Italian Premiere | In Competition
Guest star:
KIM Seong-hun, director
Ransomed si apre in Libano nel gennaio 1986, con il rapimento a mano armata del secondo segretario dell’ambasciata sudcoreana a Beirut, Oh Jae-seok. Gli sforzi per ottenere il rilascio del diplomatico falliscono, senza alcuna informazione su dove sia stato portato o su chi siano i suoi rapitori. Alla fine del 1987 tutti danno per scontato che l’uomo sia morto, ma un giorno squilla il telefono del Ministero degli Esteri di Seul.
Il funzionario che risponde alla chiamata sente picchiettare all’altro capo del filo, e immediatamente lo riconosce come un codice interno utilizzato da tutti i funzionari del ministero. La chiamata è presto interrotta, ma quando il messaggio viene decodificato, lascia tutti sconvolti, perché dice: “Io sono Oh Jae-seok”.
Non è una gran traccia su cui basarsi, ma il Ministero degli Esteri decide di fare un ultimo sforzo non ufficiale per rintracciare Oh e ottenere il suo rilascio. Lee Min-jun, il funzionario che ha ricevuto la telefonata, accetta di portare a termine la missione in prima persona e, dopo che sono state prese informazioni attraverso alcuni canali secondari, viene presentato a un ricco mercante d’arte in Svizzera che ha ampi contatti in Libano e che dice di poter fungere da mediatore per il pagamento di un riscatto. Min-jun vola quindi in Libano portando con sé una grande quantità di denaro, con l’ordine di incontrare un capo della milizia locale che lo aiuterà. Ma le cose non vanno secondo i piani e il funzionario deve ben presto darsi alla fuga.
Per un colpo di fortuna, Min-jun finisce per incontrare un cittadino coreano di nome Pan-su che vive a Beirut e lavora come tassista. Il rapporto tra i due non esordisce nel migliore dei modi, visto che Min-jun è alla disperata ricerca di aiuto ma Pan-su vuole tenersi fuori dai guai, ma poco a poco avviano una cauta cooperazione. Così Ransomed si dipana come un thriller teso, ma anche come una sorta di buddy movie su due connazionali con background e obiettivi molto diversi che cercano di lavorare insieme.
Gran parte del film è imperniato sulla relazione turbolenta tra i due uomini, ma il regista bilancia bene dramma, umorismo e azione in un mix divertente. Kim Seong-hun ha gia lavorato con entrambi gli attori: il divo Ha Jung-woo (Min-jun) è stato il protagonista del terzo film di Kim, Tunnel (2016), mentre Ju Ji-hoon (Pan-su) ha interpretato il principe ereditario nell’acclamata serie di zombie in costume Kingdom, che Kim ha girato per Netflix. I due sembrano perfettamente a proprio agio in questi ruoli e formano un bel contrasto in termini di personalità e peculiarità.
Ransomed si basa su un fatto realmente accaduto e, sebbene alcuni documenti governativi sulla questione rimangano ancora riservati, mostra anche come gli sforzi eroici di individui impegnati possano a volte essere minati dai calcoli politici di coloro che sono al di sopra di loro. Si tratta di una dinamica vecchia e ben nota, ma Ransomed riesce a rendere la narrazione fresca e pienamente coinvolgente, costruendo un thriller efficace, ma anche una storia che lascia al suo pubblico un po’ di cibo per la mente.