Battere i record: il cinema vietnamita nel 2014

Dopo un pessimo 2013 – in cui i grandi blockbuster sono stati messi al bando, come China Town (Bụi Đời Chợ Lớn) per la regia di Charlie Nguyen, o hanno fatto fiasco al botteghino, come Once Upon a Time in Vietnam (Lửa Phật) di Dustin Nguyen – il 2014 si è rivelato un anno migliore per i film vietnamiti, sia al botteghino che ai festival internazionali.

Nel 2014 sono uscite in sala ventiquattro pellicole nazionali. La prima dell’anno, Revengeful Heart (Quả Tim Máu) di Victor Vu ha a sorpresa superato ogni record di botteghino, incassando 92 miliardi di VND (4,3 milioni di dollari USA). Il record precedente era stato stabilito solo un mese prima da Younger Brother Teo (Tèo Em), diretto da Charlie Nguyen, che aveva incassato 4,1 milioni di dollari. Entrambi i film erano interpretati da Thái Hòa, un comico che si è fatto un nome con la prima commedia di Charlie Nguyen, Fool for Love (Để Mai Tính), nella quale aveva il ruolo di un gay.

Nel 2014, sono state le commedie a dominare il botteghino vietnamita. Younger Brother Teo è una commedia on the road sul viaggio bizzarro e divertente di due fratelli separati che ricorda il film cinese Lost in Thailand. Revengeful Heart è un horror con un tocco di commedia su una ragazza sottoposta a un trapianto di cuore che inizia a vedere uno spirito il quale la guida alla casa della ragazza che le ha donato il cuore.

Questi record però non sono durati a lungo: un’altra commedia di successo, sempre diretta da Charlie Nguyen e con Thai Hoa nel ruolo del protagonista, li ha battuti facilmente a dicembre 2014. L’attesissimo sequel di Fool for Love ha raggiunto gli incassi più alti di tutti i tempi al botteghini per il primo giorno in sala, intascando 270.000 dollari USA. Per Fool for Love 2 (Để Mai Tính 2), Thái Hòa ha rimesso in pista il suo Phạm Hương Hội, l’uomo d’affari gay di successo che stavolta si innamora di un artista povero ed etero. Questa prima coproduzione tra la coreana CJ E&M e una società di produzione vietnamita ha incassato oltre 4,7 milioni di dollari, diventando il campione d’incassi assoluto di tutta la storia del cinema vietnamita ad oggi.

Lungo tutto il corso dell’anno sono apparsi diversi film di grande successo, come Hollow (Đoạt Hồn), diretto da Hàm Trần (Journey from the Fall, How to Fight in Six Inches Heels), un horror su una bambina che ritorna nella sua famiglia dopo essere stata ritrovata morta in un fiume; Scandal 2 (Hào Quang Trở Lại), per la regia di Victor Vũ, un thriller che è il sequel della serie di Vũ sul mondo dello spettacolo; Rise (Hương Ga), del regista Cường Ngô (Pearls of the Far East), un elegante film sulla malavita ispirato alla storia vera di Dung Hà, una delle figure mafiose femminili più note in Vietnam; e Dandelion (Chàng trai năm ấy), diretto da Quang Huy (The Talent), un dramma di formazione tratto dalla vicenda reale di una giovane cantante che ha sconfitto il cancro.

Vi sono diverse ragioni per questa crescita del botteghino. Intanto la miglior qualità di questi film, e poi l’aumento del numero di schermi in cui tali film possono essere visti. La CGV, dopo aver acquistato la principale catena di sale in Vietnam, sta aumentando il numero dei propri multisala, e ora offre 139 schermi in tutto il Vietnam, con programmi di espansione ulteriore. Ad aprile 2015 verrà aperto il primo cinema IMAX che si aggiungerà alle sale 4DX e agli schermi di ultima generazione aperti nel 2014. Ma non è solo la CGV ad aprire nuovi cinema in Vietnam: lo fanno anche Lotte Cinemas, Galaxy Cinemas, BHD Cinemas e molte piccole sale private.

La gran parte dei film degli ultimi dieci anni è stata prodotta da un manipolo di grosse società di produzione vietnamite: Galaxy studio, BHD Studio, Chanh Phuong Films, e HK Film. Ma il 2015 segna l’entrata del colosso coreano CJ E&M, che ha in programma la produzione di un maggior numero di pellicole locali. Il loro primo film, Fool For Love 2, è stato un grande successo, mentre il loro secondo film, una versione femminile di The Hangover, Triple Troubles (Bộ Ba Rắc Rối) uscirà in sala in aprile. Alla CJ E&M stanno pensando di produrre più pellicole con soggetti di sapore locale e remake di film coreani di successo; ma stanno anche scommettendo su registi esordienti per trovare volti nuovi per il cinema vietnamita e ben due progetti programmati per il 2015 saranno diretti da registi al loro debutto.

CJ E&M non è l’unica nuova arrivata del 2015. Ci sono anche Wepro Entertainment (The Talent, Dandelion), (Blind Warrior [Hiệp sĩ mù], Speed and Corner [Tốc Độ và Đường Cong]), Metal Film (No Speak [Không Nói Được]), Vblock (Flapping in the Middle of Nowhere [Đập cánh giữa không trung]), e Skyline (Hush [Chung cư ma]), tutte società di produzione nuove che hanno anche introdotto volti nuovi e che per la maggior parte sono dirette da cineasti esordienti come Quang Huy (The Talent, Dandelion), Phan Minh (Speed and Corner) e Nguyễn Hoàng Điệp (Flapping in the Middle of Nowhere). Oltre a quelli citati, nel 2014 sono entrati sul mercato parecchi nuovi registi emergenti come Van Tran (Hus), Đỗ Thành An (Missing Corpse [Mất Xác]), Trần Việt Anh (No Speak), e Bùi Kim Quy (Inseminator [Người Truyền Giống]).

Alla fine del 2014, in Vietnam si è assistito a un fenomeno cinematografico speciale, quando un lungometraggio documentario indipendente, The Last Journey of Madame Phung (Chuyến đi cuối cùng của chị Phụng), diretto da Nguyễn Thị Thắm, è stato distribuito in maniera indipendente da una piccola società di distribuzione, la Blue Productions, che ha organizzato piccole proiezioni in associazioni culturali e università, facendo prevendita dei biglietti prima di ogni proiezione. La storia di un gruppo di transgender che viaggiano in tutto il Vietnam per vendere biglietti della lotteria, ha commosso molte persone durante le prime proiezioni, soprattutto tra gli addetti ai lavori, che hanno successivamente contribuito a promuovere il film presso il pubblico. Dopo parecchie proiezioni affollatissime, la Blue Productions ha aumentato il numero di proiezioni e persino la CGV ha iniziato a proiettare il film nell’ambito del suo nuovo programma speciale, CGV Art House. È stato il primo documentario a essere presentato nelle sale commerciali vietnamite dopo diversi anni.

Dopo il successo di The Last Journey of Madame Phung, la Vblock Media ha deciso di distribuire il suo primo lungometraggio in modo indipendente. Di solito nessun grande distributore ha voglia di distribuire film d’essai indipendenti come Flapping in the Middle of Nowhere, che ha vinto il premio della Settimana della Critica a Venezia, perché non hanno mercato: è il caso del film indipendente 2030 (Nước) di Nguyễn Võ Nghiêm Minh, la cui uscita in sala è stata posticipata diverse volte nel 2014 perché nessun cinema voleva proiettarlo anche se nel circuito festivaliero aveva riscosso molti consensi. Ma con il successo di Madame Phung e il sostegno di CGV Art House, Flapping in the Middle of Nowhere, storia di una ragazza con un fidanzato irresponsabile che cerca di abortire, ha venduto più o meno 20.000 biglietti in due settimane e ha avuto una tenitura di circa un mese. Questi due casi danno ai registi indipendenti vietnamiti la speranza che i loro film vengano distribuiti in patria.

Le pellicole indipendenti hanno ancora problemi con la censura. In Vietnam, Inseminator di Bùi Kim Quy è stato proibito e il Vietnamese Cinema Department ha persino contattato il Busan International Film Festival affinché ne cancellasse la proiezione. Non è riuscito a superare l’esame della censura nemmeno The Lost Tour, un road movie horror di Lê Văn Kiệt su due giovani che viaggiano per il Vietnam e scoprono un villaggio zombie. Tuttavia il 2014 è stato comunque un anno importante per le pellicole indipendenti.

La scena del cinema d’essai vietnamita nel 2014 si è aperta al Festival di Berlino con 2030, che è stato presentato nella sezione Panorama. A settembre, Flapping in the Middle of Nowhere dell’esordiente Nguyễn Hoàng Điệp ha vinto il premio FEDEORA (Federation of Film Critics of Europe and the Mediterranean) alla Mostra di Venezia. A Busan c’erano quattro film vietnamiti in concorso, tra i quali Inseminator, opera prima di Bùi Kim Quy e Gentle (Dịu Dàng) di Lê Văn Kiệt. Infine, Big Father, Small Father and Other Stories (Cha và con và...) di Phan Dang Di è stato selezionato come film in concorso per il festival di Berlino, ed è la prima volta che accade per un film vietnamita diretto da un regista vietnamita.

Nel corso dell’anno, inoltre, ci sono stati diversi workshop per sostenere i giovani cineasti nella realizzazione dei loro film di esordio, come Pitchfest di YxineFF, Autumn Meeting con Trần Anh Hùng, e il Talent Campus dell’Hanoi International Film Festival.

Diversi registi vietnamiti ormai navigati hanno fatto fiasco al botteghino ricevendo anche cattive recensioni. Blind Warrior (Hiệp sĩ mù), girato da Lưu Huỳnh (A White Silk Dress, Legend Is Alive), Gently Walk to Happiness (Bước khẽ đến hạnh phúc), per la regia di Lưu Trọng Ninh (Wharf of Widows, The Prince and the Pagoda Boy), e Paradise in Heart (Lạc Giới), diretto da Phi Tiến Sơn (Down South Up North), sono andati tutti male.
Ma sembra che ci sia una nuova ondata di giovani registi pronta a raccogliere il testimone nel 2015.
Phan Xi Nê