L’industria cinematografica filippina nel 2017 in 20 punti (in occasione di FEFF20)

Il cinema filippino è presente al Far East Film Festival di Udine fin dalla prima edizione, e in questi vent’anni sono emersi più volte gli stessi temi di base. Vediamo quindi quali sono questi temi ricorrenti e come si sono sviluppati nel 2017.

1 — Gli indipendenti. Ecco alcuni dei titoli che sono stati inseriti nelle classifiche di fine anno della critica specializzata: i documentari Motherland di Ramona Diaz, sul reparto maternità di un ospedale pubblico, e In the Claws of a Century Wanting (Sa Palad Ng Dantaong Kulang) di Jewel Maranan, sui sobborghi malfamati di Tondo, a Manila; Balangiga: Howling Wilderness di Khavn de la Cruz, un dramma storico ambientato durante la guerra filippino-americana, e The Chanters di James Robin Mayo, incentrato su una tradizione tribale che va scomparendo; poi Please Care (Paki), un dramma su una famiglia allargata di Giancarlo Abrahan e Respect (Respeto) di Treb Monteras II, una rappresentazione coraggiosa della violenza sociale e politica nelle Filippine di oggi.

Sono tutti film indipendenti che attestano l’energia, il coraggio, l’ambizione e la portata del cinema filippino del ventunesimo secolo. Fatta eccezione per alcune proiezioni nei festival cinematografici locali prima di entrare nel circuito festivaliero internazionale, questi film non verranno visti dal pubblico filippino per cui sono stati creati.

2 — La distribuzione. Per lungo tempo chi gestisce l’accesso alle sale dei circuiti commerciali ha negato l’ingresso ai progetti “d’essai”, presumibilmente nella convinzione che il pubblico non sia interessato a essi. Negli ultimi anni questa convinzione è stata smentita più e più volte, senza che sia cambiata però la posizione dei poteri forti. Nel raro caso in cui un indipendente senza una storia romantica sbarcasse al multisala del centro commerciale, sarebbe già tanto che resistesse per un giorno intero, senza essere sostituito da una produzione più tradizionale. La buona notizia è che i social media – la versione tecnologica del “passaparola” – stanno colmando il divario esistente tra l’opinione della critica e i gusti del pubblico. Le campagne sui social media hanno mobilitato gli spettatori e hanno impedito che film interessanti venissero smontati subito dalle sale. Ad esempio, The Portrait (Ang Larawan), un film musicale di Loy Arceñas, sarebbe sparito dai cinema visti gli incassi insoddisfacenti, se non fosse stato per l’impegno degli spettatori che hanno spinto amici e conoscenti ad andarlo a vedere. The Portrait è rimasto in programmazione e ha vinto i premi principali al Metro Manila Film Festival in dicembre.

Tuttavia, riuscire a far arrivare in sala i film indipendenti è solo l’inizio della battaglia. Farli restare significa andare contro un sistema che ha sempre favorito i grandi studios.

3 — Il cinema commerciale tradizionale. Lo scorso anno i film filippini più redditizi hanno aderito scrupolosamente a formule commerciali. My Ex and Whys di Cathy Garcia-Molina, Finally Found Someone di Theodore Boborol, e Can’t Help Falling in Love di Mae Cruz-Alviar hanno sfruttato al meglio il fascino esercitato dalle loro piacevoli coppie di protagonisti. Sono storie vecchie come il mondo, in cui un ragazzo e una ragazza si innamorano, si separano, tornano insieme, si separano ancora e poi ritornano insieme giusto in tempo per i titoli di coda. Questi film sono stati prodotti dalla società Star Cinema, storicamente la sovrana incontrastata del botteghino filippino.

4 — La Star Cinema. Bisogna riconoscere che la società Star Cinema ha tentato di evolversi, aggiornando la sua formula consolidata con nuove convenzioni (che, se funzionano, diventano la nuova formula). Film come Love You to the Stars and Back di Antoinette Jadaone e Seven Sundays di Cathy Garcia-Molina hanno cercato di rinfrescare i tratti più consueti introducendo personaggi bizzarri e situazioni imbarazzanti e spiritose, e il botteghino li ha premiati.

5 — Le commedie romantiche. La commedia romantica rimane il genere preferito nelle Filippine.

6 — Le storie d’amore agrodolci. Gli elementi comici della commedia romantica sembrano tuttavia lasciare il posto a qualcosa di più cupo e cinico. I protagonisti di All of You di Dan Villegas, Can We Still Be Friends di Prime Cruz e 100 Tula Para Kay Stella di Jason Paul Laxamana si comportano come persone riconoscibili e ammettono che l’amore romantico, con tutte le emozioni che implica, richiede grande impegno.

7 — Le coppie di innamorati. In My Ex and Whys, il donnaiolo Enrique Gil rincorre la sua ex ragazza, interpretata da Liza Soberano, e tutti i nodi vengono al pettine a Nami Island, in Corea. Incasso al botteghino: 410 milioni di pesos filippini (PHP), il che lo colloca tra i dieci film di maggiore incasso nella storia delle Filippine. Finally Found Someone vede nuovamente riunita una delle coppie d’oro del cinema filippino, Sarah Geronimo e John Lloyd Cruz. Come al solito, il pubblico è accorso in massa e il film ha incassato un importo pari a 316 milioni di PHP. La collaudata coppia romantica formata da Kathryn Bernardo e Daniel Padilla è protagonista in Can’t Help Falling in Love, che ha realizzato 300 milioni di PHP.

8 — Le commedie. Vice Ganda rimane il campione in carica del botteghino locale. Gandarrapido: The Revenger Squad ha incassato 540 milioni di PHP, sufficienti per collocarlo tra i primi tre film locali di maggiore successo della storia (anche il primo e il quarto sono film con Vice Ganda).

9 — Le sorprese. La sorpresa più grande del 2017 è stata I See You (Kita Kita) di Sigrid Andrea Bernardo. Questa commedia romantica su due lavoratori filippini emigrati che si innamorano a Sapporo, in Giappone, ha spazzato via i film ad alto budget dei grandi studios e i successoni hollywoodiani e ha dominato i botteghini per settimane. Kita Kita, coprodotto dall’indipendente Spring Films e dall’affermato studio Viva Films, è costato dieci milioni di PHP e ne ha incassati trecento, cosicché i produttori si sono precipitati a cercare di capire i motivi di un tale successo per replicarlo. È stato forse grazie all’improbabile abbinamento tra una donna di bell’aspetto (Alessandra de Rossi) e un uomo dall’aspetto ordinario (Empoy Marquez)? Marquez è stato immediatamente scritturato per una commedia d’azione dal titolo The Barker, insieme a una bella donna (Shy Carlos). Ma The Barker ha smentito in fretta la teoria.

10 — Hollywood. Non è una novità. La Bella e la Bestia, Wonder Woman, Thor: Ragnarok, Fast & Furious 8 e Spider-Man: Homecoming hanno sbaragliato la concorrenza perché proprio non avevano concorrenza. Le date di uscita erano riservate a loro e, nelle sale principali, l’opposizione era puramente simbolica. Chi andava al cinema in quelle settimane non aveva praticamente altra scelta. Sarebbero diventati comunque dei blockbuster, ma perché non strafare se si possono avere profitti ancora più elevati?

11 — Il nuovo Metro Manila Film Festival. Nel 2015 il controverso Metro Manila Film Festival (MMFF) è stato messo sotto inchiesta dal Senato. L’indagine ha determinato cambiamenti radicali nelle procedure di selezione: il nuovo comitato del festival ha decretato che d’ora in avanti le loro decisioni sarebbero state prese sulla base di film completati e non più su semplici trattamenti e liste di attori buttate giù in fretta. Di conseguenza, film che prima non avrebbero avuto la minima possibilità di partecipare al MMFF, improvvisamente arrivavano in sala durante le festività di fine anno, il periodo più redditizio per il cinema. Per la prima volta in tanti anni, gli spettatori potevano scegliere, al di là dei soliti sequel di o di interminabili melodrammi e film fantasy.

L’accoglienza è stata straordinariamente positiva. Il botteghino del festival, come ci si poteva aspettare dopo un cambiamento così radicale, non era neppure paragonabile a quello degli anni precedenti.

12 — Il nuovo vecchio Metro Manila Film Festival. E così si torna al caro, vecchio MMFF. Come premio di consolazione, il Film Development Council delle Filippine ha istituito a metà anno il Pista Ng Pelikulang Pilipino (Festa del Cinema Filippino), una specie di MMFF per film indipendenti. Per il solo fatto di esistere, questo festival ha confermato che quegli operatori minori, che osano proporre al pubblico qualcosa di diverso, non potranno entrare nel giro tanto presto.

13 — Il cinema e la politica: a favore della lotta alla droga. La guerra totale alla droga condotta dal governo del presidente Rodrigo Duterte ha avuto i suoi sostenitori cinematografici in Venom of Drugs (Kamandag Ng Droga) di Carlo J. Caparas e Crush the Druglords (Durugin Ang Droga) di Dinkydoo Clarion.

14 — Il cinema e la politica: contro la lotta alla droga. I cineasti filippini hanno risposto prontamente alle uccisioni extragiudiziali perpetrate durante il governo Duterte, sia apertamente, in film come Respect di Monteras e Neomanila di Mikhail Red, che indirettamente in film di genere come Baconaua di Joseph Laban e Nay di Kip Oebanda.

15 — Brillante Mendoza. Se il governo Duterte ha un regista ufficiale, quello è Mendoza, che ha vinto il premio come miglior regista a Cannes una decina di anni fa per Butchered (Kinatay). Oltre a dichiarare il suo sostegno alla lotta alla droga, Mendoza ha diretto il Discorso sullo Stato della Nazione di Duterte nel 2016 e nuovamente nel 2017.

16 — Lav Diaz. Premiato con l’Orso d’argento a Berlino per Lullaby to the Sorrowful Mystery (Hele Sa Hiwagang Hapis) e con il Leone d’oro a Venezia per The Woman Who Left (Ang Babaeng Humayo) nel 2016, recentemente Diaz ha presentato in anteprima al Festival di Berlino il suo ultimo lavoro, un musical in bianco e nero di quattro ore dal titolo Season of the Devil (Panahon Ng Halimaw).

17 — Le epopee storiche. Nel 2015 la biografia storica del rivoluzionario General Luna di Jerrold Tarrog è stata un grande successo di critica e di pubblico e ha suscitato un rinnovato interesse per la storia delle Filippine. Il sequel Goyo: The Young General (Goyo: Ang Batang Heneral), ispirato alla vita del generale Gregorio del Pilar, dovrebbe uscire quest’anno e ci si aspetta che replichi il successo del suo predecessore. Nel frattempo sopporta il gravoso peso delle aspettative.

18 — I film a tematica LGBT. Oltre al grande successo di Gandarrapido di Vice Ganda, altri progetti di portata più limitata hanno affrontato tematiche LGBT. Degni di nota sono Chedeng and Apple (Si Chedeng at Si Apple) di Fatrick Tabada e Rae Red, una commedia sull’amicizia in cui una donna anziana cerca il suo amore lesbico perduto, e Deadma Walking di Julius Alfonso, in cui un omosessuale finge di essere morto per ascoltare ciò che la gente dice di lui alla veglia funebre.

19 — Il musical. È l’inizio di un’età dell’oro per i musical filippini? Oltre al già citato Season of the Devil, c’è l’adattamento di Dan Villegas del musical teatrale di Vincent De Jesus Changing Partners e The Portrait di Loy Arceñas, adattamento di un musical per il palcoscenico tratto a sua volta dall’opera teatrale dell’Artista Nazionale Nick Joaquin A Portrait of the Artist as Filipino.

20 — Il thriller investigativo. Il regista d’essai Raya Martin (Independencia, La ultima pelicula) ha realizzato il suo primo film commerciale, Smaller and Smaller Circles, adattamento di un romanzo su un serial killer di F.H. Batacan. Chiunque si aspetti un thriller secondo i canoni classici farebbe forse meglio a rivolgersi altrove.
Jessica Zafra