Amore e altri misfatti: il cinema filippino nel 2012

 Non ci sono state grosse sorprese all’interno dell’industria cinematografica delle Filippine nel 2012. Ha prevalso la saggezza tradizionale, hanno dominato le vecchie formule e le proposte nuove e insolite sono state applaudite ai festival all’estero ma ignorate dal pubblico locale.

Il botteghino è stato dominato dai film hollywoodiani a grosso budget di supereroi e dai sequel: The Avengers, le ultime iterazioni di Twilight, Spider-Man, Batman, Bourne, James Bond e i Titani (greci). Solo venticinque tra i primi cento titoli della classifica (a parte i film del Metro Manila Film Festival) erano produzioni filippine, e tra queste ben quindici erano state prodotte dalla Star Cinema.

The Mistress, interpretato dal celeberrimo “love team” composto da John Lloyd Cruz e Bea Alonzo, è stato il film filippino che ha incassato di più nel corso dell’anno. Nonostante sia stato commercializzato come un’audace e provocatoria esplorazione dell’adulterio, il film si rivela timoroso e pudibondo: riesuma luoghi comuni dei vecchi melodrammi, e l’amante del titolo è raffigurata come una sorta di martire (lo ha fatto per pagare un intervento chirurgico alla madre!), degna della canonizzazione in Vaticano. Se al pubblico questo è spiaciuto, di certo non lo ha dato a vedere: il film ha incassato 6,32 milioni di dollari USA.

Al secondo posto, a breve distacco, si è piazzato This Guy’s in Love with You, Mare!, una coproduzione tra la Star Cinema e la Viva Films, interpretato da Vice Ganda, superstar gay en travesti. Ganda, nato José Marie Viceral, è un ex comico cabarettista diventato beniamino del pubblico mainstream per il modo in cui spara a raffica battute, ingiurie e sarcasmo, per non parlare dello scandaloso guardaroba. Ha il merito di essere stato il protagonista della produzione di maggiore successo nella storia filippina fino a oggi: The Unkabogable Praybeyt Benjamin (2011), che ha incassato 7,65 milioni di dollari.

In This Guy’s in Love with You, Mare!, Vice Ganda interpreta un gay che, dopo essere stato piantato dal compagno, decide di far innamorare di sé la fidanzata del suo ex. La pellicola ha incassato 6,08 milioni di dollari, meno del film campione d’incassi di Ganda. Il suo progetto successivo Sisterakas, però, ha sbancato il botteghino al Metro Manila Film Festival di fine anno, con un incasso ufficioso di 8,34 milioni di dollari (gli incassi del festival non sono attendibili, per cui non sono conteggiati nelle classifiche). Parte del merito per il successo di Sisterakas va riconosciuto ai coprotagonisti Ai-Ai de las Alas e Kris Aquino, di per sé due nomi di grande richiamo, e al regista Wenn Deramas, che ha diretto molti dei film filippini di maggiore successo.

Un altro film interpretato da John Lloyd Cruz insieme a Angel Locsin, la commedia sexy-romantica Unofficially Yours, si è piazzato tra i dieci film di maggiore successo, con un incasso pari a 3,7 milioni di dollari. L’industria cinematografica filippina mainstream continua a imitare il modello americano degli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, sfornando film costruiti su misura per qualche divo, che percorrono sentieri già tracciati senza mai andar contro alle aspettative degli spettatori. Negli ultimi dieci anni, il cinema commerciale statunitense è passato dai film incentrati su singoli divi a prodotti della cultura pop rivolti ai “giovani adulti”, come Twilight, Hunger Games e i supereroi. Resta da vedere se l’industria cinematografica filippina farà altrettanto. Considerando che il pubblico cinematografico locale è essenzialmente lo stesso delle soap opera televisive (la differenza principale è la disponibilità dello spettatore a pagare per vedere gli stessi attori sul grande schermo), e che il maggiore produttore cinematografico è anche il network televisivo più importante, qualsiasi cambiamento si preannuncia molto lento.

Tra gli altri campioni del botteghino dello scorso anno figurano Kimmy Dora and the Temple of Kiyeme, sequel della commedia di successo interpretata da Eugene Domingo e diretta da Joyce Bernal, e A Secret Affair, che vedeva nuovamente insieme Anne Curtis e Derek Ramsay, i divi del popolarissimo melodramma sull’adulterio No Other Woman (2011).

Le novità commerciali più interessanti del 2012 sono state una commedia d’azione horror e una commedia romantica musicale. Tiktik: The Aswang Chronicles di Erik Matti è un impressionante aggiornamento del cinema sugli aswang (una creatura vampiresca), che costituisce un caposaldo dell’horror soprannaturale filippino. Il film presenta costosi effetti speciali: almeno cinque gruppi sono accreditati come produttori, e sembra che per la postproduzione ci siano voluti due anni. Non è particolarmente terrificante, ma è veloce e divertente, e ciò che è più insolito, l’eroe può anche permettersi di essere sgradevole. Tiktik ha incassato oltre 2,03 milioni di dollari, rimanendo abbastanza a lungo sugli schermi.

I Do Bidoo Bidoo di Chris Martinez è un’affascinante commedia romantica, scandita dalla musica del gruppo rock filippino Apo Hiking Society. Due giovanissimi fidanzati decidono di sposarsi, ma all’avvicinarsi del matrimonio vengono a galla problemi irrisolti, legati soprattutto all’enorme divario del loro rispettivo status socio-economico.

Di rado la lotta di classe è mescolata alla musica e alle coreografie spiritose, e Martinez sa tirar fuori dai suoi attori delle ottime performance. È il classico tipo di film che si definisce “molto filippino”: si canta, si balla, si ride e si piange, con scontri accesi tra i ricchi e i non-ricchi. Così, i risultati deludenti al botteghino (310.020 dollari) sembrano suggerire che la promozione del film non sia stata all’altezza.

Al Metro Manila Film Festival (MMFF) – le due settimane tra dicembre e gennaio in cui nelle sale del Paese ci sono solo otto film filippini (anche se i cinema IMAX continuavano a proiettare Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato, in assenza di un film filippino in quel formato) – ci sono state due sorprese. La prima è stata l’aggiunta all’ultimo minuto di Thy Womb di Brillante Mendoza, con la grande Nora Aunor. Thy Womb, premiato a numerosi festival internazionali, è stato incluso nella selezione non per il successo riscontrato all’estero, ma perché uno dei film preselezionati non era stato ultimato in tempo per il MMFF.

Visto che i film del MMFF vengono scelti in base all’attrattiva commerciale, non è stata una sorpresa per nessuno che finisse all’ultimo posto.

La seconda sorpresa è stata la polemica sorta intorno a One More Try della Star Cinema, un melodramma caratterizzato da una strettissima somiglianza con il film cinese In Love We Trust. Data la trama insolita del film cinese, questo non si può spiegare come una coincidenza. La Star Cinema non ha dato risposte in merito. La giuria del MMFF ha premiato One More Try per il miglior film e per la migliore sceneggiatura, e il film si è qualificato al secondo posto al botteghino, dopo il già citato Sisterakas, con un incasso di 4,15 milioni di dollari.

Al di là del cinema commerciale mainstream, il festival Cinemalaya ha continuato a costituire la vetrina principale per i nuovi film indipendenti. Anche Cinema One dell’emittente televisiva ABS-CBN network, il Cinemanila festival e il nuovo concorso Cine Filipino sostengono i cineasti indipendenti. Tre film apparsi al Cinemalaya hanno concluso accordi di distribuzione con le società di produzione e sono usciti, per poco, nelle sale filippine: Bwakaw, Little Secrets (Mga Mumunting Lihim) e Santa Niña. La produzione franco-filippina Captive, diretta da Brillante Mendoza e interpretata da Isabelle Huppert nei panni di una missionaria rapita e tenuta in ostaggio da un gruppo terrorista nella giungla di Mindanao, è stata distribuita nelle Filippine dalla Star Cinema.

Nel 2012 il cinema filippino è rimasto attonito per la morte di tre dei suoi migliori registi: Mario O’Hara, Marilou Diaz-Abaya e Celso Ad. Castillo.

Jessica Zafra