Tirare fuori i morti: intervista con Neal Tan

Neal Tan è un regista indipendente che ha iniziato la sua professione nelle Filippine nei primi anni Novanta. Il suo film Ataul For Rent (Coffin for Rent), che parla delle difficoltà di organizzare un funerale decente e di dare una degna sepoltura, è basato su una storia vera e su personaggi realmente esistiti.

Che tipo di film preferisce vedere e quali vorrebbe fare?

Sono un grande ammiratore delle buone sceneggiature che ritraggono la vita della gente comune. Mi piacciono i film del defunto Lino Brocka, di Ishmael Bernal e anche di Marilou Diaz Abaya. I loro film trattano tematiche politiche e sociali. Questo è il genere di film che voglio fare. Ataul For Rent è una satira sociale e una commedia nera in cui la gente ride perché vi si riconosce. Più grossa è la risata, più grande è il dolore.

Dove ha preso l’idea per Ataul?

Ataul For Rent doveva essere un film horror. Era stato ideato come seguito del mio film Hex (Barang), prodotto dal Governatore Chavit Singson per la sua Northern Star Productions. Ma lo ho modificato completamente dopo essere stato al funerale del figlio di Tita Swarding, un conduttore radiofonico del distretto di Tondo, a Manila. Usarono una bara a noleggio per il morto. Venire a conoscenza delle difficoltà che si affrontano per organizzare un funerale decente e dare una degna sepoltura mi ha dato lo spunto, così ho rielaborato la vicenda in maniera differente.

Ataul è stato prodotto indipendentemente. Ha mai considerato la possibilità di proporlo a una casa di produzione mainstream?

No, perchè non credo che questo tipo di film possa far soldi. Tratta un tema molto delicato e ci sono svariati personaggi.

Quale sarà il suo prossimo lavoro?

NT: Ho appena finito di girare il film The Tillers (Tilti) con Alma Moreno, Michael de Mesa e tre attori esordienti. È la storia di una famiglia di spaccapietre di Montalban: un’altra satira basata sulla vita reale, che denuncia il lavoro minorile, le molestie e la corruzione dei minori. Il mio prossimo lavoro invece, vorrei fosse Baklas, sul traffico d’organi. È la storia di un quartiere di Vitas, a Tondo, dove la gente fa i soldi vendendosi gli organi. Ho in progetto anche Holy Saturday (Sabado De Gloria), uno sguardo alla vita degli abitanti dei bassifondi in tempo di quaresima.
Jessica Zafra