Come omaggio speciale ai classici del cinema filippino, e grazie alla collaborazione di ABS-CBN Film Archives (Leo Katigbak), presentiamo tre film girati da cineasti leggendari che lavoravano insieme quaranta anni fa e ai quali si devono alcune delle opere più significative della New Wave filippina: Mike de Leon, con Moments in a Stolen Dream (a.k.a. When You Dream and Wake Up, 1976), una delicata storia d’amore con risvolti psicologici ambientata all’Università di Baguio (la città in cui girerà il suo prossimo film, dopo diciassette anni di volontario silenzio); Mario O’Hara, con Three Years Without God (1976), un potente dramma bellico che racconta l’amore impossibile tra una maestra filippina e un ufficiale giapponese di sangue misto; e infine il più famoso di tutti, Lino Brocka, con Cain and Abel (1982), una convincente variazione sul tema biblico dei due fratelli nemici, ambientata in una florida hacienda. Si tratta probabilmente di un film sottovalutato di Brocka, poiché non è mai stato visto all’estero, come molti altri buoni film filippini dello stesso periodo. In realtà i tre registi e alcuni degli attori sono collegati tra loro, in un periodo in cui tutti cercavano (con successo) di rinnovare il cinema filippino dopo l’Età dell’Oro degli anni Cinquanta e Sessanta. Mike de Leon (l’unico ancora in vita dei tre) era un caro amico di Lino Brocka. È stato produttore e direttore della fotografia di Manila in the Claws of Light (1975) di Brocka, il celebre dramma sociale recentemente restaurato e presentato al FEFF. A Mario O’Hara si deve invece la sceneggiatura del curioso e surreale dramma rurale You Were Judged and Found Wanting (Tinimbang ka ngunit kulang, 1974), nel quale interpreta uno dei personaggi principali, Berto il Lebbroso. O’Hara ha anche scritto lo sceneggiato televisivo diventato poi uno dei più famosi film di Brocka, Insiang (1976), che ha adattato anche per il palcoscenico. O’Hara è stato anche il protagonista di alcuni film di Brocka, come Goldplated (Tubog Sa Ginto, 1974) e altri. Gli stessi protagonisti si ritrovano nella maggior parte dei film di questi registi, soprattutto la famosa coppia composta da Nora Aunor e Christopher de Leon (all’epoca sposati anche nella vita reale), che hanno recitato in diversi film di Lino Brocka e Mario O’Hara, o come la celebre attrice Hilda Koronel o la veterana Mona Lisa (Insiang, Cain and Abel). Gli anni Settanta e Ottanta sono stati indubbiamente gli anni più creativi per il cinema filippino e per questi registi, che hanno cercato di resistere a modo loro alla dittatura di Marcos, ma senza mai dimenticare che la loro priorità assoluta era il cinema in sé, e non solo il messaggio sociale o politico. Lino Brocka (che in seguito venne insignito dell’Ordine degli Artisti Nazionali per il Cinema1) ha fondato CineManila, la propria società di produzione. CineManila è il nome che in seguito è stato scelto per il festival internazionale del cinema fondato da Tikoy Aguiluz, un regista che si è unito al movimento in un momento successivo, con Boatman. Tuttavia, come purtroppo ci ha insegnato la storia di diversi paesi, il declino del cinema filippino è coinciso stranamente con l’era post-Marcos e con la nascita della democrazia di Cory Aquino, di cui Lino Brocka si disse fortemente deluso nel giro di pochi anni. Anche Mario O’Hara è stato vittima del declino dell’industria cinematografica, e ha fatto non poca fatica per portare a termine i suoi film personali in condizioni economiche precarie, mentre Mike de Leon dopo il 2000 ha scelto il silenzio e l’autoisolamento. Così i tre film presentati quest’anno dal FEFF per l’evento speciale sulle Filippine possono ricordarci quanto sia stato potente e creativo il cinema filippino nel contesto di una società molto conservatrice. Sarà in grado la Storia di ripetersi ancora?
1. (NdT) L’Ordine degli Artisti Nazionali (in tagalog: Orden ng Gawad Pambansang Alagad ng Sining) è un ordine cavalleresco filippino ed è il più alto riconoscimento nazionale conferito ai cittadini filippini che abbiano dato un contributo significativo allo sviluppo dell’arte nelle Filippine e in particolare nella musica, nella danza, nel teatro, nelle arti visive, nella letteratura, nel cinema, nell’architettura.
Max Tessier