Where the Wind Blows

Making Waves – Navigators of Hong Kong Cinema

ITALIAN PREMIERE

Where the Wind Blows

t.l. Là dove soffia il vento 
風再起時 (Fung joi hei sih)

Hong Kong, 2022, 144’, Cantonese, English
Directed by: Philip Yung
Screenplay: Philip Yung, Effy Sun, Oliver Yip, Lam Wai-tung 
Photography (color): Chin Ting-chang
Editing: J. Him Lee, Zhang Zhao
Art Direction: Andrew Wong 
Music: Ding Ke
Producers: Julia Chu, Peggy Lee, Patrick Tong, Kingman Cho
Cast: Aaron Kwok (Lui Lok), Tony Leung Chiu-wai (Nam Kong), Du Juan (Tsai Zhen), Michael Chow (Bee), Patrick Tam (Yim), Michael Hui (George Lee), Chui Tien-you (young Lui Lok), Lam Yiu-sing (young Nam Kong), Jessie Li (Xiaoyu)

Date of First Release in Territory: February 17th, 2023

Una storia di sfrontata corruzione all’interno della polizia, durante l’epoca coloniale, diventa una sontuosa epopea in Where the Wind Blows di Philip Yung, ultimo di una vivace serie di film che raccontano le gesta nella vita vera dei poliziotti corrotti Lui Lok e Nam Kong.
Gli spettatori incontrano i due protagonisti nel pieno della loro giovinezza, per vederli poi mentre si fanno coinvolgere in affari loschi, dagli anni Cinquanta all’inizio degli anni Settanta. Lui (Aaron Kwok) inizialmente è riluttante a lasciarsi corrompere ma in seguito, con le bustarelle diventate ormai un’abitudine inveterata nella cultura della polizia, resistere diventa difficile: mazzette di denaro passano di mano apertamente negli spogliatoi della stazione di polizia, per non dire per strada. Nam (Tony Leung Chiu-wai) invece è un tipo molto più ambizioso e intrigante quando si tratta di affari loschi. Quando entrambi ottengono una promozione per la lotta alle triadi e la repressione delle rivolte, loro e altri due colleghi (insieme ai quali formano i “Quattro Grandi Sergenti”) trasformano le pratiche di corruzione in un sistema formale che può apportare loro denaro pur tenendo sotto controllo il crimine organizzato.
Dopo avere eletto a quartier generale la suite di un hotel di lusso, Lui, Nam e i loro due compari elaborano un programma di permessi per le attività illegali, con tanto di pagamenti centralizzati, e le attività della triade vengono controllate in modo che tutti possano trarne profitto. Dal momento che le statistiche sulla criminalità rientrano ufficialmente nel sistema, mettono a punto persino dei “gettoni del crimine” per compensare i capri espiatori. A questo punto Lui si è sposato con la figlia del magnate Tsai Zhen (Du Juan), che viene coinvolta profondamente e gestisce le faccende dietro le quinte per mantenere pulite le mani del marito. Ma avvicinarsi a criminali di alto rango, come il famigerato signore della droga Limpy Ho (Tse Kwan-ho), comporta gravi rischi. E nei primi anni Settanta, quando il governo decreta l’istituzione di una Commissione Indipendente Contro la Corruzione (ICAC), lo status quo è messo in pericolo. 
Le storie di Lui Lok e Nam Kong sono diventate uno standard del cinema di Hong Kong, grazie a film come Powerful Four e la duologia di Lee Rock (tutti del 1992) o, più recentemente, I Corrupt All Cops (2009) e Once Upon a Time in Hong Kong (2021). In questo suo contributo, lo sceneggiatore e regista Yung presenta la coppia in grande spolvero e analizza il carattere di entrambi. L’ampia biografia risale alle strazianti esperienze dell’occupazione giapponese di Hong Kong tra il 1941 e il 1945, quindi segue i due antieroi nella loro ascesa prima e nell’esilio poi, indulgendo fino in fondo nel cinema sensazionalistico.  
Davanti all’obiettivo del direttore della fotografia taiwanese Chin Ting-chang, la decadenza degli anziani poliziotti corrotti diventa altamente cinematografica, con molte scene soffuse di colori caldi e splendide inquadrature che indugiano delicatamente sugli attori. La prima mezz’ora è una libera galoppata di fantasia, con tanto di Lui e Tsai che ballano con gli ombrelli per strada, mentre altre scene presentano sfumature di eleganza alla Wong Kar-wai. Yung sceglie persino la sperimentazione sfrenata: quando inizia uno scontro a fuoco, l’azione scivola in modo sconcertante in un montaggio in stile da video musicale, sulle note di Something on Your Mind di Karen Dalton.
Ad aggiungere brio è l’ottima scelta degli attori: Aaron Kwok e Tony Leung Chiu-wai sono due protagonisti che lasciano il segno – con Kwok che vira tra l’ingenuo, l’esuberante e il tragico, e Leung che ci mette la sua personalità in un’interpretazione disinvolta. La scena più indimenticabile tuttavia, in realtà non coinvolge nessuno dei due. È il veterano Michael Hui che ruba le luci della ribalta nei panni del funzionario dell’ICAC, quando pronuncia un discorso appassionato in difesa del popolo sofferente di Hong Kong. Per il pubblico di Hong Kong di oggi, è facile leggervi un’allegoria. E per quei cineasti che vogliono solo vedere come Yung affronta personaggi complessi in tempi complicati, Where the Wind Blows ne è una rappresentazione di grande impatto visivo sul grande schermo.

 

Philip Yung

Philip Yung ha iniziato a occuparsi di produzione cinematografica e televisiva nel 1998 e ha scritto e diretto il suo primo lungometraggio, Glamorous Youth, nel 2009. Yung ha poi curato sceneggiatura e regia dei successivi May We Chat (2013) e Port of Call (2015); quest’ultimo ha ottenuto ampio consenso ed è stato candidato a diversi premi. Nel 2022 ha completato il suo quarto film come regista, Where the Wind Blows, e nello stesso anno è uscito anche The Sparring Partner, da lui prodotto.

FILMOGRAFIA

2009 –  Glamorous Youth 
2013 –  May We Chat
2015 –  Port of Call
2022 –  Where the Wind Blows 

 
Tim Youngs
FEFF: 2023
Regia: Philip YUNG
Anno: 2022
Durata: 144'
Stato: Hong Kong

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