Dust to Dust

International Festival Premiere | In Competition


Guest star:
Jonathan LI, director


Il regista hongkonghese Jonathan Li ha dato una bella scossa al cinema poliziesco cinese nel settembre scorso, quando il suo cupo thriller Dust to Dust è approdato sugli schermi.
Con la sua trama non lineare, la sfida di gatto-e-topo che si protrae per parecchi decenni e un’analisi del destino crudele, il film di Li ha trovato il suo pubblico ed è rimasto quasi tre settimane al primo posto nella classifica dei botteghini cinesi.

La trama, ispirata a un crimine realmente accaduto negli anni Novanta, vede il poliziotto in pensione Wang Shouyue (Lam Ka-tung) tornare su un caso irrisolto dopo un incontro fortuito. Mentre si riposa in casa, a Qingyuan, nella provincia di Guangdong, Wang guarda un notiziario sul cellulare. A un certo punto, sullo sfondo di un servizio sul mercato dei materiali da costruzione di Ruilong, passa un individuo dalla sagoma familiare, e questa visione poco nitida gli è sufficiente per salire su un treno e mettersi sulle sue tracce.

Dust to Dust fa allora un balzo all’indietro di 21 anni, fino al 1995, sempre a Qingyuan, alla vigilia della più grande rapina in banca del paese. Cinque rapinatori armati assaltano un furgone portavalori, uccidendo le guardie della banca e portandosi via 15 milioni di yuan (quasi due milioni di euro). La polizia interviene immediatamente – il dipartimento di sicurezza provinciale si unisce alle forze di polizia di tre diverse città – e i ladri vengono catturati. Ma i due cervelli della rapina, il losco imprenditore edile Chen Xinwen (Da Peng) e il cugino vicepresidente Chen Xin’nian (Sunny Sun), ricevono una soffiata e riescono a fuggire senza lasciare traccia. I due fuggitivi riparano all’estero e lavorano per alcuni anni in una cava di giada, ma bramano di tornare in Cina. Per farlo, avranno bisogno di un modo per rientrare in incognito e stare fuori dalla portata della polizia.

Affrontare un film sul crimine nella Cina continentale non è affatto semplice – e notorio che le regole della censura richiedono che i colpevoli vengano puniti, in aggiunta ad altre restrizioni di carattere più generale. Il rischio per un film di genere è che diventi manieristico, a meno che i cineasti non escogitino approcci intelligenti per mantenere la freschezza e la potenza del loro lavoro. La soluzione di Li e dello sceneggiatore Chou Man-yu è di approfondire la psiche dei due Chen mentre si dirigono verso il grande crimine e poi affrontano la vita. Le scene effettive della rapina sono avvincenti e ben coreografate – il regista ci è già passato con il suo intenso film d’azione The Brink (2017) – ma l’attenzione si concentra sul tormento profondo, i giochi mentali e le tristi svolte del destino. Anche se ambientato nel continente e impeccabile nel ricreare la locale atmosfera anni Novanta, il film presenta una certa familiarità con il cinema hongkonghese, con tutti i principali talenti dietro le quinte originari di Hong Kong e con gli attori protagonisti che spesso parlano cantonese.

La star di Hong Kong Lam Ka-tung offre una performance solida come il poliziotto che insegue i Chen. Il suo ruolo è in gran parte quello di un ufficiale determinato a consegnare alla giustizia i fuorilegge e a pronunciare le battute relative a “Il crimine non paga”.

Ma la vera sorpresa è dall’altra parte della legge. L’attore e regista Da Peng, che si è fatto un nome nella commedia, ha vinto il premio come miglior attore al Shanghai International Film Festival alla premiere del film, e non è difficile capirne il motivo. Il suo ruolo lo vede subire una trasformazione fisica mentre passa da imprenditore estroverso a uomo di famiglia rintanato, allontanato dalle sue radici, ed è attraverso di lui che emerge gran parte del materiale tematico. Per quanto riguarda Li, ha ricevuto il premio come miglior regista agli Hong Kong Film Critics Society Awards lo scorso gennaio. Mentre The Brink lo aveva segnalato come promettente action stylist, Dust to Dust vede Li spingersi oltre come regista di un intenso dramma psicologico.

Tim Youngs
FEFF: 2024
Regia: Jonathan LI
Anno: 2023
Durata: 112'
Stato: Hong Kong