di pipì (“L’urina dovrebbe tenere lontana la legge”). Ma alcune complicazioni cariche di sventura spingono il maestro a trasferire il ragazzo in una capanna sul tetto. Ed è allora, guardando una pianta, che il maestro ha un’illuminazione: “Un fiore deve appassire prima di dare frutti”, esclama, prima di mettere in atto di conseguenza strategie più efficaci. Da quel momento in poi, i metodi del maestro diventano sempre più bizzarri, arrivando a includere la distribuzione gratuita di pasti vegetariani e la ricerca di uno spirito che possieda il corpo di Siu Tung. E per tutto il tempo, il maestro si sente sull’orlo della follia, considerata la sua storia familiare di infermità mentale.
Non mancano i repentini cambiamenti di tono, tipici del cinema hongkonghese, mentre Mad Fate procede oscillando tra desolazione, violenza e commedia. È un film in cui un brutale assassino può suscitare ilarità mentre dà consigli di fisioterapia a un poliziotto, e dove la colonna sonora spazia dalla Marcia del Colonnello Bogey de Il ponte sul fiume Kwai al suono di un carillon, fino alle sonorità più tradizionali del cinema horror.  
Lam Ka-tung, che era eccellente in Limbo, torna con un altro ruolo intenso ed estenuante, tutto nervi ed energia, che porta avanti il film. Ma la grande sorpresa è l’interpretazione di Lokman Yeung. Ballerino e membro della popolare boy band Mirror, Yeung è conosciuto dagli appassionati di cinema per il ruolo spigoloso con cui ha esordito in The Way We Dance (2013). Qui le abilità di ballo di Yeung sono incanalate in una brillante rappresentazione fisica di Siu Tung, un ruolo limitato nei dialoghi ma eloquente nel linguaggio del corpo.
Mad Fate alla fine prorompe in una resa dei conti, splendidamente folle e stilizzata, su un tetto. Ma proprio quando gli spettatori rischiano di essere sopraffatti dal caotico spettacolo virato in color seppia, il film passa a un finale pacato, che suggerisce come agire al meglio di fronte alle future avversità. Nel cinema di Soi Cheang, anche i copioni più contorti lasciano spazio alla speranza.

 

Soi Cheang

Soi Cheang (Hong Kong, 1972) ha lavorato come assistente alla regia per registi del calibro di Ringo Lam, Andrew Lau e Wilson Yip prima di esordire dietro la macchina da presa nel 1999. Ha girato i suoi primi film in digitale, per poi passare alla pellicola in 35mm nel 2000 con Diamond Hill. Da allora si è fatto un nome come regista di horror (Horror Hotline... Big Head Monster, New Blood), di thriller (Love Battlefield, Dog Bite Dog, Accident) e di epopee fantasy (The Monkey King). Cheang ha lavorato anche come produttore, per film come Paradox (2017) e i’m livin’ it (2019).
 
FILMOGRAFIA SELEZIONATA

1999 – Our Last Day 
2000 – Diamond Hill
2001 – Horror Hotline... Big Head Monster
2004 – Love Battlefield 
2006 – Dog Bite Dog
2009 – Accident 
2012 – Motorway 
2014 – The Monkey King 
2021 – Limbo
2023 – Mad Fate 

 
 
Tim Youngs
FEFF: 2023
Regia: Soi CHEANG
Anno: 2023
Durata: 108'
Stato: Hong Kong

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