The Wedding Day

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Il Signor Maeng è il proprietario di una tenuta di campagna né grande né piccola che, malgrado la presenza di un discreto numero di domestici, non è né particolarmente ricca né illustre.  quindi oltremodo felice quando, dopo aver raggiunto la ricca famiglia Kim nella Bellflower Valley, a un giorno di viaggio da casa sua, riesce a combinare il fidanzamento di sua figlia con il figlio dei Kim. Il fatto che durante la visita non sia riuscito a incontrare il giovane gli sembra un dettaglio irrilevante, avendo comunque sentito parlare dei suoi successi accademici e visto con i propri occhi la vasta tenuta e le grandi ricchezze della famiglia Kim.


Anche Gap-bun, la figlia di Maeng, è altrettanto entusiasta della novità, e inizia a ostentare il suo avanzamento nella scala sociale. L’unica persona che non sembra per nulla felice di questi sviluppi e Ip-bun, la cameriera di Gap-bun, che condivideva con la sua padrona una certa intimità che ora sente sfuggirle di mano. Tutti iniziano a fare piani per il matrimonio e Maeng è entusiasta di ricevere un grande carico di doni dalla famiglia Kim. Ma poi uno studioso in viaggio, proveniente dalla Bellflower Valley, si presenta a casa di Maeng chiedendo di poter trascorrere li un paio di giorni per riposarsi dal viaggio e, durante una conversazione con il maggiordomo, riferisce casualmente che il figlio dei Kim è nato zoppo. In men che non si dica, la voce si diffonde in tutto il villaggio, la famiglia Maeng va nel panico e vengono prese in considerazione misure drastiche.

Tratto da una piece teatrale di Oh Young-jin, The Wedding Day ricopre un ruolo di rilievo nella storia del cinema coreano. Il film, realizzato nel 1956 mentre la popolazione si stava ancora arrabattando per uscire da decenni di colonizzazione, dalla divisione del paese e da una guerra civile catastrofica, si assicurò un invito all’Asia Pacific Film Festival (che all’epoca era l’evento cinematografico più prestigioso di tutta l’Asia) e ottenne un premio speciale per la miglior commedia, primo riconoscimento internazionale attribuito a un film coreano. La notizia venne accolta con grande entusiasmo in Corea e aiutò a infondere un po’ di ottimismo a un’industria che ben presto si sarebbe ampliata e avrebbe iniziato a fare incetta di riconoscimenti ancora più importanti.

Il film, una sorta di satira confuciana che ammonisce contro i pregiudizi e l’ambizione eccessiva, sembra più datato di un’altra pellicola come Madame Freedom, realizzata in quello stesso anno, e il suo humor può non funzionare sul pubblico attuale alla stessa maniera degli anni Cinquanta. Tuttavia, la storia acquista slancio senza fatica e il personaggio di Ip-bun lascia una sensazione forte grazie alla sfumata performance di Jo Mi-ryeong, che interpreterà in seguito quasi 200 film.

 

Il ruolo di Maeng segna una delle prime apparizioni sul grande schermo di Kim Seung-ho, la cui fama si accrescerà ancor di più negli anni successivi (Kim, tra parentesi, riprenderà questo ruolo in un remake del 1962 dal titolo A Happy Day of Jinsa Maeng, affiancato da Choi Eun-hee). Come istantanea del cinema coreano all’inizio della sua rinascita postbellica, e come finestra sui costumi sociali tradizionali del paese, The Wedding Day rappresenta un film importante e memorabile.

Darcy Paquet
FEFF: 2024
Regia: LEE Byeong-il
Anno: 1956
Durata: 80'
Stato: South Korea

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