Giudicando a posteriori, il 2004 si è dimostrato un anno di svolta per il cinema di Taiwan. Una nuova generazione di registi e produttori si è affacciata nell'industria, portando nuove prospettive al cinema nazionale. C'era in giro un senso di eccitazione perché si potevano raccontare storie diverse, dopo il successo della commedia romantica gay Formula 17 di DJ Chen. Le promesse del 2004 non sono ancora state mantenute nel 2005, considerato molto ottimisticamente un anno di transizione.
Il 2003 era stato un altro anno negativo per il cinema di Taiwan, con una serie di film d'essai che hanno fatto fiasco, facendo scendere allo 0,3% la quota di mercato del cinema taiwanese. Il film di maggior successo di quell'anno, My Whispering Plan di Arthur Chu, ha incassato solo 30.000 dollari a Taipei. Alla fine dell'anno, Chu ha guadagnato tre volte quella cifra con il premio annuale del governo, pari a 90.000 dollari, per il film con il miglior risultato al botteghino. Tsai Ming-liang era al secondo posto con Goodbye, Dragon Inn.
Nel 2005 sono usciti nelle sale 25 titoli taiwanesi. Tra i successi di botteghino di Taipei vanno citati The Wayward Cloud (Il gusto dell'anguria) di Tsai Ming-liang (310.000 dollari), The Heirloom di Leste Chen (260.000 dollari) e il documentario di Lin Yu-hsien Jump! Boys (80.000 dollari). La quota di mercato del cinema nazionale è moderatamente cresciuta, dall'1,3% all'1.6%, il livello più alto degli ultimi dieci anni. Ma l'industria sta ancora aspettando il suo filmone di successo.
La commedia sexy musicale di Tsai, The Wayward Cloud, ha diviso critica e pubblico. Presentato al Festival Internazionale di Berlino nel febbraio 2005, il film rivisita dei temi familiari dei suoi lavori precedenti, come il vincitore di Venezia Vive l'Amour (1994), The Hole (1998) e What Time is it There? (2001). Quando, durante un'ondata di calore, una grave siccità colpisce Taipei, si ricorre al succo di anguria come sostituto dell'acqua.
I critici più rigidi hanno descritto il film come un "noioso inno all'egotismo e alla misoginia". Ma la sua distaccata particolarità ha anche consolidato Tsai come il più importante autore di film d'essai di Taiwan, dopo aver a lungo faticato per finanziare i suoi studi sull'alienazione urbana. Il film è uscito a Taiwan in marzo ed è diventato il maggiore successo nazionale dell'anno, incassando più di quattro volte il botteghino del deludente Three Times di Hou Hsiao-hsien.
The Heirloom rappresenta uno dei rari tentativi del cinema taiwanese di cimentarsi con l'horror. Altri esempi recenti includono The Army (2003) di Chu Yen-ping, Bad Moon (2004) di Willing Lu e Aunt Tiger (2005) di Alice Wang, tutte produzioni a basso budget girate in digitale. The Heirloom, come Formula 17 nel 2004, è stato prodotto da una casa di produzione orientata al genere, la Three Dots Entertainment, e diretto da un regista esordiente di 24 anni, Leste Chen.
The Heirloom, anche se ha numerosi difetti, rappresenta una novità sia per il cinema taiwanese sia per l'horror asiatico. Variety lo ha sperimentalmente etichettato come "T-Horror". A un livello puramente tecnico, il film alza l'asticella pdelle aspettative per i film commerciali locali, con una score musicale ambiziosa, una scenografia d'atmosfera e una fotografia dinamica, nonostante un budget modesto, inferiore a 1 milione di dollari. Il film è stato venduto sia in Asia che in Europa.
Jump! Boys di Lin Yu-hsien parla di un gruppo di ginnasti determinati a vincere un campionato nazionale. Il film di Lin appartiene a una serie di documentari che è andata bene al botteghino, tra cui Gift of Life (2003) sulle vittime di un terremoto e Let It Be (2004) sui coltivatori di riso. Lin, che ha vinto il Premio per il Miglior Documentario al Golden Horse Awards, sta preparando il suo lungometraggio di esordio nella fiction, Ximen Ding Station Exit 6.
Il film di Lin, un giallo su delle ragazze scomparse a Ximen Ding, la mecca dei ragazzi di Taipei, fa parte di una serie di film commerciali che verranno prodotti a Taiwan nel 2006. Tra gli altri, la commedia romantica per il grande pubblico di Robin Lee, My DNA Says I Love You, l'avventura fumettistica sovrannaturale di Fruit Chan Typhoon 101 e il road movie di Chi Y. Lee Love on the Run, che inizia quando un veterinario castra accidentalmente il bulldog campione di un boss della malavita.
Il 2006 vede anche il ritorno al grande schermo del regista Su Chao-pin, con il thriller sovrannaturale Silk, che parla di un fantasma catturato e di cosa significhi essere vivi. Su, il cui film d'esordio, Better Than Sex, è stato presentato in prima internazionale al Far East Film nel 2003, sta sviluppando diversi film per il grande pubblico, tra i quali la commedia demenziale The Unspeakable Curse of the Ox Family e il thriller politico My Favorite Place.
Nel frattempo, una delle storie che hanno avuto un successo senza clamori nel recente cinema taiwanese riguarda i cortometraggi. Respire di He Weiting e Small Station di Avan Lin sono stati premiati rispettivamente a Cannes e Venezia nel 2005. Entrambi i registi stanno sviluppando dei lungometraggi, che realizzeranno probabilmente nel 2007. Altri cineasti potenzialmente interessanti che emergono dai cortometraggi vincitori di premi sono Rendy Hou (My 747) e Gavin Lin (Liberty Avenue).
I film a medio budget che hanno incrementato la quota di mercato locale in Giappone (fino al 41%) e in Corea del Sud (fino al 59%) non vengono più prodotti a Hong Kong o nella Cina continentale, dove le industrie cinematografiche collegate tra loro danno la precedenza a blockbuster da 10 milioni di dollari, e a produzioni minori il cui budget è comunque sopra il milione di dollari. Si crea così uno spazio vuoto che il cinema taiwanese ha l'opportunità di esplorare per contribuire a rinvigorire il cinema di lingua cinese.