International Premiere | In Competition
Guest star:
Amy MA, producer
Bowie TSANG, producer
Prima che entrasse in gioco la legge dei rendimenti decrescenti, chi scrive era un appassionato della serie Cities of Love. Era affascinante vedere il punto di vista di celebri cineasti su diverse metropoli del globo. La serie finì malamente prima che ci fosse la possibilità di analizzare una grande città dell’Asia, ma a colmare il vuoto sono intervenuti molti altri film antologici, come Tokyo!, 10+10 (che si era avvalso del sostegno del Golden Horse Film Festival), Taipei Factory e la serie Ten Years.
Nato da un’idea dei produttori Bowie Tsang e Amy Ma, Tales of Taipei sembra la puntata non ufficiale della serie Cities of Love su Taipei. Come gli altri capitoli di quella serie, è infatti un film antologico che racconta aneddoti su tutte le diverse forme di amore in quella città. I singoli episodi, diretti da giovani registi promettenti provenienti da Taiwan e non solo, sono stati girati separatamente e poi raccordati in modo esemplare dall’hongkonghese Wenders Li.
Come la maggior parte dei film antologici, anche Tales of Taipei salta da un genere all’altro e in questo modo accontenta un po’ tutti. Per chi ama le storie d’amore convenzionali, ci sono tre episodi che hanno al centro un primo incontro: Let Me Be Your Baby di Liu Chuan-hui, in cui le celebri popstar SHOU e Julia Wu interpretano due musicisti sfortunati che si incontrano a un chiosco che vende noci di betel; Hold My Beer di Remii Huang, con il divertente incontro tra due giovani frequentatori di locali notturni che potrebbero anche essersi gia incontrati, o forse no (la popstar 9m88 e Berant Zhu di Bad Education); e The Good Fortune, del regista di Man in Love Yin Chen-hao, sull’incantevole e forse romantico incontro tra un espatriato di Hong Kong (Ronald Cheng) e un giocatore d’azzardo (Chang Chen).
Per chi cerca invece vicende amorose un po’ più fuori dal comune, Midsummer Serpent di Joseph Chen (Little Big Women) racconta una storia d’amore insolita che trasferisce abilmente in un’ambientazione moderna l’antica leggenda cinese del Serpente Bianco.
Al suo esordio dietro la macchina da presa, l’attrice Lee Sinje propone Breeder, un elegante frammento d’atmosfera su una donna (Karena Lam) che si dibatte tra una vecchia fiamma e un nuovo amore. Lee è anche l’interprete del cortometraggio d’apertura, Farewell, My Tamsui di Chong Keat Aun (Snow in Midsummer), in cui una donna del Sud-est asiatico si congeda in modo straziante dal defunto marito taiwanese.
Non mancano i resoconti di amore familiare: nello pseudo-autobiografico Papa in Law di Norris Wong, la diva di My Prince Edward Stephy Tang è la protagonista di un tenero cortometraggio in cui una donna hongkonghese si affeziona al padre del suo fidanzato taiwanese mentre lo accompagna a vaccinarsi contro il Covid. Un commovente momento di vicinanza, in questo caso tra una ragazzina (Caitlin Fang di American Girl) e il nonno, è il fulcro anche di Good Luck to You del nepalese Pawo Choyning Dorji (The Monk and the Gun). Il personaggio di Fang appare anche brevemente in The Imaginary Child di Rachid Hami, che racconta come una gravidanza inattesa metta a repentaglio la relazione tra un francese (Karim Leklou) e una madre single (Sandrine Pinna).
L’ultimo episodio del film è Paper Round, la strana storia del fattorino di un giornale sull’orlo della chiusura (la rockstar Wu Bai) che sperimenta un incontro soprannaturale all’interno di un edificio abbandonato.
I limiti imposti dal formato antologico potrebbero suggerire che gli autori abbiano pochissimo spazio per lasciare un segno profondo; ciononostante Tales of Taipei rappresenta un’ottima occasione per conoscere registi promettenti e interpreti di punta disposti a trascorrere alcuni giorni in ruoli che si collocano al di fuori delle loro comfort zone.
Nel complesso, Tales of Taipei è molto divertente e illustra al meglio le diverse voci che compongono il cinema taiwanese di oggi.