The Midsummer's Voice

European Premiere | In Competition | White Mulberry Award Candidate

 

Guest Star: ZHANG Yudi, director

 

Come l’opera occidentale, anche quella cinese sta perdendo rapidamente pubblico, specialmente tra i giovani. Televisione, cinema, Internet stanno gradualmente decretando la fine di una tradizione millenaria che ormai sopravvive soltanto tra sparuti gruppi di aficionados. Ma il film The Midsummer’s Voice presenta dell’opera un’immagine inconsueta, contemporanea e molto più dinamica dei film precedenti sullo stesso tema, focalizzando l’attenzione sull’esperienza dei giovani che ancora studiano quest’antica arte, in un mix affascinante di gioventù e tradizione.

Il film, sviluppato dalla regista e sceneggiatrice Zhang Yudi – che ha studiato cinema negli Stati Uniti – da un suo cortometraggio del 2019 dallo stesso titolo che aveva partecipato con successo a diversi festival internazionali, è fondamentalmente una comingof- age-story che al prevedibile tormento adolescenziale aggiunge un elemento narrativo particolare, quello della muta vocale che durante la pubertà porta ad un abbassamento di voce. Questo cambiamento, più evidente nei maschi, per i praticanti dell’opera tradizionale cinese è molto problematico in quanto compromette la possibilità di cantare nel registro necessario ad alcuni dei ruoli più importanti.

 

La storia, interpretata impeccabilmente da veri giovani cantanti di opera, ruota attorno allo studente Sun Xiaolei, figlio di un costumista teatrale – interpretato dal celebre cantante dell’Opera di Pechino Song Xiaochuan, che ha partecipato al film anche come supervisore della parte operistica – nei confronti del quale Xiaolei ha un rapporto di dipendenza, ammirazione, ma anche timore. Xiaolei vorrebbe emulare il nonno, venerato dal padre e celebrato tra i praticanti dell’opera di Pechino per la sua abilità nel cantare in falsetto, e continua ossessivamente ad ascoltarne le registrazioni. Ma la pubertà è alle porte, e con essa la scoperta della sessualità, il senso d’inadeguatezza, l’ansia esistenziale tipica dell’adolescenza, ma soprattutto il timore di non poter più cantare in falsetto.

In questo periodo di crisi non è solo: i suoi compagni di corso stanno attraversando esperienze ugualmente difficili. In particolare, i due con i quali Xiaolei si trova a condividere una lunga estate sono Shi Jiahui, studentessa dall’aspetto androgino che è molto dotata artisticamente, disciplinata e rigorosa ma sta attraversando un periodo di confusione sessuale, e Xie Tianchi, figlio sexy e ribelle di un famoso cantante dell’Opera di Pechino, che non è più certo di voler seguire le orme del padre.

 

I tre devono partecipare a saggi di fine anno che li tengono in uno stato costante di ansia – soprattutto Xiaolei che ha un grande timore di deludere le aspettative di suo padre. Sono teoricamente rivali perché aspirano agli stessi ruoli teatrali ma allo stesso tempo sono uniti – forse inconsapevolmente – in un triangolo quasi amoroso. Sono giovani che si devono barcamenare tra la contemporaneità e la tradizione; le contraddizioni che vivono quotidianamente sono esemplificate in una scena geniale in discoteca dove la musica, i costumi e i passi di danza dell’Opera si mischiano con quelli della musica pop in un mix entusiasmante e probabilmente utopistico. Nonostante abbiano personalità e priorità diverse, li accomuna l’ansia adolescenziale nella quale chiunque può riconoscersi e che evoca il ricordo delle vacanze estive alla fine di un duro anno scolastico, quelle in cui l’esuberanza giovanile si accompagnava alla paura ma anche al desiderio di diventare finalmente adulti.

Maria Barbieri
FEFF: 2024
Regia: ZHANG Yudi
Anno: 2023
Durata: 105'
Stato: China

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