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World Premiere | Out Of Competition | Restored Classics | Tribute to ZHANG Yimou

 

Guest stars:
ZHANG Yimou, director
CHIU Fu-sheng, producer

 

I film che hanno reso Zhang Yimou il regista cinese più celebre al mondo, come Ju Dou (1989) e Lanterne rosse (1991), presentano personaggi coraggiosi che sfidano rigide strutture sociali. Invece Vivere! (1993) è incentrato su persone insignificanti che reagiscono passivamente al mondo che le circonda. Giustamente Vivere! è meno visivamente suggestivo degli acclamati film che lo precedono; qui i colori saturi e il vivace simbolismo tipici del regista sono quasi del tutto assenti, sostituiti da sfumature naturali e da un realismo sporco. Tuttavia, sotto questa umile facciata si cela probabilmente l’opera più gratificante e intramontabile di Zhang.

Vivere!, ispirato a un romanzo di Yu Hua, e la cronaca di quattro generazioni della famiglia Xu e della loro trasformazione da proprietari terrieri di estrazione borghese a proletari comunisti, testimoni della Rivoluzione Culturale e, infine, famiglia allargata che guarda al futuro. Negli anni Quaranta, Fugui (Ge You), inetto patriarca della famiglia Xu avventatamente perde al gioco la casa dei suoi avi, estraniandosi dai propri genitori e portando via la moglie incinta Jiazhen (l’ineguagliabile Gong Li) e la figlioletta Fengxia.

Fugui inizia a guadagnarsi la vita in un teatrino ambulante di ombre cinesi, prima di essere trascinato nella guerra civile cinese. Alla fine ritrova Jiazhen, che sta crescendo i loro figli, Youqing e Fengxia, che purtroppo si è ammalata e ora è sordomuta. Questa triste svolta riecheggia spesso in Vivere!; il film è suddiviso in diversi capitoli che ritraggono periodi fondamentali della storia cinese del 20° secolo e ogni capitolo si chiude su una nota tragica e spesso ironica. Questa struttura mantiene la tensione, creando coinvolgimento. Il ritmo del racconto è languido e il suo tono delicato e spiritoso, ma l’attesa crescente di una svolta tragica conferisce slancio al film.

La famiglia Xu si trova anche a dover affrontare degli antagonisti ma, paradossalmente, sono pochi i personaggi che possono essere davvero definiti nemici. Il subdolo Long’er (Ni Dahong) che inizialmente fa perdere a Fugui tutti i beni, in seguito gli cede il teatrino di ombre cinesi che diventerà il suo lavoro. È paradossale anche che l’improvvisa povertà di Fugui diventi una benedizione quando Long’er viene etichettato come capitalista: un destino che sarebbe stato quello di Fugui se avesse conservato il suo patrimonio.

Allo stesso modo, scelte apparentemente innocue di Fugui hanno conseguenze nefaste. Con un trattamento diverso, questi momenti avrebbero potuto rappresentare un’enorme tragedia, ma attraverso la regia realistica di Zhang Yimou e il suo umorismo asciutto, questi momenti sembrano conseguenze naturali seppur paradossali.

Zhang Yimou conosce bene la Rivoluzione Culturale, avendo vissuto la sua giovinezza in quel periodo, e dimostra un’arguzia tagliente nel descrivere le attività quotidiane della famiglia Xu che si adattano al Mondo Nuovo cinese. I periodi rappresentati sono ben più di semplici ambientazioni: gli eventi di ogni periodo riflettono attivamente le difficoltà e le contraddizioni vissute dal popolo cinese. E insito un giudizio, ma è lo spettatore a trovare i collegamenti, perché può guardare gli eventi da una prospettiva storica, mentre il film non riconosce apertamente questo quadro più ampio.

Vivere! si conclude con una nota cupa ma carica di speranza, mentre la famiglia Xu piange i componenti della famiglia che non ci sono più e Fugui dichiara: “...e la vita diventerà sempre migliore”. Questa positività viene vista da alcuni come il tema prevalente del film, ovvero la resilienza e la speranza del popolo che affronta tempi difficili. Con una visione rosea della storia successiva della Cina, che si è risollevata dalla povertà e ha accresciuto il proprio potere a livello internazionale, si potrebbero persino considerare profetiche le parole di Fugui. Invece, se si pensa che la vita in Cina non sia migliorata, la speranza di Fugui di un domani migliore potrebbe essere considerata come un commento cupo, e il ciclo di tragedie ininterrotte subito dalla sua famiglia come un’amara metafora.

L’arte è inafferrabile e Vivere! può essere verosimilmente interpretato in qualunque modo lo spettatore scelga. Questa sua capacità di essere mutevole è sempre attuale, e forse il maggior risultato di questo film

Ross Chen
FEFF: 2024
Regia: ZHANG Yimou
Anno: 1994
Durata: 132'
Stato: China

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