COPRODUZIONI, COMMEDIE E CENSURA IL CINEMA DI SINGAPORE NEL 2002

Il 2002 è stato un anno relativamente positivo per il cinema di Singapore. Secondo The Straits Times le presenze sono aumentate del 3% circa mentre gli incassi al botteghino sono cresciuti del 7%, per un totale di 103 milioni di dollari di Singapore (60 milioni di dollari americani). Probabilmente la discrepanza tra i due dati è in parte imputabile al prezzo dei biglietti, in costante aumento. Ma il 2002 ha portato anche un positivo miglioramento in termini di creatività e di qualità. La produzione annuale dell’industria cinematografica di Singapore si attesta oggi sui 5-6 lungometraggi. Ai primi posti della classifica troneggiano, com’era prevedibile, i blockbuster americani. Ma è stata una bella sorpresa scoprire che gli unici due film non hollywoodiani della lista sono produzioni singaporesi. La commedia satirica di Jack Neo I Not Stupid occupa la quarta posizione, mentre l’horror di coproduzione pan-asiatica The Eye è al numero dieci. Entrambi i film costituiscono un trionfo per la Raintree Pictures, che ha prodotto il primo e coprodotto il secondo insieme alla Applause Pictures di Hong Kong. The Eye, diretto dai gemelli nati a Hong Kong Danny e Oxide Pang, narra la storia di Mann, una ragazza cieca che, dopo un trapianto di cornea, scopre di essere in grado di vedere i morti allo stesso modo che i vivi. Come Bangkok Dangerous, il film di gangster dei fratelli Pang del 1999, The Eye è visivamente elegante, efficace sul piano del sonoro e, in questo caso, genuinamente spaventoso. Per quanto la narrazione avrebbe potuto essere strutturata in modo più coerente, la manipolazione psicologica del film è avanti anni luce rispetto a The Tree, il precedente melodramma sovrannaturale della Raintree. Tra i protagonisti del film, girato a Hong Kong e in Thailandia con dialoghi in cantonese, mandarino e thai, figurano Angelica Lee, attrice taiwanese nata in Malesia, e il cantante cino-canadese Lawrence Chou. Il film è stato un successo quando, lo scorso maggio, è uscito a Hong Kong in 30 sale, incassando 1 milione 700.000 dollari (americani) in quattro settimane. A tutt’oggi è la coproduzione con Hong Kong più riuscita della Raintree. È in preparazione un sequel, diretto dai fratelli Pang, e forse pure una versione hollywoodiana: di fronte al successo dell’horror giapponese Ring e del suo remake Dreamworks, Tom Cruise e la sua casa di produzione Cruise-Wagner hanno acquistato i diritti di remake in lingua inglese di The Eye. Altra produzione nazionale che è andata bene sia a Singapore sia all’estero è I Not Stupid di Jack Neo. A Singapore è diventato uno straordinario successo che ha dato vita a numerosi dibattiti pubblici e privati. Tale successo è all’origine di una serie televisiva in 18 puntate sul canale in lingua cinese Channel 8, di un fumetto, e persino di pillole di vitamine per bambini. All’estero I Not Stupid è rimasto per sei settimane fra i dieci film campioni d’incasso a Hong Kong (normalmente sono le produzioni di Hong Kong ad avere successo a Singapore) ed ha avuto una calorosa accoglienza al Festival Internazionale di Pusan, in Corea. Il pubblico coreano si poteva identificare facilmente con i problemi causati da un sistema scolastico oppressivo e competitivo. In Corea la Raintree ha riportato un’altra vittoria nell’ambito del quinto Pusan Promotion Plan, quando ha vinto un premio di 10.000 dollari offerto dalla Busan Film Commission per il nuovo progetto Leap of Love, che sarà diretto da Cheah Chee Kong (CheeK), basato sull’omonimo racconto per Internet della scrittrice singaporese Catherine Lim. La Raintree Pictures, braccio produttivo dell’emittente di proprietà statale MediaCorp, è stata fondata nel 1998 al fine di produrre film commercialmente redditizi per il mercato nazionale, regionale e internazionale. Laddove la maggior parte dei produttori di Singapore è costretta a creare produzioni televisive per sopravvivere mentre cerca di raggranellare abbastanza fondi per produrre un lungometraggio ogni tanto, i finanziamenti relativamente sicuri della Raintree le hanno permesso di realizzare lungometraggi con una certa regolarità, e hanno così contribuito a farla diventare la prima casa di produzione del Paese. Tuttavia è chiaro che, per avere un’industria cinematografica fiorente, Singapore deve avere qualcosa di più di una sola società statale impegnata a tempo pieno nella realizzazione di film. Per trovare nuovi spettatori la Raintree, ben conscia della limitatezza del mercato singaporese, cavalca strategicamente l’odierna ondata di creatività del cinema asiatico, coltivando coproduzioni nella regione. A questo scopo la Raintree si è associata con la Golden Network Asia Ltd di Hong Kong per realizzare la commedia nera in thai Nothing to Lose (2002), la storia di due giovani che si incontrano quando stanno per suicidarsi. Invece di morire, la coppia decide di vivere pericolosamente alla Bonnie e Clyde. Diretta da Danny Pang (al suo primo film senza il fratello Oxide), questa appariscente orgia del crimine, dove lo stile la vince sulla sostanza, vede protagonisti l’attrice televisiva thailandese Arisara Wongchalee (alias Fresh) e Pierre Png della MediaCorp. Yvonne Lim, anche lei della MediaCorp, interpreta la sorella di Png. Per il 2003, la Raintree si è associata alla Milkyway Image, del regista hongkonghese Johnnie To, e alla Warner Bros di Hollywood per realizzare Turn Left, Turn Right, diretto da Johnnie To e Wai Ka-fai. Questo film, il primo della Warner in lingua cinese, è un adattamento del popolarissimo romanzo illustrato dell’autore taiwanese Jimmy Liao, che narra di un uomo e di una donna che vivono nello stesso edificio senza mai incontrarsi. Tra gli interpreti del film, che verrà girato a Taiwan, Hong Kong e in Cina, figurano le star di Hong Kong Gigi Leung e Kaneshiro Takeshi. Per Paesi piccoli come Singapore le coproduzioni saranno con ogni probabilità un mezzo molto importante, se non l’unico, per sostenere la giovane cinematografia nazionale e per acquisire preziose esperienze nel campo dell’arte e dell’industria cinematografica. Per sottolineare il sostegno dato alle coproduzioni, la Film Commission ha lanciato nell’aprile del 2002 un Fondo di Investimento per la Coproduzione che affianca i fondi raccolti localmente, fino ad un limite di 500.000 dollari di Singapore (290.000 dollari americani). Tuttavia, è ovvio che il solo atto di investire denaro in un film nazionale non garantisce il consenso da parte del pubblico, che spesso nemmeno se ne accorge. Per il pubblico e per la critica ciò che conta è la bravura del regista e degli attori. Inoltre, il rischio di annullare la propria identità in un minestrone coproduttivo è sempre in agguato. Al di fuori dell’orbita della Raintree, nel 2002 sono stati distribuiti altri due lungometraggi degni di nota. Talking Cock The Movie, di Colin Goh, è stato l’unico film nazionale presentato allo scorso Festival Internazionale di Singapore (SIFF). Si tratta di una commedia satirica originale e audace, che si prende gioco degli abitanti di Singapore, delle loro ossessioni, della loro storia e del governo. Il film, prodotto e diretto da Colin Goh insieme alla moglie Joyceln Woo, è stato girato in digitale ed è composto da quattro storie piene di ironia, collegate tra loro da scenette comiche. Si ispira al popolarissimo sito web satirico dallo stesso nome, lanciato da Goh e dai suoi amici nel 2000. Un dettaglio significativo del film è il suo carattere multietnico: per la prima volta vengono presentati indiani e malesi nei ruoli principali. Per giunta, il dialogo multilingue, che comprende l’uso dell’anglo-singaporese, rappresenta forse la riflessione più attenta finora sul modo in cui parlano molti singaporesi nella vita reale. Le imprecazioni in lingua Hokkien comunque, sebbene i registi le abbiano scherzosamente coperte con dei bip, sono state considerate “eccessivamente volgari” e hanno determinto la classificazione del film come NC-16 (vietato ai minori di sedici anni). La versione in DVD è stata tagliata dalla censura, che ne ha anche bloccato l’uscita per sei mesi senza fornire alcuna spiegazione. Song of the Stork (Vu khuc con co, 2002) parla della guerra del Vietnam ed è la prima coproduzione tra Vietnam e Singapore. Il film è diretto da due registi esordienti: Jonathan Foo, singaporese, e Nguyen Phan Quang Binh, vietnamita. La storia, narrata dal punto di vista vietnamita, è imperniata su cinque ragazzi travolti dagli orrori della guerra e si concentra soprattutto sulla dimensione umana della guerra, piuttosto che sull’ideologia. Per la prima volta una troupe internazionale è stata autorizzata ad entrare in Vietnam per girare un film sulla guerra del Vietnam. E’ stato usato anche materiale tratto da documentari di guerra (la protagonista Do Thi Hai Yen recita anche in The Quiet American di Philip Noyce). A detta degli autori, non è prevista la distribuzione a Singapore a causa degli alti costi di noleggio, malgrado la partecipazione a festival all’estero. Nell’aprile 2003 verranno presentati al SIFF tre nuove produzioni nazionali. Esan Sivalingam, autore di sitcom televisive, presenta City Sharks, una road comedy nella quale un ragazzo scopre che i suoi genitori adottivi dovranno chiudere il loro orfanotrofio a meno che non riescano a far fronte ad un cospicuo pagamento in contanti. Il ragazzo e i suoi due amici si mettono a riscuotere i crediti di un usuraio defunto. La loro folle ricerca li porterà attraverso due Paesi. Homerun, un remake di Children of Heaven di Majid Majidi, è ambientato sullo sfondo dei drammatici eventi del 1965: l’espulsione di Singapore dalla Malesia e la dichiarazione d’indipendenza della Repubblica. Il film, girato in Malesia, è prodotto dalla Raintree e diretto dal popolare Jack Neo, che vuole far conoscere il bel racconto di Majidi ad un pubblico asiatico più vasto. 15 è la versione lunga del premiato cortometraggio di Royston Tan dallo stesso titolo. Gli attori non professionisti interpretano se stessi in questo film, che descrive le vite tormentate di tre adolescenti ai margini della società di Singapore e la loro ricerca di un significato e di un’identità. Il film è prodotto dalla Zhao Wei Films del regista Eric Khoo. Film come 15 enfatizzano l’importanza dei cortometraggi e dei film sperimentali come trampolino di lancio per nuove generazioni di autori. Il centro per le arti ”Substation” ha svolto un ruolo di primo piano nella promozione dei corti, per esempio attraverso il Singapore Shorts Festival, che comprende anche opere internazionali. Nel 2002 il vincitore è stato il singaporese Lau Chee Nien con Gong Gong (Grandfather). Altri cortometraggi di autori singaporesi hanno partecipato e riportato vittorie a vari festival nel mondo. All’interno della creativa comunità cinematografica di Singapore sono tutti d’accordo nel ritenere che il paese dovrebbe fare di più per aiutare i giovani talenti. La responsabilità ricade in gran parte sulla Singapore Film Commission (SFC, creata nel 1998). Le sue procedure per le proiezioni e per il finanziamento sono considerate spesso troppo burocratiche. Dal gennaio 2003 lo SFC è diventato parte della nuova Media Development Authority (MDA). La MDA è il risultato della fusione tra il Dipartimento per i Film e le Pubblicazioni (la censura), la Singapore Broadcasting Authority e la Singapore Film Commission. E’ probabile che la Commissione continui ad operare sotto lo MDA con il proprio statuto, il proprio nome, il proprio logo. E’ troppo presto per vedere i risultati di questa ristrutturazione, specialmente per quanto riguarda il suo impatto sull’autonomia della Commissione, il finanziamento e il suo legame, ora più stretto, con i censori. In effetti, lo scorso anno sulla censura c’è stato un accesissimo dibattito, che ha avuto larga eco nei media del Paese, approdando persino ad uno special della BBC. Nell’aprile 2002 si è costituito un Comitato per la Revisione della Censura, composto di 22 membri, per raccomandare al governo alcuni cambiamenti alle politiche censorie. I risultati della Commissione dovrebbero essere pronti per il mese di marzo 2003. Considerata severa secondo gli standard occidentali, la censura a Singapore è influenzata da tre elementi chiave: la realtà sociale multirazziale e multireligiosa del Paese, la globalizzazione e i progressi tecnologici. Gli ultimi due fattori hanno determinato dei cambiamenti che ora il governo è chiamato ad affrontare. Un ammorbidimento delle leggi sulla censura di Singapore sembra inevitabile ma la domanda è: fino a dove oserà spingersi il governo? THE SINGAPORE 2002 TOP-TEN FILMS [from/da The Straits Times] I 10 FILM DI MAGGIORE SUCCESSO A SINGAPORE NEL 2002 SGD USD 1. Spider Man (US, Action/Fantasy/Sci-fi) 5.3m 3m 2. Harry Potter and the Chamber of Secrets (US, Fantasy/Mystery/Adventure) 5.08m 3.3m 3. The Lord of the Rings: The Two Towers (US/N. Zealand/GER, Fantasy/Advent) 4m 2.3 4. I Not Stupid (Singapore, Comedy) 3.8m 2.18 5. Star Wars: Episode II – Attack of the Clones (US, Sci-fi) 3.68m 2.11 6. Die Another Day (UK/US, Action/Thriller) 2.69m 1.54 7. The Tuxedo (USA, Action/Sci-fi) - with Jackie Chan 2.36m 1.36 8. The Minority Report (US, Action/Sci-fi) 2.33m 1.34 9. Men in Black II (US, Action/Comedy/Sci-fi) 2.29m 1.32 10. The Eye (Jian gui, Singapore/Thailand, Fantasy/Horror) 1.99m 1.15
Jan Uhde & Yvonne Ng Uhde