Nowhere to Hide

Italian Premiere | Out of Competition | PART 2 - A/B side VIBES. Greatest Hits from ‘80s & ‘90s | tribute to LEE Myung-se

 

Guest star:
LEE Myung-se, director

 

Proiezione a ingresso gratuito.

 

In un giorno di pioggia viene commesso un omicidio: viene ucciso un uomo e la sua valigetta sparisce. La polizia sospetta che delle bande rivali siano in conflitto per il controllo del narcotraffico. Anche se non ci sono indizi da cui partire, il compito di indagare ricade sulla divisione crimini violenti della stazione di polizia locale, in particolare sull’ostinato e perseverante detective Woo (Park Joong-hoon) e sul suo collega giovane e molto rigoroso, Kim (Jang Dong-gun). Nelle settimane seguenti i due seguiranno ogni possibile indizio, tratteranno ogni potenziale testimone e impiegheranno tutte le loro energie e il loro tempo a perseguire l’inafferrabile assassino.

Nowhere to Hide non è il solito police procedural. Il suo stile, l’energia propulsiva e l’inesauribile creatività rendono l’esperienza visiva decisamente emozionante. Questo film ha fatto irruzione sulla scena cinematografica nell’estate del 1999, quando la moderna rinascita del cinema coreano era ancora agli albori, e un frenetico passaparola lo ha trasformato in un grandissimo successo al botteghino. In seguito è stato presentato anche al Sundance Film Festival, dove ha suscitato altrettanto entusiasmo.

Il regista Lee Myung-se sarà il primo a dirvi che in questo film c’è molto di più della semplice trama. “In un dipinto di Monet, il soggetto non è la ninfea”, dice. “La ninfea è solo l’oggetto sul quale dipingere la luce. Mentre galleggia, vediamo il suo riflesso sull’acqua, ed è questo ciò che definiamo pittorico. La mia intenzione è la stessa. In questo film, ho voluto mostrare il filmico. La storia e i personaggi non sono il fulcro principale del mio film. Il movimento, invece, lo è”. [citazione tratta dal pressbook originale del film] È vero che il movimento in Nowhere to Hide è notevole, a partire dalla performance fisica degli attori, in particolare Park Joong-hoon, la cui energia, trattenuta come una molla che sta per scattare, da l’impressione che sia sempre pronto a balzare all’attacco. Anche solo guardarlo camminare è ipnotico. Al contrario, Ahn Sung-ki nei panni del cattivo del film si muove con un’efficacia precisa e micidiale. Ma la piena espressione del movimento del film è raggiunta cinematograficamente, nel modo in cui gli spostamenti sullo schermo sono amplificati dai movimenti della macchina da presa e dal montaggio che rende fluido il passaggio da un’inquadratura all’altra. Si potrebbe tranquillamente guardare questo film e concentrandosi solo ed esclusivamente sulle riprese e sul montaggio.

Il film è anche ricco di ambientazioni memorabili, come i vicoli pieni di vapore, o le strade fiancheggiate da alberi di gingko gialli contro i tetti scuri. Lee fa anche uso di luoghi cinematograficamente tipici come una scala esterna e un treno passeggeri. Il tempo atmosferico, intanto, cambia senza preavviso, tra un sole al tramonto, nevicate silenziose e forti acquazzoni.

La citazione di Lee di cui sopra potrebbe essere riduttiva. C’è molto umorismo nel film, così come ci sono personaggi peculiari molto ben delineati e battute di dialogo memorabili.

Malgrado l’indagine proceda con una lentezza angosciante per molte settimane, scena dopo scena ogni momento è pieno di vita. Ci sono parti del film che diventano decisamente cupe e la violenza a volte mette a disagio lo spettatore. Ma in definitiva Nowhere to Hide rende omaggio al sacrificio e all’insolita dedizione dimostrata da questo pittoresco gruppo di detective.

Darcy Paquet
FEFF: 2024
Regia: LEE Myung-se
Anno: 1999/4K restoration 2018
Durata: 113'
Stato: South Korea

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