Il vento thai del cambiamento: il cinema thailandese nel 2011

Dopo due anni di turbolenza politica, nel 2011 la Thailandia si è rimessa in moto. Il vento del cambiamento ha scosso delicatamente l'industria cinematografica thailandese, sia a livello nazionale che internazionale, e gli incassi al botteghino hanno prosperato. È emerso un pubblico cinematografico nuovo, composto da trentenni metropolitani, e sono comparse commedie romantiche mirate a questo nuovo mercato. Malgrado le forti inondazioni che hanno colpito il Paese nell’ultimo trimestre dell’anno, l'industria cinematografica si è rimessa in piedi rapidamente, ed è rifiorita.
Inoltre, per la prima volta, la cultura pop thailandese, cui appartengono il cinema e gli sceneggiati televisivi, e conosciuta nel Paese come T-Wind (Vento Thai), ha avuto successo in tutta l'Asia, soprattutto nei territori di lingua cinese. Questo fenomeno includeva il cinema e le serie tv. Anche i divi thailandesi sono diventati famosi in Asia, in particolare Mario Maurer.

Lo scorso anno sono stati distribuiti ufficialmente 52 film (a parte alcune opere indipendenti i cui registi hanno affittato una sala per conto loro, facendo vedere i loro lavori per sole 2 o 3 proiezioni). I due maggiori successi sono stati i due sequel King Naresuan Part 3 e Part 4, del Principe Chatreechalerm Yukol, che raccontano la storia del Re Naresuan, che ha riconquistato i territori del Siam dall'occupazione birmana tra il 1555 e il 1600. I due film invece sono stati tutt’altro che vittoriosi, e hanno incassato rispettivamente soltanto 4,95 e 3,30 milioni di euro, rispetto ai 6,20 milioni del primo e del secondo episodio. In pratica, hanno coperto solo gli 8 milioni di finanziamento statale, provenienti dai contribuenti.  Qualche profitto potrebbe venire da King Naresuan 5, che sarà l'ultimo della serie.

Il terzo film di maggiore incasso del 2011 è stato un horror, Laddaland, che ha incassato 2,85 milioni di euro. È l’opera seconda, molto più matura, del regista Sophon Sakdaphisit (Coming Soon) e racconta di uno scandalo avvenuto in un parco dei divertimenti infestato dai fantasmi negli anni Ottanta. La trama segue un padre di mezza età che per la propria famiglia desidera solo la tranquillità e che viene invece tormentato da un fantasma. Il film, con una buona sceneggiatura e bravi interpreti, ha vinto diversi premi nazionali.

Il resto della Top Ten è costituito solo da commedie: commedia slapstick, commedia d'azione, un po’ di commedia adolescenziale e le commedie romantiche che hanno dilagato per venire incontro a un nuovo target di trentenni metropolitani. Questo pubblico ha conquistato una quota significativa del mercato e ha sostituito gli adolescenti, che dieci anni fa rappresentavano il target di riferimento. Gli adolescenti di oggi non sono molto interessati al cinema perché hanno molte altre opzioni di intrattenimento. Questo fattore riguarda anche gli altri media, come la televisione: gli ascolti televisivi per le serie tv calano anno dopo anno.

L'ascesa di questo pubblico sulla trentina riflette l'invecchiamento degli adolescenti di dieci anni fa. Questa tendenza si è manifestata la prima volta con l’inatteso successo di BTS Bangkok Traffic (Love) Story (di Adisorn Tresirikasem, 2009), una commedia romantica che narra la storia di una commessa trentenne di origini cinesi in cerca di qualcuno da sposare. Un ulteriore indizio è emerso quando lo scorso anno la GTH ha improvvisamente modificato un piano di marketing: per la  commedia adolescenziale Suckseed (di Chayanop Boonprakob), la prima settimana i risultati al botteghino sono stati abbastanza moderati, poi lo studio ha cambiato la propria strategia promozionale concentrandosi sul cameo di una rockstar trentenne che appare nel film, e lo stratagemma ha funzionato: Suckseed ha incassato 1,9 milioni di euro.

Il grande successo delle commedie romantiche A Crazy Little Thing Called Love (Puttipong Promsaka na Nakorn, di Wasin Pokpong) e Hello Stranger (di Banjong Pisanthanakul), ha cambiato la situazione. Improvvisamente le commedie romantiche con divi trentenni erano diventate garanzia di successo. Con il suo tema dedicato al primo amore, A Crazy Little Thing Called Love (presentato a Udine nel 2011) ha attirato al cinema spettatori di ogni età, mentre il soggetto coreano di Hello Stranger ha fatto accorrere i fan del pop coreano e i turisti che amano la Corea.
 
30+ e Fabulous 30 sono altri due film per trentenni; in entrambi c’è una donna sulla trentina che si è separata dal fidanzato di una vita e ha molta fretta di trovare un nuovo amore, perché pensa che sia la sua ultima chance amorosa. Entrambi i film sono firmati da affermati registi di genere: Puttipong Promsaka na Nakorn (A Crazy Little Thing Called Love) per 30+ e Somjing Srisuphab (noto per le sue storie romantiche e le sue commedie adolescenziali negli anni Novanta) per Fabulous 30. I due film sono interpretati dalle principali attrici thailandesi: Patcharapa Chaichue in Fabulous 30 e Cherman Boonyasak in 30+. Sono le dive dal cachet più elevato, e professionalmente sono rivali. 30+ e Fabulous 30 sono usciti nello stesso periodo, durante le vacanze scolastiche di ottobre, il periodo di punta per il cinema in Thailandia. La strategia ha funzionato, nonostante le alluvioni di ottobre e novembre: i due titoli hanno scalato senza fatica le classifiche del botteghino, fino a raggiungere la quinta e la sesta posizione, e hanno incassato rispettivamente 1,8 e 1,7 milioni di euro.

A Crazy Little Thing Called Love è diventato popolare in tutta l'Asia, facendo accrescere la popolarità del protagonista Mario Maurer. Il film è stato un successo nelle Filippine e anche in alcuni territori di lingua cinese. È stato anche rimontato e rifatto per una serie televisiva in alcuni paesi e ora Maurer è stato scritturato per recitare in un film filippino e in un film taiwanese. Un successo condiviso da diversi altri divi thailandesi: attori come Supanat Jittaleela e Sucharat Manaying, interpreti della storia d’amore adolescenziale lesbo Yes or No (di Sarassawadee Wongsomphet, 2010), e gli attori televisivi Pong Nawat e Bee The Star sono andati bene. A differenza di altri divi asiatici, le grandi star thailandesi sono facilmente accessibili ai loro fans, alle anteprime dei film o anche sul set. Era normale vedere i fan cinesi volare in Thailandia e incontrare i divi thailandesi. La gente del posto ha battezzato questo fenomeno T-Wind, che sta per “Thailand-Wind”, vento thailandese, a significare la diffusione lenta ma certa della cultura pop thailandese in tutta l'Asia.

La commedia romantica è andata per la maggiore nel cinema thailandese negli ultimi due anni, in particolare con le storie d'amore di trentenni. C'è una storia d'amore tra un liceale e una donna più matura in First Kiss (di Keerati Nakintanon), tre generazioni di storie d’amore in An Ordinary Love Story (di Chatwan Witsawabamrungchai), e diverse vicende amorose nella serie Sweetie (di Rirkchai Puangphet). L'anno 2012 viene definito proprio l'anno dell'amore, oltre ad essere l'anno di Mario Maurer.

Continua invece il trend negativo per l’horror e l’action pura. Nel 2011 ci sono stati solo tre film di azione: This Girl is Bad-ass  (di Petchtai Wongkamlao), Bangkok Kungfu (di Yuthlert Sippapak) e The Kick (di Prachya Pinkaew). Solo quest’ultimo è un film di azione pura. E’ una coproduzione tra Thailandia e Corea e racconta la storia di una famiglia coreana esperta di Taekwondo. La famiglia si trova a lottare contro la mafia coreana in Thailandia, con l'aiuto di Jeeja Yanin e di suo padre. Gli altri due film d’azione contengono anche elementi da commedia. Bangkok Kungfu presenta del kung fu con un cast di cinque ottimi attori: Mario Maurer e Arak Amornsupasent interpretano due amici disabili che si prendono la loro rivincita contro la mafia. This Girl is Bad-ass combina le arti marziali di Jeeja Yanin con le interpretazioni di attori comici. L’horror puro lo si è visto solo due volte, con Laddaland e con The Unborn Child di Poj Arnon; quest’ultimo è ispirato alla notizia, apparsa sulla stampa, della scoperta di 5000 feti in un tempio, nel 2010. Altri film dell’orrore presentano anche elementi comici.

Sui 52 film thailandesi usciti in sala nel 2011, solo la metà ha realizzato profitti o è andato in pareggio (per un film, si parla di pareggio con un incasso lordo minimo di 244.000 euro). In effetti, il 40 per cento dei film usciti nel 2011 ha incassato solo 120.000 euro, il che significa che ha registrato una perdita. Al di là dei valori di qualità dei film, due elementi principali ne hanno influenzato i risultati: una marea di società indipendenti orientate ai film di genere che si è riversata nel settore, e le vere inondazioni che si sono riversate sul paese.

Accanto alle cinque case di produzione principali (Sahamongkol Film, Film Phranakorn, GTH, M Pictures e Five Star Productions), sono comparse più di dieci società indipendenti, le quali però, a differenza degli indipendenti da cinema d’essai che si concentrano sulla distribuzione internazionale e sul circuito festivaliero, preferiscono cimentarsi con i film di genere su argomenti popolari. Solitamente ogni film viene distribuito in Thailandia in trenta copie, con un costo decisamente elevato. Gli incassi possono arrestarsi anche a soli 1.941 euro, addirittura meno di alcuni film d’essai indipendenti che vengono distribuiti in una sola copia e proiettati in un’unica sala una sola volta al giorno.

Va considerato anche l’effetto delle inondazioni, iniziate a fine luglio dello scorso anno, nella stagione dei monsoni, che si sono diffuse attraverso le province del Nord, del Nord-Est e della Thailandia centrale, lungo il bacino dei fiumi Mekong e Chao Phraya. Il peggio è venuto in settembre e a metà dicembre; in totale si contano 815 vittime (con 3 dispersi) e 13,6 milioni di persone colpite. Sessantacinque delle settantasette province della Thailandia sono state dichiarate zone disastrate dalle inondazioni.

Quando l'inondazione ha raggiunto Bangkok e la sua periferia, 23 multiplex sono stati chiusi. In alcune altre sale cinematografiche, risparmiate dalle inondazioni, le proiezioni sono state ridotte poiché molta gente è stata evacuata nelle zone non colpite dall’alluvione; molte persone inoltre non erano dell’umore giusto per andare al cinema. Tutte le riprese sono state cancellate perché le troupe, comprese le star, dovevano difendere le proprie case dall’acqua. È stata posticipata l’uscita in sala di una decina di film. Nei giorni della calamità la maggior parte dei film ha incassato poco, ad eccezione di Fabulous 30 e 30+. Per Top Secret the Billionaire (di Songyos Sukmakanan) si prevedeva un incasso di 2,5 milioni di euro, ma questa storia vera di un giovane miliardario che si  butta nel commercio delle alghe e contribuisce a salvare la sua famiglia dalla bancarotta ha incassato solo 927.000 euro.

Gli effetti delle inondazioni si sono fatti sentire anche nel primo trimestre del 2012: per gran parte dei titoli usciti in sala è stato un fiasco, soprattutto per i film di genere realizzati da società indipendenti. La cifra più bassa in assoluto è stata raggiunta dalla commedia romantica Love Is: -1.940 euro. Però tre film hanno fatto bingo contemporaneamente, incassando più di 3,65 milioni di euro: sono tutti dei sequel di Sweety, commedie romantiche che raccontano le vicende amorose di  nove persone, realizzati da un regista di sicuro successo, Rirkchai Puangpetch.

Sono pochi i film del 2011 da ricordare. Anche la Federazione dei  Produttori Cinematografici Thailandesi ha avuto difficoltà a individuare un film adatto a rappresentare il paese da candidare agli Oscar per il miglior film straniero. Eppure Headshot, ottavo film di Pen-Ek Ratanaruang, si è dimostrato uno dei suoi film migliori. Diversamente dalla maggior parte dei suoi lavori precedenti, è il secondo lungometraggio che Ratanaruang ha adattato da un romanzo – nella fattispecie, dal romanzo Fon Tok Fah Kuen (Rain Up into the Sky) del premiato scrittore Win Leuwarin. Con Headshot, Pen-Ek ritorna al suo stile di un tempo, con un noir incentrato sull’esplorazione della vita di un poliziotto trasformatosi in sicario che si sveglia dal coma e vede il mondo alla rovescia.

Nonzee Nimibutr, altro esponente della New Wave thailandese come Pen-Ek, torna sugli schermi dopo quattro anni di assenza e dopo alcuni serial televisivi. Il suo settimo film, Distortion (Kon Loke Jit), è uno psico-thriller frutto del Thailand Script Project del 2010. Il film esplora la vita interiore di quattro personaggi - uno psicologo, uno scienziato, un uomo d'affari dell’alta borghesia e uno studente - tutti coinvolti per pura coincidenza in un caso di omicidi seriali. Anche Chookiat Sakveerakul (Love of Siam, 2007) torna sugli schermi dopo una pausa durata cinque anni. Home è la sua riflessione su trent’anni della gente della sua città di origine nel nord del paese.  

La controversa regista Thanwarin Sukkhapisit si è conformata alle regole della censura con It Gets Better, a tematica transgender. Il suo film precedente, Insects in the Backyard, era stato bandito dal Ministero della Cultura, lo scorso anno, per il forte contenuto omosessuale. In It Gets Better sono presenti tre sottotrame, apparentemente non correlate: un transessuale di mezza età che torna a casa, l’incontro amoroso di un giovanotto con un travestito che fa la showgirl e l'amore non corrisposto di un monaco novizio per un altro monaco. Alla fine tutto converge in un incastro perfetto, come in un puzzle.

Nel 2012 dovrebbero uscire anche diversi film in 3D: la Five Star Production ha annunciato tre horror 3D in fila, a cominciare da Dark Flight, poi Tee 3 (03:00 am), e un terzo film ancora senza titolo. Dark Flight indaga sugli strani incontri dell'equipaggio e dei passeggeri su un volo. La sceneggiatura è stata scritta da Kongkiat Khomsiri e il film è diretto da Issara Nadee, per la prima volta da solo dietro la macchina da presa dopo aver co-diretto Art of the Devil 1 e 2. La più importante attrice veterana thailandese, Masha Wattanapanich, ritorna nei panni della protagonista, una hostess  ossessionata dal suo passato. Tra gli altri film in 3D già annunciati figurano Tom Yum Kung di Prachya Pinkaew, che riunisce Tony Jaa e Jeeja Yanin, ed Echo Planet, il primo film di animazione in 3D stereoscopico prodotto dalla società Kantana.

Anchalee Chaiworaporn