Brigitte Lin ha due facce, una femminile e l’altra maschile, due aspetti che si sono evoluti in maniera sottile nella fase finale della sua carriera: la sua bellezza e stata oscurata, trasformandola in uno spacciatore che bazzica in citta; il suo spirito maschile e stato alterato, rendendola uno schizofrenico che vaga per il Jianghu, lo sfondo dei film wuxia cinesi. Questi due personaggi femminili cosi speciali sono stati un vero e proprio canto del cigno per questa stella cinematografica adorata da un’intera generazione .
A Taiwan negli anni Settanta spopolavano i film romantici e Brigitte Lin (Lin Ching-hsia) ne era indubbiamente la regina incontrastata. Con il tramonto delle pellicole amorose di Chiung Yao, il suo palcoscenico si sposto a Hong Kong. La sua immagine piu classica era quella dei film di Tsui Hark, dove recitava in abiti maschili. In Peking Opera Blues (1986) interpreta il rivoluzionario Cao Yun, poi la vediamo nel ruolo di Dongfang Bubai (Asia Invincibile) in Swordsman II. Al tempo Brigitte Lin aveva la reputazione di “donna piu bella di Hong Kong e Taiwan”: nei film romantici commuoveva il pubblico grazie alla sua dolcezza, ma neanche sfigurava vestita da uomo. Ecco come divento la prima diva del grande schermo per 20 anni consecutivi .
La sua bellezza e il suo temperamento sono stati ulteriormente rafforzati dai film di genere. Ha partecipato a decine di pellicole d’amore che catturano il suo splendore e la sua raffinatezza: non solo era una star di prim’ordine nell’industria filmica negli anni Settanta, ma anche un’icona culturale di un’intera epoca. Piu tardi, ha recitato in oltre dieci wuxia dopo Swordsman II, film che mostrano la sua dicotomia yin/ yang, femmina/maschio ma anche male/ bene, dandole notorieta in tutta l’Asia e segnando anche l’ultimo periodo di gloria dei film di Hong Kong. Che si tratti di una delicata donna orientale o del guerriero Dongfang Bubai, i tratti di genere di Brigitte Lin sono sempre stati un elemento importante della sua carriera. E nella fase finale del suo percorso, grazie all’incontro con Wong Kar-wai, la sua immagine di genere e diventata ancora più intrigante .
Brigitte Lin ha annunciato il suo matrimonio nel 1994, quando in un appena un anno ha preso parte prima a Hong Kong Express e poi ad Ashes of Time. Per molti anni, la critica si e concentrata sull’analisi tematica e stilistica di Wong Kar-wai, senza soffermarsi troppo sulle questioni di genere nei suoi film. Tuttavia, prendendo ad esempio Brigitte Lin, non solo lei ha dimostrato le mutevoli caratteristiche di genere nelle due pellicole, ma anche come i due ruoli della donna spacciatrice e di Murong Yin abbiano ampiamente dialogato con il cinema hongkonghese. Wong Kar-wai ha cosi composto un’identità culturale tipica della propria città.
Da Jia Baoyu a Dongfang Bubai
Prima di parlare di Brigitte Lin nei film di Wong Kar-wai, e necessario esaminare alcuni dei suoi precedenti ruoli di genere dalle caratteristiche innovative. Poco dopo essere entrata nella cerchia cinematografica, nel film di guerra Eight Hundred Heroes aveva gia interpretato la coraggiosa ragazza soldato che portava la bandiera nazionale a rischio della vita. La prima persona che pero vide il potenziale da travesti di Brigitte Lin in realta non fu Tsui Hark, ma Li Han-hsiang, che nel 1977, le fece interpretare Jia Baoyu in The Dream of the Red Chamber, nel quale si fece notare per il suo splendido abbigliamento e per il suo portamento squisito .
Negli anni Ottanta, decise di trasferirsi a Hong Kong per dare slancio alla sua carriera, e comincio con l’interpretare la mitologica Regina di Ghiaccio nel wuxia Zu: Warriors from the Magic Mountain (1983), una moglie vendicativa nel thriller Lady in Black (1987), sempre alla ricerca di nuovi percorsi. In Peking Opera Blues del 1986, quando Tsui Hark le fece recitare la rivoluzionaria con i capelli corti e un completo da uomo, l’effetto fu sorprendente e il suo bell’aspetto mascolino venne ancora una volta elogiato, spianando la strada al futuro successo di Swordsman II.
La figura di Dongfang Bubai era del tutto marginale nel romanzo, ma Tsui Hark fu abile nell’utilizzare questo personaggio della Setta Sole-Luna che si era castrato per raggiungere l’invincibilità nelle arti marziali, inserendolo nella sceneggiatura e inventando una scena in cui flirta con Linghu Chong. Qui la strategia di maggior successo e indubbiamente stata scegliere Brigitte Lin per il ruolo di Dongfang Bubai. Tutto d’un tratto, il complesso omofobico e la descrizione disgustata dell’opera originale si tramutano nell’ambigua bellezza yin/ yang di Brigitte Lin. Bisogna ricordare che nella versione di Swordsman del 1984 trasmessa dalla TVB, Dongfang Bubai e interpretato da Jiang Yi; alla fine del film, prima di essere sconfitto cadendo dall’orlo della scogliera, lo spadaccino non risponde alla domanda insistente di Linghu Chong: “Eri proprio tu o era Shishi quella sera?”, lasciandolo eternamente nel dubbio di aver fatto sesso con un uomo. Questa bellissima immagine e dovuta alla fotografia di Tsui Hark, che a quel tempo aveva raggiunto livelli di insuperabile maestria .
Tsui Hark potrebbe non possedere un’evoluta consapevolezza di genere, usando Dongfang Bubai solamente come un puro elemento di coinvolgimento. Tuttavia e indubbio che Swordsman II amplia l’aspetto immaginifico dell’erotismo di genere. Nella seconda parte degli anni Novanta, Hong Kong vede emergere un filone cinematografico a tema omosessuale, tra cui Boys (1996), A Queer Story e Happy Together (1997), Hold You Tight (1998) ecc. Il pubblico gradualmente accetta questa tematica precedentemente considerata tabù. L’immagine di Dongfang Bubai che ci consegna Brigitte Lin e una pietra miliare: e nata si dall’audace creatività di Tsui Hark come cineasta, ma d’altra parte riflette la più ampia consapevolezza di genere che caratterizzava quell’epoca.
La spacciatrice: sovversione dei gangster movie made in Hong Kong
Negli anni Novanta, i film di Wong Karwai hanno presentato variazioni piu o meno marcate sui generi cinematografici in voga al tempo, tra cui la criminalità in Hong Kong Express, l’omicidio in Angeli perduti (1995), le arti marziali in Ashes of Time (1994). Essendo un film interessato al dialogo con i gangster movie di Hong Kong, in Hong Kong Express l’immagine di genere di Brigitte Lin e molto importante: infatti, esso dimostra come Wong Kar-wai sovverte l’ordine di genere nel mondo della criminalità organizzata Nei film di gangster mainstream, le donne sono spesso un elemento di intralcio, attendono il loro salvatore durante i combattimenti fra uomini, oppure rimangono ferite, o uccise. Nel film The Killer (1989) la cantante Jennie perde la vista in uno scontro a fuoco, oppure un’altra cantante, Sally, in Bullet in the Head (1990) viene rapita e costretta a prostituirsi .
Insomma, la sala da ballo dei locali, uno spazio dominato dagli uomini nei gangster movie, e l’inferno delle donne e pochissimi film fanno eccezione, come A Better Tomorrow III (1989), dove la mafiosa Anita Mui conduce Chow Yun-fat e Tony Leung Ka-fai in giro nel caos di Saigon, impersonando una donna forte, combattiva, veramente umana e dal fine intuito. Poi c’e Brigitte Lin nella parte della pusher di Hong Kong Express .
I commercianti di droga femminili sono molto rari nelle pellicole hongkonghesi .
In Hong Kong Express, la protagonista e stata incastrata e ha pochissimo tempo per rintracciare il gruppo di indiani che la riforniscono. Gira da sola, senza partner e non ubbidisce a nessuno. Nel mondo dello spaccio, controllato dalla criminalità organizzata, i vicoli malsani della città e gli angoli bui delle Chungking Mansions dovrebbero essere spazi riservati agli uomini, invece la protagonista si muove liberamente nel labirinto metropolitano, trovando da sola le soluzioni ai problemi, tanto che alla fine eliminerà l’uomo che l’aveva incastrata .
Dopo Hong Kong Express, l’agente del killer interpretata da Michelle Reis in Angeli perduti prosegue con questa rappresentazione di genere. In entrambi i casi, Wong Kar-wai enfatizza senza volerlo la familiarità delle due donne con lo spazio criminale: la spacciatrice conosce a menadito le Chungking Mansions e l’agente ispeziona la scena prima che sia commesso il crimine, disegnando una mappa che poi consegnerà al killer. Non sono vittime di questo spazio criminale, anzi, lo utilizzano alla perfezione .
In Hong Kong Express, pellicola di genere poliziesco, gli spacciatori sono gli unici a sparare. Se la pistola in un film tradizionale era spesso considerata un simbolo fallico e del potere maschile, una femmina che spara (e non viene punita per questo) equivale a una conquista del potere .
Questo ruolo e stato considerato affine all’immagine della donna spavalda interpretata da Gena Rowlands in Una notte d’estate – Gloria (1980). Questa figura cosi indipendente si contrappone ai due agenti di polizia che il tormento amoroso ha reso estremamente fragili, cioè 223 e 663 interpretati da Kaneshiro Takeshi e Tony Leung Chiu-wai .
In un’epoca di gangster movie dove le donne erano relegate a ruoli marginali ed erano gli oggetti sessuali del maschio, Wong Kar-wai cancella deliberatamente la bellezza di Brigitte Lin: l’impermeabile ne copre il fisico, gli occhiali da sole e la parrucca esagerata ne nascondono l’avvenenza .
Per molti anni, Brigitte Lin era stata simboleggiata dal suo abbigliamento alla moda o dai costumi tradizionali, sia da donna che da uomo, ma questa volta il suo fulgore scompare. Una spacciatrice abbigliata cosi, anche se a un certo punto incontra il bell’agente Kaneshiro Takeshi, finisce per instaurare con lui un rapporto anomalo .
Kaneshiro Takeshi la abborda al bar, lei dice che e stanca e ha bisogno di un posto dove riposare, a quel punto i due prendono una stanza in hotel. Eppure i due passeri solitari condividono la stanza senza combinare nulla: lei dorme come un sasso, lui guarda la tv sbocconcellando qualcosa .
L’agente non sa mai di avere accanto una spacciatrice, non e il suo inseguitore, ne il suo aiutante, ne il suo amante: si incontra con lei e trascorre una nottata in bianco .
Questa narrativa anarchica e alternativa e palesemente un remare controcorrente nel mondo dei gangster movie .
Che si guardi alla configurazione spaziale, all’immagine di genere, al rapporto agente- criminale o allo sviluppo della trama, Hong Kong Express e un punto interrogativo, uno scherzo rivolto al genere poliziesco, e l’immagine non convenzionale di Brigitte Lin ne e uno degli elementi chiave. Brigitte Lin aveva interpretato molti wuxia e non era piu quell’interprete aggraziata degli esordi, ma questa sua attitudine e stata portata nella contemporaneità di Hong Kong proprio da Wong Kar-wai. E un ruolo senza sentimenti interiori, e della performance di Brigitte Lin si e discusso poco, ma in realta lei ha impersonato alla perfezione questa figura di criminale solitario .
Murong Yin e Murong Yang: l’identità mobile
In Ashes of Time, l’intenzione di Wong Kar-wai di sovvertire il genere dei romanzi wuxia e ancora piu evidente. Proprio come nel mondo dei gangster, dove i vicoli e le sale da ballo sono spazi dominati dagli uomini, anche nelle arti marziali, seppur non manchino qua e la figure di guerriere, gli eroi che girano per il mondo, fra lotte, ferimenti e uccisioni, sono una categoria prevalentemente maschile .
Invece Wong Kar-wai ha femminilizzato questa realtà: il suo film ha completamente rimpiazzato le disfide del Jianghu con gli intrecci emotivi: quasi ogni personaggio e intrappolato nei suoi sentimenti, perennemente triste e incapace di liberarsi .
E Murong Yin, interpretata da Brigitte Lin, dimostra la mobilita fisica e la brama erotica del mondo femminile .
Murong Yin e una principessa del regno di Yan, che indossa abiti maschili per essere libera di andare all’avventura. Un giorno incontra il romantico Huang Yaoshi, di cui si innamora all’istante, e gli propone di incontrare sua sorella minore (cioè se stessa), prendendo un appuntamento al quale lui pero non si presenta. La delusione amorosa che ne segue la piomba nella schizofrenia e la donna si trasforma nella propria controparte maschile, Murong Yang, assassinando Huang Yaoshi. L’abbigliamento di lui e evidentemente tratto da Swordsman II, e la recitazione di Brigitte richiama in parte alcune performance nei suoi precedenti film in costume (ad esempio quando ride alzando la testa al cielo), ma in Ashes of Time, interpreta questo personaggio schizofrenico ferito nei sentimenti con un’aria leggermente nevrotica, senza mai eccedere: e probabilmente il ruolo più interessante del film.
Attraverso Murong Yin, Wong Kar-wai ha scritto una delle poche pagine erotiche femminili nel mondo del wuxia. Una notte, Ouyang Feng nel sonno sente qualcuno che lo tocca: si tratta di Murong Yin, che lo scambia per Huang Yaoshi, e Ouyang Feng non la ferma, immaginando che sia la ragazza di cui e innamorato. Un’eroina con desideri carnali che prende l’iniziativa prima dell’uomo: ecco una descrizione dell’erotismo femminile che raramente si trova nel genere letterario wuxia. Cio che la scena ci mostra e il corpo di Ouyang Feng con la mano di Murong Yin: senza alcun corpo femminile inquadrato, si tratta di una scena erotica che non fa leva sulla nudità. Per non parlare della parte in cui Peach Blossom accarezza il cavallo in attesa del marito, anch’essa colma di riferimenti sessuali .
Oltre all’erotismo, il film utilizza anche gli effetti speciali per enfatizzare la meraviglia del wushu praticato da Brigitte: per esempio quando fa esercizio in riva al lago, con la spada che alza enormi muri d’acqua con un rimbombo assordante, e la voce narrante di Ouyang Feng a raccontarci come diventera Dugu Qiubai .
Al confronto, gli altri spadaccini nel film non ricevono questo trattamento speciale, e la loro potenza scompare .
Il film esplora le possibilità delle donne nel mondo delle arti marziali, inclusi cambiamenti di aspetto, variazioni nei tratti di genere, prodezze nelle arti marziali, spinte erotiche ed esperienze nello spazio. La principessa di Yan, che cammina da sola nel deserto, e l’unico personaggio ad attraversare dei confini e probabilmente anche quello che e arrivato piu lontano. Quando si rivelano con chiarezza gli obiettivi dei principali ruoli maschili nel film (Ouyang Feng ritorna sulle montagne del Cammello Bianco, Huang Yaoshi si stabilisce nell’isola del Fiore di pesco, Hong Qi va a nord), questa misteriosa donna e ancora sulla strada verso l’ignoto .
Murong Yin non ha una casa, non ha marito ne figli, non ha un paese e non e al servizio di nessuno. Un personaggio femminile cosi e un tradimento verso la società feudale che limita la libertà della donna, ed un allontanamento dal nazionalismo dominato dagli uomini .
Sebbene le arti marziali siano un ambiente tipicamente maschile, la Cina non ha mai ignorato la tradizione dello spadaccino donna. Nella letteratura classica, le eroine si originano dalle leggende della dinastia Tang. Questa tradizione continua fino ai romanzi Ming e Qing, e viene reinventata da generazioni di film wuxia degli ultimi cento anni, ne siano esempio Yu So-Chow, Cheng Pei-pei, Hsu Feng, Brigitte Lin e Michelle Yeoh. Alcuni studiosi hanno anche sottolineato che le figure eroiche femminili cinesi entrano nell’immaginario culturale del pubblico più profondamente delle guerriere occidentali (come Giovanna d’Arco).
Tuttavia, la ricca letteratura sulle eroine cinesi si contrapponeva all’antica società maschilista, in cui le donne non potevano uscire di casa, e in diversi casi si dovevano fasciare i piedi. In altre parole, mentre nella realtà quotidiana la libertà di movimento era loro crudelmente sottratta, nei romanzi vediamo figure femminili che attraversano fiumi e laghi con abilita straordinarie. La letteratura, che ha sempre portato l’immaginazione nella vita, e anche una critica della realtà.
Murong Yin, smarrita nelle sue pene amorose, e una figura che non sembra farsi fardello di alcuna grande morale o missione, un’eroina solitaria dalle abilita eccezionali (in questo senso simile alla spacciatrice asociale di Hong Kong Express), e tuttavia reca con se una storia femminile .
Brigitte Lin, recitando magistralmente questa guerriera Wulin con un misto di potenza e dolcezza, ci consegna un’immaginazione di genere molto moderna .
Si tratta di una meravigliosa reinterpretazione della cultura pop di Hong Kong che ridisegna la figura tradizionale della spadaccina cinese. E un’immagine anticonformista che nasconde pero tratti culturali tradizionali. Nei romanzi classici cinesi di talento e bellezza, non mancano giovani ragazze vestite da uomini, come anche letterati aggraziati come damigelle .
Questo tipo di interscambio ambiguo tra attributi yin e yang e certamente uno degli elementi della nostra cultura. L’immagine di genere di Brigitte Lin e da un lato la creazione dei registi di Hong Kong negli anni Ottanta e Novanta, dall’altro un riecheggiare la classicità cinese .
Attraverso la figura di Murong Yin, Wong Kar-wai ha anche costruito un’identità culturale post-coloniale di Hong Kong. Negli anni Settanta, Bruce Lee, che si divertiva a darle ai giapponesi, rappresentava la nazione cinese. Negli anni Ottanta, l’immagine dispettosa del kung fu kid Jackie Chan era considerata espressione dell’identita hongkonghese. Negli anni Novanta, la natura complessa della città andava rappresentata da ruoli di genere piu ambigui, come gli amanti gay in Happy Together che prima del 1997 escono dalle famiglie tradizionali, tradiscono il sistema eterosessuale e vengono esiliati dalla loro terra. Questo stato di marginalità, di andare alla deriva, girava attorno alla costruzione dell’identità e della condizione di Hong Kong in quel periodo .
E vero che l’identità nazionale viene spesso costruita attraverso i ruoli di genere: il saggio condottiero, il coraggioso combattente e il maestro di arti marziali che ci libera dai nemici stranieri (vedi Ip Man [2008]) sono sempre i migliori rappresentanti della nazione. Proviamo a contare quanti uomini ci sono in The Founding of a Republic (2009) e Beginning of the Great Revival (2011)? E quante donne? In questo nazionalismo a predominanza maschile, la vaghezza del ruolo di genere ha contribuito a creare un’identità locale per Hong Kong, resistendo a quella potente retorica nazionalista e monodirezionale.
A prescindere dai tratti di genere, dall’appartenenza nazionale e dalle caratteristiche sociali, Murong Yin e un personaggio davvero difficile da definire, un richiamo alla molteplicità e all’ambiguità che caratterizzano la nostra metropoli .
Le tracce culturali di Brigitte Lin
Brigitte Lin ha brillato sullo schermo per ben vent’anni. Da una parte la sua bellezza classica, i delicati tratti del viso e le caratteristiche uniche di genere l’hanno portata a farsi erede della tradizione culturale, dall’altra e stata trasformata per mano dei registi di Hong Kong, ricollegandosi alle moderne questioni di genere e persino partecipando alla costruzione della nuova identità culturale .
Ciononostante, dopo la meta degli anni Novanta anche questo tipo di sperimentazione e entrato nella storia con i nuovi sviluppi della cinematografia locale .
Nel mercato della Cina continentale, dove gli incassi dei film al botteghino si calcolano in centinaia di milioni, l’industria filmica e si fiorente, ma la sua ideologia e conservatrice ed e difficile trovare i ruoli di genere proposti da Brigitte Lin come Dongfang Bubai, la spacciatrice e Murong Yin. Il genere sessuale non e un entità indipendente, ma nasce dalla società, dalla cultura e dalla politica. E una diva non e mai solo una diva, perchè un artista popolare e spesso ricollegato a una determinata psicologia sociale e a un retroterra culturale. L’immagine di genere di Brigitte Lin nei film di Wong Kar-wai merita uno studio approfondito in quanto riflette la particolare struttura culturale di Hong Kong in quell’epoca .
Traduzione dal testo originale cinese in Brigitte Lin, Filmmaker in Focus courtesy of Hong Kong International Film Festival Society .
Traduzione dal cinese di Francesco Nati .
Lei Chin-Pang