Italian Premiere | In Competition
Guest star:
KIM CHOI Dong-hoon, director
AHN Soo-hyun, producer
È difficile presentare Alienoid: Return to the Future senza svelare alcuni degli elementi principali del primo film. Per questo salterò la presentazione della trama. I lettori che cercano una panoramica più dettagliata dell’impianto di base della storia possono andare alla scheda di Alienoid.
Alienoid: Return to the Future riprende esattamente da dove si era interrotto il film precedente, con una vasta gamma di personaggi nel XIV secolo che cercano disperatamente di mettere le mani sulla cosiddetta “lama divina”, mentre la Terra nel 21° secolo affronta una crisi a causa di un attacco di prigionieri alieni. La seconda parte presenta lo stesso gruppo di personaggi della prima parte, ad eccezione del personaggio interpretato da Lee Ha-nee, Min Gaelin, che era apparso piuttosto brevemente nel primo film ma che interpreta un ruolo sempre più importante man mano che la storia si sviluppa. Nel XIV secolo ci viene anche presentato un nuovo personaggio: uno spadaccino cieco interpretato dall’acclamato attore caratterista Jin Seon-kyu.
I variegati personaggi e l’ottimo cast di Alienoid rappresentano una parte importante del suo fascino. Di particolare rilievo e Ryu Jun-yeol (The Night Owl), un attore dal carisma disinvolto che ha un dono per i tempi comici e infonde una grande quantità di fascino al personaggio di Muruk. Non meno impressionante e Kim Tae-ri (The Handmaiden, Little Forest), il cui dinamismo ed energia sostengono facilmente le scene in cui lei appare.
E sebbene l’umorismo sia diffuso in tutto il film, il lavoro di squadra degli attori Yum Jung-ah e Jo Woo-jin nei panni di Madam Black e Mr. Blue, i cosiddetti “stregoni di Twin Peaks”, si traduce in alcune delle scene più divertenti del film. Infine, una storia come questa ha bisogno anche di un grande cattivo, e Kim Eui-sung (Train to Busan) lo interpreta in un modo che colpisce particolarmente, con gli occhi che trasmettono un senso di minaccia tanto quanto le sue trasformazioni corporee generate dalla CGI.
A proposito di CGI: il team tecnico di Alienoid ha dovuto affrontare un compito particolarmente arduo nel dare vita ai vari alieni, robot, stregoneria ed esplosioni che compongono questa storia insolita, e dovrebbe essere orgoglioso di ciò che ha realizzato in questo film, che su un grande schermo riesce a raggiunge livelli davvero imponenti per spettacolarità e proporzioni.
Quest’opera in due parti è stata concepita nel pieno degli anni del boom del cinema coreano e in termini di pura ambizione ha pochi eguali. Ora che l’industria cinematografica del paese è entrata in un’epoca più incerta e travagliata, è quasi inconcepibile che un film di questa portata e audacia immaginativa possa riuscire a ottenere finanziamenti.
Spesso i film finiscono per essere giudicati attraverso i loro risultati al botteghino, ma Alienoid e Alienoid: Return to the Future meritano di essere ricordati come un’impresa audace e ispirata, sorprendente, unica ed estremamente piacevole.